Il consigliere comunale De Benedictis (Gruppo Misto) lancia un appello alla Giunta: occorre togliere le opere dai magazzini per rimetterle nei musei genovesi
Un patrimonio della città da valorizzare a dovere, trasformandolo in un volano per rilanciare il polo culturale del Ponente. Stiamo parlando del Museo Navale di Pegli ospitato presso Villa Centurione-Doria, il complesso architettonico e paesaggistico sorto nel XVI secolo che, dopo il restauro dell’edificio (ultimato nel 2001) e il riallestimento delle collezioni, ha riaperto i battenti.
A partire dal 2004, in seguito all’apertura del Galata Museo del Mare, Villa Doria ha trovato una nuova identità, sempre nell’ambito dei Musei del Mare e della Navigazione. Al suo interno sono esposte le collezioni marittime relative a Genova e alle Riviere che vanno dal XV al XIX secolo. Si possono ammirare preziose carte geografiche, dipinti, disegni, modelli navali, strumenti di costruzione e di navigazione nonché “visitare” gli antichi cantieri navali e le botteghe artigiane legate al mondo marittimo. Rilevanti le testimonianze di cultura materiale dei marinai e dei maestri d’ascia liguri.
«A Villa Doria, oltre al Museo Navale, ci sono il liceo classico e un centro con l’università della terza età – spiega il consigliere comunale Francesco De Benedictis (Gruppo Misto) che rivolge un appello alla Giunta di Palazzo Tursi – Insomma potrebbe essere un punto di riferimento per la cultura cittadina». Al momento, però, non è proprio così perchè «Diverse opere sono state, in qualche modo, dimenticate», aggiunge De Benedictis.
Tutto sarebbe iniziato, secondo il consigliere, nel momento in cui fu creato il Galata «In quell’occasione diverse opere ospitate a Pegli furono trasferite al museo del Mare del Mare al Porto Antico. Adesso, ad anni di distanza, bisogna iniziare a pensare a come restituire linfa vitale al Ponente».
E non mancano alcune proposte concrete che non comporterebbero alcuno sforzo «L’artista Aldo Raimondi, durante i suoi periodi di villeggiatura, ha realizzato diversi acquerelli raffiguranti Pegli – spiega il consigliere – Si tratta di opere che, in parte sono affisse in Regione mentre altre sono ancora in magazzino. Perchè non esporle proprio in questa sede, dando lustro ad un artista di fama mondiale?».
Senza dimenticare la non trascurabile parte di patrimonio che ancora giace nascosta nei fondi «Esistono diverse ricostruzioni di imbarcazioni risalenti agli anni ’30-’40, attualmente non visibili al pubblico e questo è davvero un peccato – continua De Benedictis – L’obiettivo deve essere quello di togliere tutto dai magazzini per rimettere le opere nei musei. In caso contrario, quest’ultimi non riusciranno a rilanciarsi come meritano».
Inoltre, per valorizzare il sito, occorre sfruttare al meglio l’opportunità del collegamento con la NaveBus, il traghetto gestito da Amt che parte proprio dal Porto Antico.
Matteo Quadrone
[Foto di Daniele Orlandi]