Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Scuola calcio popolare per i bambini del centro storico

L'iniziativa della Uisp Genova ha l'obiettivo di riportare i bambini a giocare all'aperto, riappropriandosi degli spazi pubblici del quartiere


20 Febbraio 2012Notizie

Riportare lo sport alla sua dimensione originaria, ludica  e popolare – questa la filosofia di fondo, da sempre, della Uisp (Unione italiana sport per tutti)– e nel contempo riappropriarsi dei luoghi del quartiere, viverli e conoscerli, semplicemente giocando. È l’obiettivo della “Scuola calcio popolare” per i bambini della scuola elementare Daneo, nel centro storico genovese, partita nell’ottobre 2011.

<<Questo è il terzo anno che organizziamo pomeriggi di doposcuola sportivo per i bambini della Daneo – spiega Fabrizio De Meo, Uisp Genova –  in passato abbiamo proposto corsi di danza e svariate attività motorie, oggi la scuola calcio>>. Un progetto che si inserisce all’interno dei Laboratori educativi territoriali – promossi dalla legge 285/1997 (Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza) – realizzati in collaborazione con il Comune di Genova.

<<A partire da questa indicazione, l’interpretazione della Uisp è stata quella di riportare i ragazzi  a giocare fuori dalle mura scolastiche, all’aperto, in strada, come si faceva una volta – continua De Meo – infatti le attività della scuola calcio si svolgono nel vicino campetto soprastante la chiesa di San Siro, uno spazio sottoutilizzato che cerchiamo di far rivivere>>.

L’iniziativa rappresenta l’ideale prosecuzione delle attività che, ormai da anni, la Uisp promuove nel centro storico. In particolare occorre menzionare “Olympic Maghreb” , un progetto di inclusione sociale attivo dal 1993, rivolto ai giovani extracomunitari che vivono nei vicoli. L’obiettivo è offrire a tutti l’opportunità di fare sport a costo contenuto. <<La maggioranza dei ragazzi coinvolti proviene dall’area maghrebina – racconta De Meo – le attività sportive principali sono calcio e podismo>>.

Per quanto riguarda invece la scuola Daneo, il progetto si concentra sui piccoli abitanti del centro storico. L’attività di doposcuola è infatti aperta a tutti, non solo agli studenti della Daneo. Per il momento parliamo  di una quindicina di bimbi, compresi in una fascia che va dalla 2° alla 5° elementare. <<Ogni pomeriggio dalle 16:30, appena usciti da scuola, fino alle 18:00, i bambini hanno a disposizione due educatori – continua De Meo – Offriamo un’opportunità alle famiglie che per esigenze lavorative hanno bisogno di un supporto anche nelle ore pomeridiane>>.

<<Proviamo ad insegnare a giocare a calcio divertendosi, vivendolo come un gioco – racconta De Meo – l’aggettivo “popolare” accostato alla scuola calcio non richiama solo il basso costo che le famiglie sostengono, ma anche un diverso approccio a questa disciplina sportiva rispetto a quello che solitamente ha visibilità mediatica. Si gioca a calcio, cosa che piace a tutti i bambini e lo si fa senza esasperare l’aspetto agonistico, imparando a rispettare i compagni e gli avversari e, soprattutto, lasciando esprimere i bambini nel loro piacere di giocare, che  poi è l’aspetto più importante>>.

Ma il tentativo di riportare i bambini a vivere i luoghi del proprio quartiere, non si limita al centro storico. Infatti, sempre dallo scorso autunno, a Castelletto, in collaborazione con l’associazione sportiva e ricreativa A.A.O. Argento Vivo, la Uisp promuove un corso di “pallastrada” rivolto ai bambini dai 5 agli 8 anni.

<<Il nome pallastrada è evocativo dello sport di cui si parla nel libro “La Compagnia dei Celestini” di Stefano Benni – spiega De Meo – si giocava a pallastrada in campi dal terreno poco agevole, con l’obbligo di non avere scarpe “da gioco”>>. Caratteristiche che davano alla pallastrada un aspetto meno rigido ed agonistico. <<Si tratta di un vero e proprio ritorno alle origini quando si imparava a giocare per strada e le capacità motorie si mettevano alla prova all’aperto>>, conclude De Meo.

In pratica i più piccoli hanno la possibilità di sperimentare tutti i modi possibili – tradizionali ed inventati – per giocare a palla. Il corso si svolge nella palestra di San Nicola il lunedì e venerdì dalle 16,30 alle 17,30. Ma l’obiettivo è quello di sviluppare i giochi anche all’esterno, per fare in modo che le piazze e gli altri spazi pubblici possano essere utilizzati dai bambini per fare sport.

 

 

Matteo Quadrone


  • sport
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Euro 2020, l’edizione più inquinante della storia: 20 anni per assorbire la CO2 prodotta
    Euro 2020, l’edizione più inquinante della storia: 20 anni per assorbire la CO2 prodotta
  • Genova, la città meno “in forma” d’Italia: non si corre, non si pedala ma si cammina
    Genova, la città meno “in forma” d’Italia: non si corre, non si pedala ma si cammina
  • Liguria, il Lago del Brugneto diventa parco sportivo. Una nuova vita per il bacino potabile di Genova e Piacenza
    Liguria, il Lago del Brugneto diventa parco sportivo. Una nuova vita per il bacino potabile di Genova e Piacenza
  • Sport, siglato patto con il Coni per fondo da 2 milioni di euro. Fondi rotativi e di garanzia per società dilettantistiche
    Sport, siglato patto con il Coni per fondo da 2 milioni di euro. Fondi rotativi e di garanzia per società dilettantistiche
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista