Dopo anni di attesa, gli impianti della ex Fischer di Via Romana della Castagna restano ancora in stato di abbandono. A settembre il parere di Tursi sul nuovo progetto residenziale
Ci eravamo lasciati nel marzo 2012: all’epoca avevamo seguito le vicende della ex fabbrica di materiale plastico Georg Fischer spa al civico 20A di Via Romana della Castagna, area di 2 mila 700 metri quadrati abbandonata nel bel mezzo del quartiere di Quarto dei Mille, a ridosso di Corso Europa. Fabbrica svizzera specializzata nella produzione di componenti industriali, la Fischer dal 1947 ha una sede anche in Italia ed è attiva ancora oggi negli stabilimenti di Sondrio, e in tutto il mondo: Germania, USA, mercati orientali.
A Genova dal 1967, la fabbrica ha acquisito nel 1972 la T.I.L., vedendosi poi costretta a chiudere anni dopo. Degli impianti ex Fischer, però, non è stato fatto nulla: per decenni restano nelle stesse condizioni, inutilizzati e non riqualificati.
Quest’area (definita, in base al PUC, zona residenziale di conservazione) è oggi di proprietà del gruppo SEI Immobiliare, agenzia fiorentina che nel 2010 aveva presentato il progetto di costruzione di un edificio residenziale su 5 piani, con silos interrato. Poi, i problemi: proprio a ridosso del rio Castagna, l’edificio andrebbe a sorgere su un territorio che -seppur a “lieve” rischio idrogeologico- non manca di presentare alcune criticità e che necessiterebbe di un’opera preventiva di messa in sicurezza.
Inoltre, la questione degli oneri di urbanizzazione: negata dal Municipio la possibilità di monetizzare gli oneri, la ditta esecutrice si sarebbe dovuta accollare il rifacimento della pavimentazione di quel tratto dell’antica via Romana e dell’illuminazione pubblica.
Di recente (23 luglio 2013), la questione della riqualificazione degli stabilimenti di Via Romana della Castagna sarebbe dovuta essere affrontata anche in Consiglio Comunale, ma è stato deciso di rimandare ulteriormente le decisioni in sospeso già da tempo.
A tale proposito, abbiamo parlato con l’architetto Ferdinando De Fornari, dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Genova, e gli abbiamo chiesto cosa ne sarà dell’edificio.
«Per quanto riguarda l’iter istruttorio -dice De Fornari- siamo a buon punto: da parte nostra, il lavoro è stato fatto e il progetto definitivo, già pronto e ultimato, sarebbe dovuto essere presentato già qualche settimana fa alla Commissione Consigliare del Comune di Genova. La delibera sarebbe dovuta essere presa in esame già a fine luglio, ma la sua trattazione è stata rimandata a settembre perché in questa fase la Commissione è stata chiamata a decidere su altri temi più “caldi” e, vista la concomitanza con altri provvedimenti, si è deciso di rimandare quello che è stato reputato un tema meno prioritario».
E il progetto vero e proprio? Non è rimasto lo stesso presentato nel 2010, ci informa l’architetto, ma ci sono state delle modifiche: «Il progetto sarà presentato sul Piano Casa del 2009 (legge regionale num. 49 del 3 novembre 2009, che legifera in materia di “Misure urgenti per il rilancio dell’attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio” e per il rilancio dell’economia attraverso l’attività edilizia, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n.19 del 4 novembre 2009, n.d.r.) e, in particolare, sull’articolo 7, il quale introduce la possibilità di demolizione e ricostruzione di edifici produttivi giudicati incongrui e da sottoporre a una ricollocazione d’uso. Nel caso della ex fabbrica Fischer la ricollocazione sarà attuata in funzione residenziale e il progetto che è stato messo punto prevede la realizzazione di 4 livelli fuori scala con copertura a padiglione e falde ribassate. In tutto, 26 appartamenti ad uso residenziale, con silos interrato che ospiterà 30 box, da assegnarsi ai proprietari delle abitazioni. Il totale della superficie interessata equivale a 2487 metri quadrati. Oltre alla riduzione dell’altezza dell’edificio da 5 a 4 piani, il nuovo progetto prevede 10808 metri cubi contro i 11617 del precedente».
Anche per quanto riguarda la questione del rischio idrogeologico, assicura l’architetto De Fornari, sono state fatte le valutazioni del caso, sono stati raccolti i pareri degli uffici competenti e sono stati interpellati geologi e tecnici. L’esito delle consultazioni è stato favorevole e si è ritenuto opportuno procedere con il progetto, valutandone positivamente la sua attuabilità. Tuttavia, i tecnici hanno posto varie condizioni da rispettare e misure cui adempiere, sia in fase esecutiva che a fine lavori. Gli oneri di urbanizzazione, invece, saranno infine corrisposti e le quote di standard urbanistici saranno monetizzate, così com’era stato deciso dalla Civica Amministrazione già nel 2010, cui si era opposto però all’epoca il parere del Municipio Levante. Ad oggi, dunque, è previsto -sempre ai sensi della legge numero 49 del 2009- che vengano stanziate a beneficio del Comune di Genova cifre di varia entità (complessivamente dell’ordine di 1 milione di euro, tra “quota opere” standard, ERP – Edilizia Residenziale Pubblica e ulteriori), che si accollerà l’onere di impiegarle per la realizzazione di ulteriori lavori e migliorie dell’area di varia entità. Finora, in ogni caso, non esiste ancora un programma specifico per l’utilizzo di questi fondi e i vari interventi da attuarsi non sono ancora stati determinati.
Elettra Antognetti
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