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Il teatro della Val Bisagno e lo Spazio Famiglia a rischio, nei locali di via Allende la nuova sede dell'Istituto Marsano: l'appello del presidente Mirco Bonomi, venerdì 8 marzo convocazione in Consiglio Comunale
La Cultura è sempre l’ultima ruota del carro: con questa frase inizia l’appello che da alcuni giorni circola sulla pagina Facebook del Teatro dell’Ortica, per far conoscere alla cittadinanza la difficile situazione dello spazio.
Lo scorso 13 febbraio il Presidente Mirco Bonomi è stato convocato dal Municipio IV Media Val Bisagno, ed è stato informato che la Provincia intende dare un avviso di sfratto entro l’inizio del prossimo anno scolastico (ossia settembre 2013) per trasferire in quei locali l’Istituto Marsano. Questo nonostante un mese prima fosse stato firmato con la Provincia il rinnovo del contratto (concessione con affitto a canone agevolato) per altri tre anni, ovvero fino al 14 gennaio 2015.
«Attualmente non abbiamo ricevuto alcuna richiesta ufficiale di sfratto – ci spiega Bonomi – Riteniamo che la situazione sia ingiusta per due ragioni: la questione della sede dell’Istituto Marsano è aperta da molto tempo, non capiamo come si sia potuti arrivare a questa decisione un mese dopo il rinnovo del nostro contratto; inoltre la Provincia non è più formalmente un ente pubblico, ma nonostante il vuoto politico rimangono operative le mansioni di funzionari e dirigenti. Accettiamo di andare via solo se viene trovata per noi una soluzione – anche perché il contratto ci lega alla Provincia per altri tre anni – e non delegare al Comune o ad altri enti il compito di individuare una nuova sede e finanziare i lavori di ristrutturazione che inevitabilmente saranno necessari».
Il Municipio Media Val Bisagno ha offerto al Teatro un altro spazio dove svolgere le proprie attività. Un sopralluogo ha tuttavia mostrato che si tratta di locali inadeguati alle esigenze dell’associazione e dei servizi che offre, per tre ragioni: la complessiva metratura di 200 mq (mentre la metratura dei locali attuali è di oltre 250 mq); un’altezza di m 2,70 che rende difficile l’agibilità, visto che un teatro necessita di soffitti alti per installare gli impianti di luci e audio; infine una colonna in mezzo alla sala che impedirebbe ogni visuale al pubblico.
«Abbiamo visto anche altri spazi, ma non sono di proprietà del Comune e questo porterebbe un allungamento dei tempi burocratici, non rendendo possibile riprendere le attività a partire da settembre 2013 – prosegue Bonomi – Un’ipotesi può essere lo scorporo delle due attività, Spazio Famiglia e Teatro/laboratori attraverso “locali-tampone” in attesa di trovare uno spazio definitivo: il primo potrebbe trovare spazio presso la Casetta degli Orsacchiotti di via Bobbio, mentre per il secondo si dovrebbe individuare un locale adeguato alle esigenze. Abbiamo per esempio un contatto con l’Area ex Boero, dove si progetta la creazione di uno spazio polivalente ma i lavori sono fermi da tempo (se ne parlerà mercoledì 6 marzo in un incontro pubblico Municipio Media Val Bisagno, ndr) e con Coop Liguria, per inserirci eventualmente nel progetto di centro commerciale presso le ex Officine Guglielmetti. In entrambi i casi i tempi sono più lunghi perché si dovrà attendere l’esito del piano di bacino».
Attivo dal 1996 in alcuni locali di via Allende (Molassana) di proprietà della Provincia di Genova, l’Ortica è l’unica grande realtà professionale della Val Bisagno: nell’auditorium svolge da anni una stagione teatrale con spettacoli nel solo fine settimana – sabato sera e domenica pomeriggio – che ha all’attivo un calendario di 30 rappresentazioni per la stagione in corso (l’ultimo andato in scena è My name della Compagnia Banda Kurenai). Inoltre il teatro ospita diversi laboratori di teatro e recitazione, dai corsi per bambini e ragazzi fino al corso di formazione biennale per Operatore Pedagogico Teatrale in convenzione con l’Università degli Studi di Genova, che ha attualmente 70 iscritti. Infine, ultimo ma non meno importante, il teatro è sede del laboratorio Stranità, che vede coinvolte circa 50 persone fra attori, cittadini volontari, operatori e pazienti psichiatrici, i quali sperimentano attraverso il “fare teatrale” percorsi di inclusione sociale e di integrazione.
Un altro spazio del teatro, gestito sempre da Nuovo CIEP in collaborazione con il Consorzio Sociale Agorà, ospita dal 1999 un asilo nido per bambini/e dai 16 ai 36 mesi e uno spazio per incontri protetti per bambini affidati dal Tribunale dei Minori: l’associazione è infatti promotore dello “Spazio famiglia Valbisagno”, progetto nato in convenzione con il Comune di Genova e finanziato grazie ai fondi della Legge 285/97 (Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza).
«Come possiamo mobilitarci?» hanno domandato diverse persone su Facebook, nel commentare e condividere il post in cui si segnala la difficoltà del teatro. «La prima mobilitazione possibile è far conoscere quello che sta avvenendo, perché le persone siano informate e perché atti come questo non si debbano più ripetere». Per il momento si dovrà aspettare venerdì 8 marzo, quando il Consiglio Comunale ospiterà una riunione congiunta delle Commissioni Cultura e servizi Educativi del Comune di Genova, che ha come ordine del giorno proprio la situazione del Teatro dell’Ortica e a cui lo staff e i referenti della Provincia prenderanno parte.
Marta Traverso