Negli anni 50 del 900 il quartiere di Quinto è stato vittima di una forte espansione edilizia ai limiti della speculazione, oggi rimane comunque uno dei quartieri più belli di Genova
Il quartiere di Quinto al Mare (poco più di 8.000 abitanti) come lo vediamo e conosciamo oggi, prese forma a partire dagli anni 50 del secolo scorso, quando venne avviata una massiccia espansione edilizia terminata nel decennio successivo con la costruzione di Corso Europa a monte dell’Antica via Romana e della napoleonica Aurelia a mare.
Come accaduto per i quartieri di Quarto dei Mille e Sestri Ponente, Quinto deve il nome alla collocazione sulla Via Aurelia antica di epoca romana (ad Quintus Milium – quinto miglio dalla città di Genova). La via romana attraversava Genova perpendicolarmente al torrente Bisagno e al torrente Sturla (i ponti di S.Agata in Borgo Incrociati e quello detto appunto “romano” di via delle Casette a Sturla ne sono testimonianza), era l’asse di accesso alla città da Levante lungo i borghi di Nervi, Quinto, Quarto e Sturla. A prova della sua importanza, in molti testi medievali veniva indicata con l’appellativo di Strada. L’attuale Via Antica Romana di Quinto conserva tratti di quell’antichissimo asse di vitale importanza per il commercio e le comunicazioni.
Gran parte della storia di Quinto al Mare si concentra fra codesta strada e il mare. Eh già, il mare… Scontato evidenziare quanto la presenza del mare abbia segnato la vita di questa terra e delle genti che nella storia l’hanno abitata. Testi storici evidenziano la tradizione marinara di Quinto in più di un’occasione; sin dal Medioevo il borgo fu costretto a difendersi dai continui attacchi dei saraceni provenienti dal nord africa e dalle tante imbarcazioni di pirati che riuscivano più facilmente a raggiungere le coste dei borghi limitrofi, piuttosto che tentare di penetrare nel porto di Genova. Per questo motivo venne eretta un’imponente fortezza a difesa delle abitazioni, che rimase in piedi sino ai bombardamenti inglesi del 18esimo secolo. Ulteriore conferma della tradizione di questa terra, negli anni in cui la flotta della Repubblica di Genova era fra le più potenti ed attrezzate del mondo, la quasi totalità degli abitanti maschi del borgo erano arruolati sulle navi genovesi.
Inoltre, secondo l’ipotesi di alcuni storici, fu proprio Quinto a dare i natali a Cristoforo Colombo; il navigatore genovese sarebbe nato in una villa nella zona a monte dell’attuale corso Europa, in località Terra Rossa, alle pendici del monte Moro, in cui avrebbero abitato i familiari. Si sa, pero’, quante tesi e ipotesi ci siano su questo tema, il più delle volte contraddittorie. Colombo è rappresentato in un affresco nella chiesa di San Pietro situata sulla via Antica Romana.
Durante il periodo napoleonico il borgo conobbe le prima trasformazione in seguito ai lavori per l’apertura dell’Aurelia a mare (oggi SS1). Nei primi decenni del novecento era diventato sede di due importanti opifici, oltre che di un grande molino granario, e di diversi frantoi per la produzione dell’olio. E quando nel 1926 fu annesso alla Grande Genova, l’economia agricola del borgo aveva appena conosciuto la spinta dello sviluppo “industriale”, con il conseguente aumento della popolazione e la costruzione di nuove abitazioni.
Tutto ciò rese insufficiente lo scalo della stazione imponendo il suo ampliamento mediante lo spostamento a monte della linea ferroviaria. (A ricordo della vecchia sede ferroviaria resta solo una galleria all’inizio di via Gianelli oggi adibita ad autofficina…)
Foto e video di Daniele Orlandi