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A quindici anni dalla rifondazione, la squadra di calcio è nelle mani dei suoi tifosi. Una tifoseria organizzata che promuove una campagna crowdfunding per iscriversi al campionato di Promozione dopo il successo in prima categoria
Il quartiere genovese di San Desiderio vive da ormai 15 anni una favola sportiva unica nel suo genere, a Genova e probabilmente anche in Italia. Una società dilettantistica che può contare su una vera e propria tifoseria organizzata che è allo stesso tempo proprietaria e amministratrice del club. Era Superba non si occupa di sport, ma questa storia va ben oltre la cronaca sportiva e merita senza dubbio di essere raccontata. Qualche settimana fa è arrivato il grande salto nel Campionato regionale di Promozione con il successo sul campo e la grande festa dei tifosi giallo blu, una rincorsa durata un’intera stagione, una vittoria inaspettata e quindi ancora più goduta, ma che significa anche maggiori sforzi economici per l’iscrizione alla prossima stagione sportiva. Da qui l’idea di organizzare una campagna di crowdfunding fra gli abitanti del quartiere (e non solo) per permettere alla società di disputare il campionato regionale 2014/2015.
«San Desiderio è un quartiere che mi viene più facile definire paese, a Sande si ferma la strada sotto il Monte Fasce, la passione resta imprigionata nell’Alta Valle Sturla – esordisce così il presidente e primo tifoso del San Desiderio Silvio Frangioni – Qui la gente cresce, parte ma poi torna. Il Sande è elemento di unione per molte generazioni, sopratutto per i ragazzi nati negli anni 80 e 90. Abbiamo rifondato la squadra nel 1999 dopo 18 anni di assenza, il vecchio San Desiderio aveva intrapreso un percorso importante culminato con la promozione in Serie D nei primi anni ’80, ma per farlo si era dovuto fondere prima con il Quarto e poi con il Rapallo Ruentes. Noi, oggi, siamo riusciti ad approdare in un Campionato regionale come la Promozione senza fonderci con nessuno, ma facendo tutto con le nostre forze, e puntando molto sui valori che forse solo in un paese possono essere così tangibili e reali».
Una campagna crowdfunding (qui il link) per sostenere l’iscrizione alla promozione e un video per promuovere l’iniziativa. I primi giorni di raccolta sembranoessere partiti con il piede giusto… «I costi in Promozione raddopiano rispetto alla prima categoria; con alcuni amici abbiamo avuto l’idea di provare questa iniziativa 2.0 e dopo tanta fatica e sudore versato siamo riusciti a produrre un video che a nostro parere rappresenta davvero l’essenza giallo blu».
Una grande sfida, insomma, quella che Frangioni e i suoi vogliono vincere. Quella del San Desiderio è una tradizione ben consolidata. «Ormai sono 15 anni che abbiamo un seguito importante che ci ha accompagnato in tutta la provincia. Lo zoccolo duro è composto da qualche decina di persone che di anno in anno aumenta in maniera importante. Io faccio il presidente da due anni e sono il primo tifoso della squadra, in Consiglio con me abbiamo tanti miei coetanei che hanno vissuto il Sande dall’inizio e due anni fa quando sono terminate le Presidenze “foreste” si sono impegnati con me per non far sparire il San Desiderio; all’inizio sono stato eletto Presidente Pro-Tempore, ma poi non essendo subentrato nessuno… sono andato avanti sino ad oggi! E tutto sommato siamo andati oltre le più rosee aspettative mettendo a segno due promozioni di fila…»
Anche i giocatori partecipano attivamente a questa favola di calcio, rinunciando al compenso. Come avete convinto il gruppo di calciatori a sposare la vostra causa senza puntare sul compenso economico? «Quest’anno solo tre ragazzi prendevano un rimborso, un gesto simbolico per alcuni dei giocatori più rappresentativi. La piazza di Sande ci permette di avere con noi dei giocatori che da altre parti potrebbero sicuramente riuscire ad ottenere dei compensi. I tifosi e l’aria che si respira a San Desiderio sono speciali, speriamo di continuare a respirare quest’aria ancora per tanti anni. Servirà la dedizione e la collaborazione di tutti. Forza Sande!».