Nel frattempo le società di nuoto si arrangiano come meglio possono per affrontare i problemi che affliggono l'impianto sportivo
In attesa della risoluzione dei contenziosi legali – tra ricorsi al Tar e contro ricorsi al Consiglio di Stato – la gestione della piscina della Sciorba rimane nel limbo e così le società di nuoto si stanno arrangiando come meglio possono per affrontare i problemi che affliggono l’impianto comunale di Molassana.
Finiti i tempi delle sovvenzioni pubbliche, le strutture sportive genovesi sono in difficoltà (vedi la situazione delle piscine di Multedo e Nervi) e solo attraverso l’affidamento a realtà in grado di garantirne una gestione economicamente sostenibile, possono tornare a svolgere il ruolo di centri di riferimento per il quartiere.
La gara per la piscina di Molassana, però, si è trasformata in una diatriba tra le due cordate in corsa: da una parte quella guidata dalla società “Asd Genova Nuoto” che da anni svolge le sue attività nel complesso della Sciorba; dall’altra la cordata con a capo la società “Ginnastica Andrea Doria”.
L’impianto viene assegnato all’associazione sportiva dilettantistica Genova Nuoto ma nel gennaio 2012 il Tar, accogliendo il ricorso delle società concorrenti, annulla la gara. A questo punto sarebbe dovuta subentrare la Ginnastica Andrea Doria ma un contro ricorso al Consiglio di Stato ha rimesso in discussione l’intera vicenda, bloccando di fatto la situazione.
«Abbiamo presentato ricorso al Consiglio di Stato – spiega Mara Sacchi, presidente della Genova Nuoto – A luglio c’è stata la sentenza. Siamo in attesa di conoscere le motivazioni. Fino ad allora nulla si muove e continuiamo ad arrangiarci come prima».
Nel frattempo la gestione di Sportingenova è stata prorogata fino a marzo 2013. Sarebbe meglio dire la “non gestione” visto che la società del comune è in liquidazione.
Attualmente piove all’interno della piscina coperta, come conferma il presidente Sacchi «Le infiltrazioni d’acqua rappresentano la criticità maggiore ma i problemi sono tantissimi. Ovviamente Sportingenova non può permettersi alcun lavoro». In queste condizioni, neppure le società che quotidianamente lavorano alla Sciorba, intendono accollarsi ingenti spese correndo il rischio di un investimento a perdere.
«La piscina ha più di 20 anni e avrebbe bisogno di una manutenzione straordinaria – precisa Sacchi – In occasione della nuova gara il capitolato dovrà tenere conto di tutti i costi necessari per sistemare l’impianto».
Se a breve non si supererà questo empasse, ad esser danneggiate non saranno solo le società di nuoto – che continueranno a non poter offrire il ventaglio completo delle loro attività, con la conseguente diminuzione del numero di iscritti – ma sarà l’intero universo dello sport genovese a perdere credibilità.
Matteo Quadrone