Approda in Sala Rossa la modifica al Puc per consentire la costruzione della nuova Torre Piloti; Tursi e Palazzo San Giorgio tornano a cooperare proprio grazie a quest’opera, preludio del Blueprint. Rimane l’attesa per la definizione del Piano Regolatore Portuale in risposta all'inquinamento prodotto dalle attività del porto
I lavori per la nuova Torre Piloti del porto di Genova potrebbe sbloccarsi a breve: pochi ancora i passaggi necessari per rendere esecutivo il disegno “donato” alla città dall’architetto Renzo Piano, inserito nel più grande progetto del Blueprint. In Consiglio comunale, infatti, è arrivata la delibera che sblocca la modifica ad hoc del Piano Urbanistico Comunale, già recepito nel progetto unitario della Darsena Nautica approvato dalla Autorità Portuale di Genova nei mesi scorsi. Dopo questo passaggio, mancherà soltanto l’accordo Stato-Regione che decreti la “pubblica utilità” dell’opera per far “andare in porto”, è il caso di dirlo, la costruzione della nuova torre.
Stando al progetto, il complesso dedicato al piloti del Porto di Genova sarà ubicato nel gomito della diga frangi flutti che oggi delimita la nuova darsena proprio di fronte alla foce del Bisagno: un edificio di due piani, con uffici, stanze, archivio e parcheggi pertinenziali, sormontato dalla torre, alta 66 metri, con una ampia sala di controllo posizionata in modo tale da controllare a vista il bacino vecchio del porto e tutto il canale portuale fino alle banchine di Sampierdarena. All’interno della banchina della Nuova Darsena, saranno predisposti dei pontili galleggianti per assicurare l’attracco di cinque pilotine. L’operatività dei piloti deve essere garantita sempre: per questo motivo lo spazio dedicato anche al passaggio in sicurezza e rapidità sarà mantenuto anche durante gli eventi fieristici come il Salone Nautico. Questa ubicazione ha modificato il tracciato pedonale e pubblico previsto per questo settore della darsena, che comunque sarà mantenuto. Questo progetto è stato inserito all’interno del disegno del Blueprint di Renzo Piano, la cui “donazione” è stata accettata dal Comune di Genova il 30 luglio del 2015: nei fatti, quindi, non è stato preso in considerazione nessun altro progetto specifico per la torre piloti; un particolare non di poco conto visto l’importanza dell’investimento. Il dubbio che si sarebbe potuto pensare qualcosa di meglio, quindi, non troverà risposta.
Dopo mesi di sordità reciproche, quindi, Comune di Genova e Autorità Portuale tornano a collaborare nel concreto. Sono mesi, infatti, che l’amministrazione genovese, soprattutto attraverso il Consiglio comunale, chiede a gran voce la definizione certa del nuovo Piano Regolatore Portuale, visto che quello vigente risale al 2001. Una serie di lentezze, infatti, ne hanno rallentato l’iter: incertezze interne prima, cambiamenti di obiettivi in corso d’opera poi, il cambio del presidente, il commissariamento, e, in ultimo, le previsione della riforma in materia voluta dal governo. Il Blueprint, però, sembra mettere tutti d’accordo, e la costruzione della nuova infrastruttura dedicata al Corpo Piloti del Porto di Genova sarà, forse, il primo passo a concretizzarsi. Per le altre risposte richieste dalla città, come gli adeguamenti delle banchine per ridurre l’inquinamento, invece c’è tempo.
La burocrazia ha i suoi tempi: al passaggio in Sala Rossa, di cui l’esito sembra scontato, viste le intese in sede di commissione, dovrà seguire la dichiarazione di “pubblica utilità” da parte di Stato e Regione Liguria, requisito fondamentale per sbloccare i fondi necessari per la costruzione e velocizzare le pratiche di passaggio di destinazione d’uso dell’area interessata. Seguiranno gli appalti e i cantieri: difficile prevedere una tempistica certa, è probabile che passeranno ancora diversi mesi; sicuramente si scavallerà il ciclo amministrativo in corso.
Da più di tre anni il Corpo Piloti del Porto di Genova sta aspettando una nuova sede che ne garantisca il lavoro, ma non solo: con il tragico incidente del maggio 2013, in cui persero la vita 9 piloti, furono distrutti archivi, ricordi e spazi simbolici. Oggi gli enti pubblici provano ad accelerare, trovando nell’importanza operativa e simbolica della Torre Piloti il terreno d’intesa: un progetto parte di un disegno più grande, forse troppo calato dall’alto. Fatta salva la Torre Piloti, le priorità per Genova sarebbero altre, e le conosciamo tutti: ma per le emergenze, si sa, c’è sempre tempo.
Nicola Giordanella
foto: www.porto.genova.it