Un documento, redatto dagli uffici tecnici comunali, indica una serie di corsi d'acqua ad elevatissimo rischio idraultico: oltre il Bisagno, troviamo Chiaravagna e Ruscarolo, Noce, Rovare e Casaregis
A Genova è ancora lungo l’elenco dei corsi d’acqua ad alto rischio idraulico. La conferma arriva dai tecnici degli uffici di Palazzo Tursi che mercoledì scorso, in occasione della seduta della Commissione consiliare Territorio, hanno consegnato ai consiglieri comunali una dettagliata scheda.
Nel documento – firmato dal direttore settore Manutenzione, infrastrutture, verde e parchi del Comune di Genova, Stefano Pinasco – i torrenti sono stati divisi in due categorie: ad elevatissimo rischio idraulico oppure ad elevato rischio idraulico.
Nella prima, quella che rappresenta le situazioni che destano maggiori preoccupazioni, troviamo il Chiaravagna ed il Ruscarolo. Entrambi presentano «elevatissime criticità per estrema insufficienza delle sezioni d’alveo nel tratto a valle del viadotto autostradale».
Per quanto riguarda il torrente Chiaravagna sono stati avviati una serie di interventi e recentemente sono partiti anche i lavori per la demolizione del palazzo di via Giotto.
Ma ad elevatissimo rischio viene considerato anche il Bisagno per il quale il 29 novembre si attende il verdetto del Tar per sapere se potranno proseguire i lavori per la risistemazione del secondo lotto dell’alveo, con annesso rifacimento della copertura, mentre attualmente sono in corso gli interventi per la messa in sicurezza della frana nell’ex area delle Brignoline sull’affluente Fereggiano.
Situazione ad altissimo rischio anche per i rivi Noce, Rovare e Casaregis.
Nella seconda categoria, quella dei corsi d’acqua a rischio elevato, invece, troviamo: il Cerusa ed i suoi affluenti a Voltri, il Branega ed i suoi affluenti a Prà, i rivi Molinassi e Cantarena nel quartiere Sestri Ponente, il Vernazza a Sturla.
Per il Molinassi è stato approvato il progetto preliminare per adeguare il tratto urbano del rivo, da piazza Clavarino alla foce, nell’ambito del ribaltamento a mare di Fincantieri, anche se ancora si attende la conferma del finanziamento, mentre sono in fase di progettazione degli interventi su aree di frana.
Per il Cantarena ed il Vernazza allo stato attuale non c’è nessun finanziamento disponibile ma sono previsti dei progetti di intervento. Infine, per quanto riguarda Cerusa e Branega, ancora non ci sono progettazioni in corso.
Matteo Quadrone
Foto di Daniele Orlandi