Nel teatro di Genova San Fruttuoso una programmazione varia, che spazia dalla comicità al tema dell'emancipazione femminile, da un omaggio a Leopardi alla storia dei partigiani
Ecco la programmazione del Teatro Garage di Genova, via Paggi 43 /b (quartiere di San Fruttuoso, vicino piazza Martinez).
Biglietteria 010.51.07.31, ufficio 010.51.14.47 – 010. 899.49.76
L’ingresso a tutti gli spettacoli costa 12 euro intero, 9 euro ridotto.
L’inizio degli spettacoli è nei giorni feriali alle 21, alla domenica alle ore 17
2012
SABATO 7 (h 21) E DOMENICA 8 GENNAIO (h 17) 2012
“Un tango per Roxanne
La storia di una ragazza come tante che viene affascinata dal tango e vuole diventarne una protagonista.
La vicenda inizia a San Telmo, tanta gente per strada… Turisti e bancarelle, poi, su un lato, due ballerini iniziano la loro performance. Ballano un primo tango e chiedono un’ offerta, poi iniziano un secondo ballo e una ragazza rimane affascinata dal loro ballare.
Cambio improvviso di luci, il tempo si ferma e si entra nei sogni di Roxanne che immagina se stessa mentre balla con il suo principe azzurro. Finito il sogno, ci si ritrova nella realtà della strada. Roxanne esce di scena con la zia.
Cambio di scena, ma siamo sempre a Buenos Aires. La zia e Roxanne vanno in milonga. Si siedono e osservano le coppie che ballano. Un uomo la invita e succede il patatrac: lui è un maleducato e la riporta presto a sedere perché Roxanne non sa ballare. La ragazza si mette a piangere ma poi un altro signore gentile la fa ballare e con gentilezza riesce a fare i primi passi. Da qui in avanti la giovane Roxanne, tornata in Europa, decide di continuare a danzare, dopo tante disavventure e sogni ad occhi aperti ecco che nasce una nuova grande ballerina.
Ingresso 12 euro, ridotto 9
2011
SABATO 22 OTTOBRE – DOMENICA 23 OTTOBRE
“Quattro volte Ligeia morì”
Lo spettacolo si presenta in quattro parti, due la prima sera e due la seconda sera. Due appuntamenti legati da un filo conduttore: l’amore visionario e ossessionato di Poe per quell’ideale di donna che una volta nella sua vita ebbe modo di incontrare e quindi di perdere prematuramente. Questo è quanto il poeta descrive, in forma di visione, incubo, ossessione e amore sublime, nei suoi quattro racconti tutti dedicati alle donne. Quattro mini spettacoli quindi, quattro donne protagoniste, ma un unico modello rappresentato da una sola attrice. In scena ci sarà anche Poe ad incarnare le sue stesse manie e ad interagire con la protagonista, rendendo così la lettura, già ricca di atmosfere e suggestioni, ancora più inquietante. E con questa lettura scenica a puntate, si cerca di far emergere, senza risparmiare le atmosfere macabre che lo contraddistinguevano, Poe e il suo ideale di perfezione e di passione.
SABATO 5 NOVEMBRE
“Ritorno a Orani”
Lo spettacolo realizzato dai testi di Bruno Rombi sulla vita di Costantino Nivola è un omaggio all’artista sardo, composto da due atti unici, legati tra loro dalla musica e dalla proiezione di immagini delle opere di Nivola. Nel primo atto, “ Ritorno ad Orani”, gli attori rievocano vicende della storia umana e personale dell’artista e della sua famiglia, in una luce circoscritta che li definisce come ombre. Le parole dello stesso Nivola, di sua madre e della moglie, mettono in luce i rapporti, a volte anche conflittuali, tra l’artista e i suoi famigliari. Il secondo atto, la lettura al leggio del poema “A Costantino Nivola” ha lo scopo di mettere maggiormente in evidenza e di ripercorrere i momenti più significativi della vita dell’uomo oltre a far conoscere l’ opera dell’artista. La storia dell’uomo si intreccia a quella dell’artista, nella ricerca di una propria identità che ha realizzato lontano dalla terra natia, ma senza staccarsene mai affettivamente.
DA VENERDI’ 11 A DOMENICA 13 NOVEMBRE
“Io, Giacomo Leopardi”
La messa in scena dello spettacolo parte dall’analisi degli accadimenti pubblici e privati scava nei sentimenti più profondi dell’uomo, mettendone in luce i dubbi, le speranze, le paure, il desiderio di vivere nonostante tutto. Due attori-narratori introducono al clima storico politico di fine ‘700, per soffermarsi sulle vicende di Monaldo e Adelaide. Di tanto in tanto si liberano del ruolo di narratori, per diventare i personaggi. Un terzo attore, seduto alla scrivania, a parte, diventa il personaggio Giacomo Leopardi.
Il lavoro non ha la pretesa di essere esaustivo dell’opera e della vita, quanto soffermarsi sulle sofferenze di un uomo, che, in anticipo di almeno un secolo, mette a nudo quel “ male di vivere” caro a tanta letteratura del ‘900.
