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Dopo un recente stop, i lavori, a cura delle ditte Unieco e Lamaro Group, saranno ultimati entro l'estate: in quattro anni, però, sarebbero stati venduti 60 appartamenti su un totale di 145
Due torri a pianta semicircolare, rispettivamente di 20 e 18 piani, raccordate da un’ampia piazza parzialmente coperta, sopraelevata rispetto alla rete viaria: questo il progetto architettonico di Torri Faro, per l’edilizia residenziale, commerciale e servizi vari. Un complesso che si affaccia su Via di Francia, nel centro del quartiere di San Benigno, a due passi da Lanterna e Matitone. San Benigno è il paradigma della crisi, dicono alcuni: area sovraffollata di costruzioni ambiziose e con lo sguardo rivolto verso il futuro, non riesce a diventare il centro di prestigio progettato negli anni ottanta e la “City” nostrana che si era candidata a essere.
Per quanto riguarda il caso della costruzione delle due Torri, essa ha avuto inizio il 16 febbraio 2009 e si avvia oggi verso la conclusione, che era stata già prevista sempre per il febbraio 2013. Ma a che punto sono le trattative e le vendite? In clima di crisi generale e di affanno del mercato immobiliare, il rischio di un flop per committenti e appaltatori potrebbe essere dietro l’angolo.
Circa 145 appartamenti (76 nella Torre A, dal piano 2 al 20, e 69 appartamenti nella Torre B, dal piano 2 al 18), con un vasto ventaglio di tipologie abitative, per tutte le esigenze, dal mono- al quadrilocale, all’attico. I prezzi: circa 3-3,5 mila euro al mq, per una metratura che va dai 40 (+ 16) mq del monolocale, ai 155 (+ 39 di loggia + 15 di balcone + 80 di terrazzo soprastante) per l’attico, con proposte più o meno di lusso e articolate a seconda delle esigenze degli acquirenti. Dai 161 mila euro per il monolocale, 172 mila per il bilocale, 325 mila e 680 mila rispettivamente per tri- e quadrilocale, fino al milione e 250 mila euro per l’attico, a cui sono da aggiungere costi accessori e iva. Il prezzo per mq, confrontato con quello di altri quartieri di Genova (dati aggiornati al marzo 2013), si avvicina a quelli di centro storico-Carignano (attorno ai 3 mila euro/mq), e di Albaro (3,5 mila euro/mq), mentre è ben diversa la tariffa media al mq nel quartiere di Sampierdarena e San Teodoro, nel Municipio Centro Ovest: meno di 2 mila euro/mq.
Nel caso delle Torri Faro, si tratta di un complesso polifunzionale: il piano terra e il primo piano sono stati pensati per ospitare studi professionali, agenzie di viaggio e istituti di credito, con parcheggi e box auto privati e pubblici nel silos interrato. Ai piani superiori, abitazioni private. “In perfetto equilibrio tra razionalità ed eleganza, il complesso è stato progettato in armonia con il territorio secondo uno stile coerente ed unitario” con tanto di zone verdi attrezzate, strutture turistico-alberghiere, spazi commerciali ed espositivi, per il riordino e riqualificazione del quartiere: così si legge sul sito web per promuovere la costruzione di Torri Faro. Ma la percezione della cittadinanza non sembra in linea con questa visione: stufi della massiccia edificazione di grandi costruzioni, i residenti/lavoratori della zona non sembrano condividere questo entusiasmo e lamentano la scarsa integrazione nel paesaggio urbano.
Pensato secondo avanzati canoni di bioedilizia (le facciate di tipo ventilato sia delle murature interne che esterne, le coibentazioni termo-acustiche, l’impiego di pannelli fotovoltaici e la predisposizione domotica), Torri Faro è stato costruito dalla ditta emiliana Unieco e dalla lombarda Lamaro Group, entrambe storiche aziende attive nel campo dell’edilizia residenziale, commerciale e infrastrutturale. L’agenzia immobiliare che sta curando la vendita degli immobili è Sintesis, a Genova in Via Pietro Chiesa, sempre in zona San Benigno, che da ormai quattro anni (quindi da ancora prima che iniziassero i lavori veri e propri) segue la questione e si occupa delle vendite degli appartamenti.
Dal 2009, stando alle informazioni in nostro possesso, dei 145 appartamenti totali ne sarebbero stati venduti 60, dislocati tra Torre A e B. Dai dati acquisiti risulta che ci siano appartamenti invenduti in entrambe le torri e di tutte le tipologie, dal monolocale al super-attico, anche se ovviamente i più venduti sono stati gli appartamenti di piccola taglia, monolocali e bilocali, in linea con il momento di forte crisi economica, con ricadute sul mercato immobiliare. Stessa sorte è toccata ai locali a piano terra e primo piano che, previsti da progetto a uso commerciale, ci è stato detto essere ancora vuoti: l’amministrazione comunale ha richiesto che una quota degli spazi totali fosse adibita a servizi e uffici, ma finora non risultano venduti.
La consegna vera e propria di Unieco e Lamaro è fissata al più tardi per il luglio 2013, mese in cui il cantiere verrà ufficialmente chiuso e i proprietari degli appartamenti potranno entrare a tutti gli effetti nelle loro nuove abitazioni. I costruttori, però, hanno intenzione di procedere speditamente e ultimare il tutto già prima dell’estate. Il cantiere si sarebbe dovuto chiudere già lo scorso febbraio, ma ci sono stati vari rallentamenti e problemi tra impresa esecutrice e ditte in subappalto che hanno seguito i lavori, che sono degenerati nel caso dei tre operai che non più tardi di qualche settimana fa hanno minacciato di gettarsi da una delle gru ancora presenti nel cantiere delle Torri Faro. Il motivo sarebbe l’asserito mancato pagamento da parte dell’azienda, che avrebbe costretto i lavoratori a minacciare il gesto estremo. Tra varie problematiche, i lavori hanno subito uno stop da ultimo nel mese di aprile, ma saranno ripresi già a maggio, quando saranno ultimati definitivamente gli esterni. All’interno, gli appartamenti sono pronti e in attesa di essere assegnati.
Sara Trotta, Presidente della Commissione Urbanistica del Municipio Centro Ovest, ci racconta qual è il punto di vista dell’amministrazione pubblica: «Le Torri sono una proprietà privata, nella cui costruzione le amministrazioni non sono coinvolte, se non per quanto riguarda la concessione di spazi e l’accollo degli oneri di urbanizzazione. Non ci riguarda tutto ciò che a che fare con le modalità di costruzione, la tempistica e la vendita, ma abbiamo voce in capitolo per quanto riguarda la toponomastica: proprio pochi giorni fa è stato scelto il nome ufficiale per la strada che attraversa le due costruzioni, che si chiamerà Via Baldini, in omaggio all’ex Presidente della Croce d’Oro Roberto Baldini, cui era già stata dedicata nel marzo 2012 una sala consiliare. Siamo contenti di poter omaggiare in questo modo una personalità così importante soprattutto per Sampierdarena».
Elettra Antognetti