Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Sanità e carcere: campagna d’informazione su HIV ed epatiti

La questione in gioco è anche la lotta alla diseguaglianza sanitaria, lo Stato ha il dovere, nei confronti di tutti i cittadini, di dare la stessa possibilità di accesso alle cure


18 Novembre 2011Notizie

 

Informare i detenuti nelle carceri italiane sui rischi dell’HIV e delle altre patologie virali croniche, incentivarli a sottoporsi ai test specifici e nel frattempo cercare di scoprire a quanto ammonti il “sommerso” delle malattie infettive fra i reclusi.

Questo l’obiettivo  della campagna di sensibilizzazione “La salute non conosce confini“, partita alcuni giorni fa, coinvolgerà 19 istituti di pena (compreso la Casa Circondariale di Genova Marassi), sparsi in 11 regioni italiane e durerà fino al gennaio 2012.

Un’iniziativa promossa dalla SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), dalla SIMSPE (Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria), NPS Italia Onlus (Network Persone Sieropositive) e l’associazione Donne in rete Onlus, patrocinata dal Ministero della Giustizia e dal Ministero della Salute.

In ciascun carcere per alcune settimane sarà distribuito del materiale informativo in diverse lingue così da sensibilizzare le persone detenute e invitarle a fare il test per l’HIV e le epatiti.

Come detto in precedenza il progetto si propone di stimare il numero di soggetti affetti da patologie infettive senza averne la consapevolezza. Insomma malati che non sanno di esserlo.

La presa di coscienza infatti è fondamentale. Vivere in un ambiente di comunità come quello carcerario espone a un maggior rischio di diffusione di malattie infettive e una corretta informazione è un’ottima misura di autoprotezione per i detenuti. E per aiutare le istituzioni, chiamate a gestire in maniera appropriata un problema di sanità pubblica importante, sarà introdotta la figura del peer educator (un rappresentante Nps), un tutore alla pari, credibile e competente, in grado di comprendere i problemi dei malati.

“La diffusione delle malattie infettive in carcere evidenzia la necessità di un intervento programmato di prevenzione, diagnosi e terapia, relativi alle patologie infettive più frequenti – spiega Evangelista Sagnelli, Presidente SIMIT – E’ utile considerare che il periodo di detenzione  può essere un’occasione per ricevere informazioni in tema di prevenzione delle infezioni. L’obiettivo del progetto è aumentare la percentuale di esecuzione dei test di screening per virus Epatici ed Hiv negli Istituti Penitenziari italiani, oggi ridotta al 30%. Ciò avverrà attraverso la formazione del personale sanitario dei 19 istituti di pena distribuiti sul territorio e l’informazione della popolazione detenuta. I risultati dei test saranno la base su cui pianificare interventi successivi di prevenzione e cura”.

“E’ un progetto che nasce da un’esigenza reale sul campo con il passaggio della Sanità all’interno delle carceri dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale non è stato più possibile raccogliere negli oltre 200 istituti penitenziari dati attendibili sulla diffusione delle malattie infettive in questo ambito – dichiara Sergio Babudieri, Presidente SIMSPE – Uno degli obiettivi principali del progetto è sicuramente quello di implementare l’accettazione dei test sierologici dell’HIV, delle Epatite virali e delle malattie sessualmente trasmesse. Ricordiamoci tutti che la situazione in carcere rispecchia, seppur amplificandola, quella della popolazione generale“.

La questione in gioco è anche la lotta alla diseguaglianza sanitaria, come racconta Rosaria Iardino, Presidente onorario NPS Italia Onlus e Donne in rete Onlus “Non è più tollerabile che esista il doppio binario di un paziente di Serie A e uno di Serie B e che, l’aver commesso un reato, riguarda sì la competenza giudiziaria ma lo Stato ha il dovere, nei confronti di tutti i cittadini, di dare la stessa possibilità di accesso a cure e farmaci indipendentemente dal luogo di residenza”.

 

Matteo Quadrone


  • carceri, sanità
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Nulla sarà più come prima
    Nulla sarà più come prima
  • Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
    Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
  • Sanità, la Liguria scala 10 posizioni e si assesta sul podio per la qualità del servizio sanitario regionale
    Sanità, la Liguria scala 10 posizioni e si assesta sul podio per la qualità del servizio sanitario regionale
  • Sanità, la Valpolcevera chiede “soccorso”. Casa della Salute ancora al palo, servizi al limite del collasso. La preoccupazione dei cittadini
    Sanità, la Valpolcevera chiede “soccorso”. Casa della Salute ancora al palo, servizi al limite del collasso. La preoccupazione dei cittadini
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista