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Il livello del torrente Polcevera è salito di un metro e mezzo a causa dell'accumulo di detriti dopo le piene del 2010 e del 2011. Urgono interventi di pulizia e messa in sicurezza
Il letto del Polcevera è salito di un metro e mezzo negli ultimi dieci anni. La notizia giunge dopo i rilievi effettuati dai tecnici della Provincia di Genova, i materiali solidi trasportati durante le piene del Polcevera e dei suoi affluenti, soprattutto nel 2002, 2010 e 2011, si sono accumulati presso la foce.
«È necessario un piano complessivo e condiviso delle manutenzioni programmate e costanti per l’alveo del Polcevera – spiega il commissario provinciale Piero Fossati – che coinvolga la stessa Provincia, l’Autorità Portuale, il Comune di Genova, frontisti, concessionari e gli altri Comuni del bacino, nel cui territorio si trovano affluenti come il Riccò, il Secca, il Sardorella o il Verde e versanti da cui scendono molti materiali alluvionali che si depositano e causano l’innalzamento dell’alveo».
Intanto un primo passo è stato fatto, alla Regione è stata richiesta l’elaborazione di uno studio del trasporto solido del Polcevera dal quale partire per stabilire le quantità di materiali da rimuovere dall’alveo ogni anno.
La Provincia ha investito della questione anche la conferenza dei servizi per la nuova strada a mare in costruzione tra lungomare Canepa e Cornigliano. Il progetto Anas è stato aggiornato con un innalzamento degli argini previsti per la nuova viabilità.
«Un solo soggetto non può sostenere tutto l’impegno delle manutenzioni – continua Fossati – si deve agire congiuntamente, per unire sforzi e le ridotte risorse disponibili a favore del bene comune. La Provincia, che sul Polcevera ha le competenze del vecchio consorzio idraulico di III categoria, l’Autorità Portuale, i frontisti come il Comune di Genova e Anas, l’azienda ferroviaria Rfi che è concessionaria sul torrennte e i numerosi oleodotti (Erg, Sigemi, Sipad, Snam tra i
principali) che lo utilizzano devono ripartire quote e oneri degli interventi in un piano integrato, sulla base degli studi regionali sul trasporto solido del Polcevera e delle quantità di materiali da rimuovere».
Un esempio per tutti: l’Autorità Portuale ha ripulito, nelle operazioni di dragaggio, anche la cosiddetta ‘vasca della loppa’ alla foce, «ma non può accollarsi da sola la manutenzione del vascone dove si deposita materiale alluvione da tutto il bacino del Polcevera…», conclude Fossati.