Per il direttore della Fondazione Conturbernio D’Albertis l’operazione immobiliare è l’unica possibilità per garantire la sopravvivenza dell’istituto che ospita oltre 550 bambini e dà lavoro a 47 dipendenti
Manca ancora il permesso a costruire. Ma è solo questione di tempo perché l’amministrazione comunale ha confermato la legittimità dell’operazione. Stiamo parlando del discusso progetto del maxi silos di 5 piani (per 152 posti auto) nel cuore di San Fruttuoso, tra Piazza Solari e via Amarena, sul terreno di proprietà della Fondazione Contubernio D’Albertis.
Dopo la presentazione delle osservazioni da parte del comitato dei residenti e la manifestazione di protesta andata in scena Lunedì 3 giugno, ieri tutte preoccupazioni dei cittadini – soprattutto in merito al rischio idrogeologico – sono approdate a Palazzo Tursi.
Il 13 giugno i consiglieri comunali eseguiranno un sopralluogo sull’area interessata dall’intervento, mentre la prossima seduta di Commissione Consiliare Territorio è fissata per il 19 giugno. In quell’occasione, probabilmente, si tireranno le somme e verrà presa una decisione definitiva.
Il direttore della Fondazione Contubernio D’Albertis, Gianluigi Magaglio, presente all’incontro di ieri, esprime soddisfazione per quello che considera un passo avanti verso la realizzazione del progetto: «La Commissione ha ribadito il fatto che noi abbiamo rispettato alla lettera le procedure. Tutti i consiglieri hanno riconosciuto la legittimità dell’operazione. La Fondazione, dal punto di vista amministrativo, ha svolto il proprio dovere. L’iter approvativo è praticamente concluso. I pareri sono stati tutti favorevoli».
A seguito del parere del Municipio Bassa Valbisagno, che chiedeva ulteriori approfondimenti «Abbiamo integrato la documentazione – continua Magaglio – Il progetto è stato modificato con l’ampliamento delle vasche di laminazione per la raccolta delle acque. Erano già a norma ma così una vasca ha raddoppiato la sua portata, passando da 18 a 32 metri cubi. Inoltre, è prevista una seconda vasca da 3 metri cubi, dedicata esclusivamente alla parte di opera pubblica (l’ascensore inclinato di collegamento tra Piazza Solari e via Amarena; il campetto polivalente)».
La Fondazione Contubernio D’Albertis ha sottolineato la propria disponibilità a collaborare – in particolare sugli aspetti idrogeologici – con il Comune, con il Municipio, con esperti dell’Università e anche con il comitato di cittadini. «Questa è una nostra precisa istanza: concordare tutti gli interventi passo dopo passo, dalla cantierizzazione allo sviluppo dei lavori – spiega Magaglio – Adesso, con la consegna delle fideiussione in originale presso l’ufficio del dirigente del Settore Approvazione Progetti e Controllo Attività Edilizie Paolo Berio, noi attendiamo soltanto che ci venga rilasciato il permesso a costruire. La fideiussione supera il milione di euro e consentirà al Comune, qualunque cosa succeda, di disporre del denaro per realizzare le 2 opere pubbliche, ovvero ascensore inclinato e campetto polivalente».
Il 1 giugno 2013 la Fondazione Contubernio D’albertis ha festeggiato il suo 150° compleanno. Nata a metà del 1800 come donazione del vescovo di Ventimiglia Giambattista D’Albertis, era destinata ad accogliere le bambine sordomute che nella storica struttura di via Amarena vivevano, studiavano e apprendevano un lavoro.
La trasformazione da convitto a scuola risale alla fine degli anni ‘60. Oggi le sordomute sono ospitate in una residenza protetta, autorizzata e convenzionata con il Comune, mentre l’istituto è diventato un grande complesso scolastico: asilo, elementari e medie, per un totale di 550 alunni e 47 dipendenti diretti.
«Il nostro edificio in 150 anni di storia è rimasto uguale a se stesso, circondato da un parco di circa 20 mila mq – spiega Magaglio, che non ci sta a passare per l’ennesimo artefice della cementificazione selvaggia di San Fruttuoso – Intorno al Contubernio, invece, i palazzi sono spuntati come funghi, anche in zone sottoposte a vincoli».
La salvaguardia dell’ambiente, secondo il direttore, è sempre stata una prerogativa della Fondazione: «Abbiamo spazi con animali (capre, conigli, tartarughe), un bosco dove portiamo i bambini a giocare, piante ed alberi di pregio, che curiamo con attenzione».
Di questi 20 mila mq, solo 1700 sono inutilizzati: quelli della scarpata di Bosco Pelato. «Il notevole dislivello (35 metri tra la strada interna del Contubernio e Piazza Solari) e la presenza di una fitta vegetazione spontanea, impediscono di sfruttare questa porzione di verde – aggiunge Magaglio – Per recuperarla e rimetterla a nuovo è necessaria una spesa di migliaia di euro».
Soldi di cui attualmente la Fondazione non dispone. Anzi, è proprio la stringente esigenza di recuperare risorse economiche, a giustificare la discussa operazione immobiliare. «Io sono un amministratore di una Fondazione che ha 47 dipendenti diretti e fa fronte a 550 alunni – racconta Magaglio, che è anche il vicepresidente regionale della Federazione delle Scuole Cattoliche – Noi forniamo un servizio scolastico in aule attrezzate e dotate di tutte le misure di sicurezza. Lo sa quanto costa mettere a norma gli spazi? Per garantire la sopravvivenza dell’istituto bisogna inventarsi delle soluzioni – conclude il direttore – Le uniche risorse della Fondazione sono i suoi spazi esterni. Abbiamo ceduto l’area a Codelfa (impresa controllata dal gruppo Gavio, ndr) ma seguiremo l’andamento dei lavori con i nostri tecnici, affinché tutto sia eseguito a regola d’arte. Cos’altro dovevamo fare nel 2007, quando abbiamo ipotizzato il progetto? Gli strumenti urbanistici consentono un tale intervento e questo è l’unico modo per sfruttare economicamente un’area di nostra proprietà».
Matteo Quadrone
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