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Il discusso progetto è oggi in fase di attivazione: entro fine 2016 partiranno i lavori per ricavare immobili dalla palazzina di via romana della Castagna: 26 nuove abitazioni e 30 box interrati.
Non è ancora certa la data, ma sicuramente il cantiere partirà entro la fine del 2016. Dopo una prima fase di adeguamento strutturale dell’attuale edificio di via romana della Castagna, con relative parziali demolizioni, partiranno i lavori di edificazione che produrranno 26 nuovi appartamenti e un silos interrato da 30 box. Il progetto negli anni scorsi è stato fortemente contestato dai comitati di quartiere, e non solo, tanto da essere oggetto di modifiche per attenuarne l’impatto con il contesto storico e urbano in cui si inserirà. «Non c’è ancora la data precisa di inizio lavori– conferma il vice sindaco di Genova, Stefano Bernini – ma in questi giorni sono stati ultimati tutti i passaggi per il subentro della nuova cooperativa di costruzione, ed entro l’anno verranno attivati i cantieri secondo gli ultimi ritocchi apportati dal consiglio comunale sul progetto approvato durante il ciclo amministrativo precedente».
La discussione sul destino dell’area Ex Till Fischer da anni infiamma il quartiere: nel 2007 si parlava di un albergo a nove piani, poi il progetto fu “virato” in 60 unità immobiliari; la mobilitazione dei cittadini e dei comitati, e la crisi del mercato immobiliare, hanno ridimensionato ulteriormente il disegno: dopo un ulteriore passaggio in Consiglio Comunale, le unità immobiliari furono ridotte a 26, distribuite su 4 piani, con il vincolo di costruire parcheggi solo interrati e di predisporre un accesso anche da corso Europa (tramite ascensore). L’estetica dell’edificio, inoltre, dovrà essere esteticamente in armonia con l’abitato già esistente (quindi colori coerenti e tetto a spioventi). Per quanto riguarda la viabilità, un altro aspetto molto delicato visto la conformazione antica delle strade storiche, sarà predisposto a breve un piano ad hoc. Gli oneri di urbanizzazione (circa 400 mila euro) saranno “liquidati” al Municipio Levante, e verrà predisposto un intervento di manutenzione dell’alveo limitrofo, senza però toccare l’assetto attuale del torrente, ponte di pietra compreso, che ad oggi ha dimostrato di “reggere”.
Come Era Superba ha già documentato in passato, l’edificio attuale da anni è in stato di abbandono, divenuto una sorta di buco nero in mezzo ad uno spicchio di quartiere non del tutto rovinato dall’urbanizzazione dei decenni scorsi. La valletta del rio Castagna, infatti, nasce ripida dal fianco del Monte Fasce e scende rapidamente verso il mare: su quest’area fu edificata Villa Quartara, nel tratto più verso mare, e fino a metà del novecento erano poche le case contadine a fare cornice al piccolo e millenario santuario di Santa Maria della Castagna. Da tempi immemori la zona è attraversata dalla antica via Romana, unica strada che collegava Genova con gli abitati di levante. Nel dopoguerra arrivò l’autostrada, con la costruzione di un viadotto di quella che oggi è la A12 (Genova-Livorno) e poi Corso Europa, con un ulteriore viadotto più a valle; da lì seguirono palazzine e immobili di vario genere e fattura, che stravolsero la radice contadina della zona, ma non del tutto. Oggi quello che rimane di questa lunga storia è ancora ben visibile nei muri, nelle strade e nei giardini di questa piccola porzione di città: scorci unici di un tempo che fu.
Non mancarono le speculazioni: tra le due infrastrutture viarie furono costruite negli anni 70-80 le palazzine a diga di via della Campanule, e il relativo campo sportivo con ben sei campi da tennis, oggi in ovviamente chiusi e in abbandono, il cui spazio è stato ricavato da una copertura del torrente lunga qualche centinaio di metri. La palazzina un tempo destinata alla produzione di forniture industriali, oggi al centro del progetto immobiliare, è stata costruita negli anni sessanta.
Oggi, quindi, sta per partire un progetto nato da un’idea di oltre dieci anni fa, per il quale sin intervenì anche direttamente sul Puc, con cambi di caratterizzazione zonale, per poter procedere; anche se in parte è stato rinnovato e mitigato, l’edificazione di nuove unità immobiliari è il retaggio di una mentalità urbanistica vecchia, il cui fardello ricade ancora sull’oggi, visto che non esiste la capacità politica di definire una vera cesura con il passato. Nel frattempo, sotto i ponti di Genova, di acqua ne è passata parecchia, anzi, troppa.
Nicola Giordanella