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Quinto: un cantiere devasta l’oasi verde del rio Bagnara

La realizzazione di due palazzine cancellerà il piccolo paradiso che si snoda lungo il percorso fluviale


4 Settembre 2012Inchieste

Un’oasi verde a due passi da Corso Europa, in una zona dove il tessuto ambientale ha faticosamente resistito all’avanzare della città, rischia di scomparire per sempre a causa di un cantiere devastante che, in un batter d’occhio, ha spazzato via tutte le tracce del suo naturale passato, le fasce di un tempo, i muretti a secco, ulivi ed alberi da frutta. Oggi è rimasta solo nuda terra che, con l’arrivo delle prime piogge, rotolerà nel torrente sottostante, portandosi con sé la collina.
Siamo a Quinto, nella prima parte alta del rio Bagnara, lungo il percorso di via Palloa dove, una preziosa fauna locale composta da germani reali, anatre, oche ed altri animali, valorizzava l’intera area, affascinando giorno dopo giorno, gli abitanti del luogo.
Ma il contestato progetto edilizio che prevede la costruzione di due palazzine residenziali in via Scala, sopra Corso Europa e l’Uliveto Murato di Quarto, sta avendo effetti dirompenti, stravolgendo la vita naturale delle piccole cose e causando un vero e proprio scempio, come dimostrano in maniera inequivocabile le foto a corredo dell’articolo.

«Già adesso ci sono brecce sugli argini di pietra, non ci sono più alberi, alberi che con le loro radici trattenevano la terra, le pietre, ogni cosa – spiega Ester Quadri, esponente del Circolo Nuova Ecologia di Legambiente, una delle anime dell’Osservatorio Verde, il sito web (www.osservatorioverde.it) che, con l’aiuto dei cittadini, segnala le trasformazioni ambientali connesse alle edificazioni, previste e in atto, sul territorio  – Era un’ oasi naturale, bellissima, con le sue case di pietra, l’antico mulino, gli orti ancora carichi di frutta e verdura, la sua riserva d’acqua più a monte, la sua gente, un piccolo paradiso così come tanti percorsi fluviali della nostra città, con la loro straordinaria ricchezza paesaggistica nella loro umile quiete».

I lavori, avviati recentemente, porteranno alla realizzazione di due manufatti con caratteristiche tipologiche e materiali compatibili con il tessuto urbano e naturale esistente. Inoltre il progetto prevede la riqualificazione degli spazi aperti, con il recupero degli uliveti e degli orti. Nella fascia lungo il rio Bagnara sono previsti servizi a uso pubblico, quali orti urbani e parcheggi funzionali, con la risistemazione idrogeologica del ponte esistente che sarà demolito e ricostruito leggermente più a monte.
«Difficile immaginare in quale modo tali nuovi elementi possano armonizzarsi in un contesto così delicato – sottolinea Ester Quadri – La bellezza insita del luogo rischia di sbriciolarsi sotto il peso dell’ennesima cementificazione. Al contrario, occorre fermare le ruspe per salvare le nostre memorie storiche, valorizzare i nostri sentieri, i torrenti e le fasce».

A poca distanza da via Scala, in via Cottolengo, un progetto simile è già stato portato a termine ed è possibile vedere il risultato. In un terreno sistemato a fasce con serre, piante da frutta, ulivi e pini è stata costruita una palazzina di 4 piani con relativi box e posteggi. L’edificio non ha ancora ottenuto l’abitabilità ma attualmente gli alloggi sono in vendita.
L’intervento è stato fortemente contestato da alcuni abitanti che si domandano con quanta leggerezza l’amministrazione comunale conceda le autorizzazioni a costruire. «Non si comprende per quale motivo il Comune autorizzi la costruzione di una casa proprio a ridosso di Corso Europa – spiega Ferdinando Briccola, residente in zona – L’unica spiegazione plausibile è che per la nostra amministrazione l’importante è monetizzare gli oneri di urbanizzazione».

«Il complesso di via Cottolengo è composto da due costruzioni posizionate su differenti livelli risalenti ai primi anni settanta (‘71/’72) realizzate su un terreno che era sistemato a terrazzamenti (fasce) di proprietà, in parte di una coppia di floricoltori ed in parte di una comunità religiosa – spiega l’Osservatorio Verde – nel complesso è stato inserita e ristrutturata una casa appartenuta ad un ordine ecclesiastico di via Romana della Castagna 38. I civici 16 e 22 di via Cottolengo sono composti da un totale di 21 unità immobiliari e la ristrutturazione con il relativo cambio di destinazione ha permesso di realizzare altri 6/8 appartamenti. Il tutto é stato realizzato dall’imprenditore Giuseppe Costa con apposite società (Gardenia & Dalia, ecc.) sciolte dopo il completamento dei lavori».

Matteo Quadrone


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