L’impianto passa per 16 anni al ramo sportivo dell’Ateneo. L’assessore Boero rassicura le altre società: «Spazi confermati senza aumenti di canone»
Nuovo padrone per lo stadio Carlini. A suggellare i festeggiamenti per la promozione in Serie A (che nel mondo del rugby è la serie cadetta) del Cus Genova, il Comune ha siglato la concessione della casa nostrana della palla ovale al Centro universitario sportivo, per mano di Sportingenova. Si tratta dell’ultimo atto ufficiale dell’ormai ex partecipata di Tursi, che d’ora in poi potrà esclusivamente concentrarsi sulla sua liquidazione.
L’annuncio è arrivato in Sala Rossa da parte dell’assessore allo Sport, Pino Boero, in risposta a un’art. 54 promosso dal consigliere Clizia Nicolella (Lista Doria), preoccupata per la sopravvivenza delle piccole associazioni sotto l’egida del nuovo padrone.
«Il Carlini – ha detto Nicolella – non è occupato solo da società sportive agonistiche ma da diverse associazioni che erogano preziosi servizi sociali a bambini e anziani. E vi sono anche realtà che si occupano di disabili, che proprio nello sport trovano le migliori opportunità di integrazione, soprattutto in giovane età. Non ci basta che il Comune mantenga il controllo dell’impianto ma vogliamo che continui a garantire un servizio sportivo di qualità, nel suo complesso».
Rassicurante la risposta di Boero: «La questione della valenza sociale degli impianti sportivi – ha dichiarato l’assessore, che ha anche le deleghe a scuola e politiche giovanili – è ben presente in tutti i contratti di concessione che il Comune ha stipulato per i beni precedentemente gestiti da Sportingenova». In particolare, per quanto riguarda il Carlini, Boero ha spiegato che il Cus sarà vincolato a garantire a tutte le associazioni che gravitano nell’orbita dell’impianto gli spazi attualmente occupati. Nessun problema per gli sport cosiddetti minori (tra cui scherma, tiro a segno, baseball, calcetto e attività interessate all’utilizzo del velodromo) ma neppure per le associazioni che si occupano di anziani, disabili e per le fasce garantite all’utilizzo scolastico. Inoltre, il Centro universitario sportivo non potrà aumentare deliberatamente i canoni di affitto. Una sorta di tutela dell’esistente, dunque, che potrà esser modificato solo previo accordo tra le parti, da raggiungere anche attraverso un tavolo tecnico con la regia degli uffici comunali.
A vigilare su tutto un nuovo funzionario, riassorbito in Comune da Sportingenova, che sarà proprio dedicato al controllo del rispetto delle convenzioni firmate. «Con lo strumento amministrativo della concessione – ha sottolineato l’assessore – l’impianto passa nelle mani del Cus ma il Comune ne mantiene comunque la proprietà e il controllo. Siamo tranquilli dell’operato del Cus perché si tratta di un ente istituzionale serio ma è sempre bene che il Comune mantenga il suo occhio vigile perché non vi sono solo diritti da garantire ma anche doveri da rispettare».
La trattiva tra Comune e Università, aperta il 15 aprile da una lettera di intenti firmata dal rettore Giacomo Deferrari, non è ancora del tutto conclusa. Mancano, ad esempio, i dettagli relativi alle questioni economiche, sia di affitto e quindi in entrata per le casse comunali, sia di finanziamento per le azioni in campo sociale che verranno assicurate. «Tuttavia – conclude Boero – era importante chiudere formalmente la concessione per consentire al Cus di partecipare al bando ministeriale per il finanziamento dei lavori di ristrutturazione degli impianti sportivi (solo 16 milioni di euro su tutto il suolo nazionale, ndr). Anche a questo scopo, la durata della concessione è stata fissata in 16 anni».
E per lo stesso motivo anche la durata della concessione che riguarda Villa Gentile è stata estesa a 15 anni: così anche l’impianto di Sturla dedicato all’atletica leggera potrà richiedere l’accesso ai fondi nazionali.
Simone D’Ambrosio