SABATO 19 NOVEMBRE – DOMENICA 20 NOVEMBRE
“Cenere”
All’interno di “Cenere”, Marco Rinaldi, narra con uno stile colloquiale, alcuni episodi meno conosciuti della resistenza. Tra momenti, a volte toccanti, a volte drammatici, altre volte conditi da allegria, la narrazione ci porta a rivivere le vicende con naturalezza, come se le ascoltassimo da un vecchio amico seduto con noi al tavolino di un bar. una storia di speranze, sogni, riscatto, amori. Amore per la libertà. “Cenere” è un viaggio nel mondo e nella vita della lotta partigiana in Liguria, il tutto affrontato senza moralismi né forzature, ma con empatia e condivisione. Il metodo affrontato dai tre autori è quello della narrazione teatrale, linguaggio che hanno perseguito componendo uno speciale ipertesto didascalico.
VENERDI’ 25 NOVEMBRE
“Foriamo i Filitri!”
Il filo conduttore che lega musica e teatro è la crescita, fisica e psicologica, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, raccontato nelle più svariate sfaccettature. L’illusione e il sogno, l’ambizione e la delusione… L’amore che si rivela ben lontano da come viene raccontato nelle canzoni pop, che assume le caratteristiche dei cibi preconfezionati (Io amo le favole in cui lei molla il principe e si innamora del cavallo… da “Io amo”). Passando attraverso lo spettro dell’anoressia, del disagio nei confronti di un mondo che sembra avere ben chiari ritmi, leggi e confini. Ritmi a cui l’adolescente, ormai divenuto uomo, non riesce a sottostare, e allora è necessario studiare come aggirare l’ostacolo. La nostra sveglia suona, è giunta l’ora di sfilare le maschere, dal cervello alla bocca nessun pit-stop! Così recita la canzone che da il titolo allo spettacolo. “Foriamo i filtri!” è un esperimento di commistione e sinergia fra musica e teatro. Il concerto del cantautore genovese Gabriele Serpe, è infatti arricchito dalla presenza sul palco di attori e attrici, protagonisti di dialoghi e monologhi scritti dallo stesso cantautore. Un “mix” che ha catturato l’attenzione del pubblico sin dalle primissime apparizioni nei teatri del capoluogo ligure.
SABATO 26 OTTOBRE – DOMENICA 27 OTTOBRE
“Donne ovvero storie e altre storie”
Il racconto che diviene memoria del percorso di lotta per l’emancipazione femminile, le emozioni e i risvolti privati di un confronto tutto al femminile liberamente tratto da La Valigia, di Laura Guidetti e Ivano Malcotti.
Anni di lotta delle donne per la conquista della dignità ci consegnano il compito di evitare che il corpo femminile ridiventi fonte di discriminazione. Per un’Amministrazione pubblica ciò significa promuovere una armoniosa convivenza tra uomini e donne, sostenere le occasioni di dialogo e riflessione, trovare strumenti originali per rimuovere gli ostacoli che ancora oggi impediscono ai valori della pari dignità trai sessi di mettere radici nel tessuto civile del nostro paese.
SABATO 3 DICEMBRE – DOMENICA 4 DICEMBRE
“Lettere da lontano”
“Lettere da lontano – Parole e musica del distacco” parla di emigrazione, con un occhio a quella storica ligure ma anche a quella contemporanea di chi è arrivato e continua ad arrivare nella nostra regione. L’allestimento unisce diverse forme espressive – parola, musica, immagini – a partire da materiale storico: lettere e diari di emigranti italiani del 900 e testimonianze attuali. Una parte importante dello spettacolo infatti è dedicata alle storie “vissute” che il pubblico ha inviato. a realizzazione si affida principalmente alla parola che è supportata da altre forme espressive – immagini e musiche dal vivo – che concorrono in ugual misura al conseguimento del risultato artistico. La regia si propone di offrire uno spaccato di vita descrivendo personaggi di spiccata umanità in cui prevalgono sentimenti come la speranza in una vita migliore, la paura della novità e l’attaccamento alle radici.
SABATO 10 DICEMBRE – DOMENICA 11 DICEMBRE
“Vai che sei forte”
Lo spettacolo comincia con la proiezione di uno spot promozionale del tipo Welcome to, che riguarda i forti di Genova,realizzato come se un “sistema forti” esistesse veramente, dalle immagini infatti, si evince, per esempio, la possibilità di soggiornare a forte Begato, noto anche per il suo ristorante, per poi tuffarsi nella natura e non solo. A pochi passi si trova uno dei parchi gioco più belli d’Europa il forte Sperone, da evidenziare anche il museo di forte Castellaccio e l’orto botanico di forte Crocetta.
Comicità e teatro civile per una divertente e amara riflessione sul degrado dei forti genovesi, visti con gli occhi di un promoter turistico costretto a millantarne lo stato di assoluta floridezza.
VENERDI’ 16 DICEMBRE – SABATO 17 DICEMBRE
“La prova generale”
Una commedia divertente e surreale ambientata negli anni ’70: una famiglia piccolo-borghese attende il ritorno del figlio dal lavoro… pare una comune scena familiare, ma non è proprio così. L’autore, osservatore acuto della contemporaneità di quegli anni, ci offre un eccentrico e vivace spaccato familiare.
L’attenta lettura delle singole battute ci ha consentito di ricostruire i caratteri dei personaggi in scena che si rivelano allo spettatore con tutti i loro pregi e difetti, i loro desideri e le loro ambizioni, le loro manie e grettezze, suscitando sensazioni di commozione ed incredulità, risate a crepapelle e turbamento.