Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Liceo D’Oria: alcune proposte per cambiare la scuola

Può la scuola favorire lo sviluppo di attitudini e creatività di ogni studente? Un incontro con Massimo Chiesa e i fondatori di FreeFutool


20 Dicembre 2012Notizie

liceo d'oriaQuando frequentavo il liceo mi è stato insegnato che non dovevo studiare per prendere 6, quanto piuttosto per prendere 8, meglio ancora per prendere 10. Di rado è capitato che qualcuno provasse a trasmettere un concetto differente: studiare non per un voto (o meglio, non solo per un voto), ma per imparare cose che ancora non si sanno, per sviluppare capacità di analisi e spirito critico, per imparare a lavorare in gruppo e confrontarsi con gli altri.

Questi i temi di cui si è parlato questa mattina al liceo classico D’Oria, durante l’assemblea di istituto. “Come possiamo ripensare la nostra scuola?”, è il punto di partenza dell’incontro, così descritto dalla rappresentante degli studenti Maddalena.

Un’assemblea viva e partecipata, dove studenti e professori presenti hanno discusso e messo sul piatto proposte concrete per migliorare la loro istruzione nel quotidiano.

Il tutto è partito da un video di Sir Ken Robinson, dal titolo Il paradigma dell’educazione, che potrete vedere in coda all’articolo: il nostro sistema educativo distingue gli studenti in accademici (con formazione classica e che conoscono le nozioni loro trasmesse) e non accademici (privi di formazione classica): i primi sono comunemente ritenuti ” studenti brillanti”, i secondi no.

Il nuovo paradigma scolastico dovrebbe valorizzare da un lato interessi, attitudini, creatività del singolo, dall’altro capacità di lavorare in gruppo dando rilievo ai punti di forza di ciascuno, nell’ottica di quello che viene chiamato pensiero divergente. Lo studioso J.P. Guilford definisce questo concetto come la “capacità di produrre una gamma di possibili soluzioni per un dato problema”. Esempio: quanti modi ci sono di utilizzare un comune fermaglio per la carta? (almeno 200, secondo i teorici).

All’assemblea sono stati mostrati due esempi di applicazione concreta del pensiero divergente. Massimo Chiesa, direttore artistico del Teatro della Gioventù (che con alcune scuole superiori di Genova ha attivato il laboratorio “Innamorarsi del teatro“), ha raccontato di come l’amore per il teatro abbia compensato una carriera scolastica poco brillante: “Non bisogna per forza essere creativi a tutti i costi, ma si può e si deve essere meno “ingabbiati” e più liberi nel proprio modo di rapportarsi con l’arte e lo studio“.

Tobia Lorenzani e Jacopo Sterlocchi sono due dei quattro fondatori di FreeFutool, un quaderno di appunti stampato in 50.000 copie e distribuito gratuitamente agli studenti universitari di Genova, Torino e Milano, un progetto che si autofinanzia attraverso la pubblicità posta nella parte inferiore di ogni foglio. “Durante l’università abbiamo iniziato a fare il “gioco della startup“: ogni giorno, ognuno di noi aveva il compito di inviare una mail agli altri con un‘idea. FreeFutool era una di queste idee: noi soci abbiamo quattro specializzazioni diverse – finanza, marketing, management e design – e ognuno di noi sfrutta al massimo questa sua competenza, in relazione con le competenze degli altri“.

Più grandi di pochi anni degli studenti che li ascoltano, questo è il loro consiglio: “L’Italia è, dopo la Germania, il Paese europeo più florido di startup: si tratta di aziende, ma prima ancora sono idee. Quello che voi ragazzi dovete fare è dare valore alla vostra curiosità: da qui nasce la voglia di imparare cose nuove, di confrontarvi, da qui derivano le idee“.

Idee che vengono presentate oggi dagli stessi studenti, in un’assemblea cui hanno assistito il preside e alcuni insegnanti. Qualche esempio? Leggere il giornale in classe e discuterne, dare maggiore rilievo all’ora di educazione civica (accorpata a storia e raramente svolta), fare un giorno di autogestione al mese in cui gli studenti possono preparare un argomento (non necessariamente scolastico) da esporre agli altri, analizzare opere letterarie, filosofiche e di storia alla luce dell’attualità, e così via.

Il passo successivo, come sottolineato dai rappresentanti di istituto del D’Oria, sarà applicare alcune di queste proposte a partire dall’anno scolastico in corso e coinvolgere anche altre scuole della città.

Questo il video di Ken Robinson che ha ispirato l’incontro di oggi.

Marta Traverso


  • giovani, iniziative
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Slot, ludopatia in aumento, a rischio oltre tremila giovanissimi. Ecco il vero costo della proroga delle licenze
    Slot, ludopatia in aumento, a rischio oltre tremila giovanissimi. Ecco il vero costo della proroga delle licenze
  • Delibere di iniziativa popolare, il regolamento è in vigore. A dicembre in commissione le tre proposte respinte
    Delibere di iniziativa popolare, il regolamento è in vigore. A dicembre in commissione le tre proposte respinte
  • Mafia, Borsellino a Genova incontra 900 studenti: «Da voi la forza per continuare la lotta di Paolo»
    Mafia, Borsellino a Genova incontra 900 studenti: «Da voi la forza per continuare la lotta di Paolo»
  • Oktoberfest e Festa dell’Unità, i baristi del centro storico contro il Comune nella “guerra della movida”
    Oktoberfest e Festa dell’Unità, i baristi del centro storico contro il Comune nella “guerra della movida”
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

1 commenti su “Liceo D’Oria: alcune proposte per cambiare la scuola”

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista