Federconsumatori contesta la decisione di articolare gli importi della social card a seconda dell'area geografica
Il Governo Monti ha riproposto anche per il 2012 la cosiddetta social card, ossia la carta prepagata riconosciuta a favore degli anziani di età pari o superiore ai 65 anni e alle famiglie con bambini di età inferiore ai 3 anni in presenza di determinati requisiti di carattere reddituale.
<<Abbiamo sempre ritenuto la Social Card uno strumento inadeguato ed insufficiente per aiutare realmente i pensionati e le famiglie in difficoltà – scrive in una nota Federconsumatori – I maggiori problemi riscontrati nella versione precedente riguardano ritardi nelle ricariche e difficile gestione, che molto spesso hanno creato solo ulteriori difficoltà ed innumerevoli situazioni imbarazzanti a chi già si trova a disagio. Per rispondere alle difficoltà delle famiglie c’è bisogno di ben altro: gli interventi dovrebbero agire direttamente incrementando pensioni e redditi delle famiglie in disagio economico>>.
<<Ma quello che ci auguriamo caldamente è che non venga ripresa quella allucinante idea, che già contestammo nel febbraio 2011, di articolare gli importi della social card a seconda dell’area geografica – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – Non possono e non devono essere fatte disparità e tra cittadini in disagio economico al Sud e al Nord. Anche perché, è dimostrato che se la spesa alimentare al Sud risulta minore, è solo perché le famiglie a causa del basso reddito percepito sono costrette a ripiegare su prodotti più economici e, cosa assai grave, prestando meno attenzione alla qualità>>.