Confermata la chiusura totale, da parte della Regione Liguria, a qualsiasi confronto con cittadini, Municipi e sindacati. «Prepariamo nuove iniziative di mobilitazione e di lotta», annunciano i comitati
Un comunicato dai toni durissimi – diffuso dai Comitati per la salvezza degli ospedali di Sestri Ponente e Pontedecimo dopo l’incontro con l’assessore alla Sanità, Claudio Montaldo, svoltosi nella serata di giovedì scorso e durato oltre 3 ore – conferma la totale chiusura, da parte della Regione Liguria, a qualsiasi confronto con cittadini, istituzioni locali (Municipi Medio Ponente e Valpolcevera) e sindacati.
All’appuntamento era presente anche il Comitato contro l’operazione immobiliare del Galliera, mentre l’assessore Montaldo era accompagnato dal dottor Bonanni, direttore dell’assessorato alla Sanità, dal dottor Murgia, Segretario Generale della Regione Liguria e dalla dott.ssa Rebagliati, coordinatrice dei servizi ospedalieri della Asl 3.
«Durante la riunione, prima si è defilato il dottor Bonanni poi il dottor Murgia – sottolinea la nota – In sala è rimasta la dott.ssa Rebagliati che ha dato fino alla fine man forte all’assessore prima di congedarsi».
Dall’altra parte, in rappresentanza dei Comitati, erano presenti una ventina di persone fatte accedere alla sala in numero chiuso, mentre altre decine di cittadini stazionavano fuori dalla Regione e hanno salutato con applausi ironici l’arrivo in sede del Presidente della Regione, Claudio Burlando.
I Comitati hanno chiesto conto degli impegni presi dall’assessore Montaldo e dal governatore Burlando nel 2006-2007 «Impegni che prevedevano la costruzione del nuovo ospedale del Ponente, finanziandolo, per iniziare, mediante l’utilizzo delle risorse destinate all’ospedale di Vallata (dirottate invece sul Galliera) e che prevedevano inoltre di non tagliare alcun servizio ospedaliero del Ponente e della Valpolcevera fino a che non fosse stato realizzato il nuovo ospedale, ovviamente impegni non onorati».
A questo punto l’assessore, secondo i cittadini, ha cominciato ad arrampicarsi sugli specchi, trincerandosi dietro a una ricostruzione dei fatti per nulla convincente «Nel 2006/2007 vi era un’altra situazione politica, non si potevano utilizzare i finanziamenti per l’ospedale del Ponente perché per fare il progetto si doveva disporre dell’intero finanziamento dell’opera, inoltre non era ancora stato individuato il sito dove costruire», così si sarebbe difeso Montaldo.
«Chissà perché questo ragionamento non è valso per il privato Galliera che non ha ancora ottenuto i finanziamenti per l’intera opera – ribadisce la nota – nonostante ciò, come ha ricordato la rappresentante del Comitato, ha speso ben 3 milioni di euro di progettazione per un’opera che non verrà realizzata. Quei 3 milioni erano fondi pubblici? Nessuna risposta da Montaldo».
Inoltre l’assessore si è dimostrato sordo anche ai richiami dei Presidenti dei Municipi del Medio Ponente e della Valpolcevera, dei Sindaci dell’alta Valpolcevera, dei sindacalisti della FIALS e della CGIL funzione pubblica che chiedevano di porre una moratoria e aprire il confronto.
Montaldo è stato irremovibile e ha confermato – utilizzando altri termini – le chiusure della Chirurgia e della Cardiologia del Gallino di Pontedecimo e della Neurologia e Psichiatria, nonché del Pronto Soccorso, nelle ore notturne, del Padre Antero di Sestri Ponente.
Inoltre l’assessore «Ha affermato di aver bisogno di medici e infermieri per il Villa Scassi e di non poterne assumere a causa delle decisioni governative, salvo essere subito smentito: ha infatti autorizzato la ASL 3 ad assumere ben 3 ingegneri con stipendi per ora sconosciuti».
Una decisione che fa storcere il naso al sindacato autonomo Fials «La scelta di assumere 3 ingegneri mentre si nega ogni possibile assunzione di personale indispensabile all’assistenza diretta, ovvero infermieri, tecnici, operatori socio sanitari e persino qualche specialità medica carente, non la riteniamo opportuna – spiega il segretario Fials, Mario Iannuzzi – Così come confermiamo la nostra contrarietà all’espletamento del concorso per il direttore del presidio unico del ponente. Mentre imperversano i tagli che negano servizi essenziali a cittadini, disabili e anziani, mentre si paventano esuberi di lavoratori nella sanità pubblica, certe scelte dovrebbero essere congelate in attesa di tempi migliori».
Ai cittadini che facevano notare anche la caotica situazione del pronto Soccorso del Villa Scassi, sempre alle prese con la carenza di spazi «L’assessore, con piglio decisionista, rispondeva che avrebbero utilizzato quelli del padiglione 9 BIS in via di ultimazione. Peccato che si presuma che i lavori terminino a febbraio o marzo del 2013 (forse) e che la chiusura del Pronto Soccorso di Sestri sia stata decretata per il 31 ottobre».
Infine è stata confermata la chiusura totale ad ogni richiesta di sospensione dei provvedimenti e non è mancata un’ultima chicca «Secondo Montaldo l’Evangelico di Castelletto non è più un ospedale poiché vi si pratica soltanto la day-surgery, mentre per il Gallino e il Padre Antero, che saranno nelle stesse condizioni, non si potrà parlare di ospedali chiusi».
«Purtroppo non sarà così! – conclude la nota dei comitati – La lotta continua con nuove iniziative di mobilitazione».
A onor di cronaca la riunione è terminata con toni piuttosto accesi e quando l’assessore è uscito dalla Regione è stato accolto da una marea di fischi.
Matteo Quadrone
Foto di Daniele Orlandi