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Quarto, ex manicomio: il Municipio Levante chiede garanzie sul futuro dell’area

Per il consiglio municipale, che ha approvato all'unanimità il documento, è necessario attivare un tavolo di confronto tra Regione, Comune, Asl e Arte


20 Luglio 2012Notizie

Manicomio di QuartoMercoledì 19 luglio il consiglio del Municipio Levante ha approvato all’unanimità un documento, contenente alcune integrazioni proposte dai consiglieri di minoranza, in cui si chiedono garanzie sul futuro dei servizi e delle aree dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto – un complesso che la Regione Liguria ha messo in vendita, insieme ad altri cespiti immobiliari, per coprire il profondo rosso della sanità ligure  – nonché l’attivazione di un tavolo di confronto che veda la partecipazione del Distretto Socio-Sanitario, di Asl 3, Regione, Provincia, Comune, Municipio, Arte e del Coordinamento di Quarto.

«Si tratta di un’iniziativa importante che tutti i gruppi all’opposizione hanno voluto fortemente sostenere – spiega Walter Vassallo, presidente della I Commissione, competente in materia di pari opportunità – Un esempio tangibile, dove il buon senso è stato trasversale a qualsiasi posizione individualistica. Siamo tutti in perfetta sintonia con il testo, approvato all’unanimità dal consiglio, che include le integrazioni portate avanti da tutti i gruppi della minoranza. Alcune di queste integrazioni sono frutto delle osservazioni fornite dall’Associazione famiglie pazienti psichiatrici Alfapp, che ringrazio, e hanno l’obiettivo di scongiurare scenari di emarginazione per i pazienti e garantire che non si presentino casi di disorientamento per paventati trasferimenti verso altre strutture».

Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che da mesi si sta occupando della questione riguardante la cessione degli immobili dell’Asl 3, ha assistito ai lavori del consiglio municipale e sostiene la richiesta del Municipio Levante «Ritengo molto significativa la presa di posizione unitaria del Municipio: si chiede a Regione, Arte (agenzia regionale territoriale per l’edilizia, oggi proprietaria degli immobili compresi nell’ultima cartolarizzazione del 2011, ndr) e ad Asl di discutere insieme il futuro delle aree di Quarto, dei pazienti e dell’offerta sanitaria nel Levante cittadino. Mi auguro che questa richiesta, assolutamente ragionevole, venga accolta al più presto. C’è poco tempo per risolvere un grande pasticcio, ma il quartiere e i pazienti hanno diritto di dire la loro su un’operazione che porterà molti milioni di euro nelle casse pubbliche».

La mozione del consiglio municipale sottolinea quanto sia necessario – considerando che il Levante  è stato progressivamente depauperato di servizi sanitari – disporre di una piastra socio-sanitaria a conforto dei residenti. Inoltre il mantenimento o il cambio di destinazione d’uso delle aree già vendute a Valcomp due e delle aree recentemente vendute ad Arte, potrebbero costituire un fattore determinante per la salvaguardia dell’area dell’ex Ospedale Psichiatrico – un patrimonio del Levante genovese e di tutta la città – nelle sue valenze architettoniche, storiche, sociali, sanitarie, ambientali.

Regione e Comune, infatti, dovranno concordare il cambio di destinazione d’uso per le aree dell’ex manicomio di Quarto, in modo tale da consentire ad Arte la valorizzazione degli immobili acquisiti. «Non vorrei che questo momento arrivasse proprio nel periodo estivo, quando l’attenzione di tutti è più scarsa – sottolinea Pellerano – Il Comune avrà un breve margine temporale per poter presentare la sua proposta di cambio di destinazione d’uso. Nel qual caso non si esprimesse la Regione può sostituirlo. Secondo me è opportuno, prima di fare qualsiasi scelta, prendersi il tempo necessario per ragionare. E confrontarsi con le esigenze del quartiere».

I principali obiettivi da raggiungere in sede di tavolo di confronto sono: la sospensione dei trasferimenti dei pazienti, un accordo per continuare a garantire i servizi sanitari alla struttura del Levante genovese cercando di costituire una Casa della salute ed il mantenimento, almeno parziale, della funzione pubblica delle aree di Quarto.

 

Matteo Quadrone
[foto e video di Daniele Orlandi]


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