E' considerata un contraccettivo d'emergenza ma prima di prenderla si dovrà fare un test di gravidanza: una decisione che ha destato non poche perplessità tra i medici
La pillola dei 5 giorni dopo “ellaOne” arriva in Italia: oggi, lunedì 14 novembre, il decreto che ne autorizza la vendita è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Dopo anni di scontri, discussioni e proteste, tra Ministero della Sanità, Agenzia del farmaco, associazioni di donne, organizzazione cattoliche, è finito il lungo iter burocratico legato a questo farmaco, giudicato dal Consiglio Superiore della Sanità come un contraccettivo d’emergenza e non un abortivo, allineandosi al parere espresso dai paesi europei ed extraeuropei in cui la pillola dei 5 giorni dopo è già in commercio da qualche tempo.
Come la pillola del giorno dopo, anche questo farmaco necessita di prescrizione medica ed è a carico delle pazienti, e ha un costo che si aggira intorno a 35 euro, prezzo molto superiore alla media europea, visto che in Francia, per esempio, costa 24 euro e in Gran Bretagna 17 sterline.
La pillola del giorno dopo, che continuerà ad essere in commercio, deve essere assunta entro 72 ore dal rapporto (3 giorni) e ha un effetto che copre un arco di sole 24 ore, mentre la nuova pillola ha un’efficacia prolungata a 5 giorni. In entrambi i casi, tuttavia, l’azione dei farmaci non ha nulla a che vedere con la RU-486, che deve invece essere considerata una vera e propria pillola abortiva poiché il suo principio attivo, agisce a gravidanza già iniziata: inibisce lo sviluppo embrionale causandone il distacco dalla mucosa uterina.
La pillola dei cinque giorni dopo è considerato un contraccettivo d’emergenza. Nonostante questo, il Consiglio superiore di sanità (Css) ha stabilito che prima di prendere la pillola si dovrà fare un test di gravidanza. Una decisione che ha destato non poche perplessità tra i medici, che lo ritengono un gesto per scoraggiare le donne ad assumere il farmaco e totalmente in contraddizione con la natura del farmaco.
L’85% dei ginecologi si è detto contrario al test. “ Anche se hanno principi attivi appartenenti alla stessa categoria molecolare, la pillola dei 5 giorni dopo non agisce come la Ru-486, ha spiegato Nicola Surico, presidente della Società Italiana di ginecologia e ostetricia. Non è un farmaco abortivo, e non si capisce allora il perché della richiesta di un test di gravidanza ematico, che oltre a essere un esame invasivo per la donna, può impedirle di assumere il farmaco. Questo tipo di test, infatti, deve essere prescritto da un medico ed eseguito in ospedale, che può dare i risultati anche due, tre giorni dopo le analisi. Ma in questo modo, è evidente, la donna non ha più il tempo utile per prendere il farmaco”.
Per di più, in nessuno dei 21 paesi europei dove sono già state vendute 400mila confezioni di ellaOne esiste una regola del genere.
Manuela Stella