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Tassa di soggiorno per i turisti, dopo Roma e Venezia ora tocca a Genova. "La scelta sarà presa di comune accordo con gli albergatori", ha dichiarato l'ass Vassallo
Una tassa di soggiorno da far pagare ai turisti, è questa l’idea a cui sta lavorando il Comune di Genova per far fronte ai pesanti tagli al bilancio di Tursi. Un’ipotesi che appena lanciata già fa discutere animatamente cittadini, politici e addetti ai lavori.
L’assessore al Commercio, Gianni Vassallo, dalle colonne de “La Repubblica” ammette “Ci stiamo pensando. Il dilemma che dobbiamo sciogliere è questo: è meglio far pagare qualcosa ai turisti con il rischio di sollevare qualche protesta, oppure introdurre il ticket che permetterà però di racimolare un fondo da destinare alla promozione turistica della città?”.
Parliamo di una quota sulle presenze alberghiere che potrebbe aggirarsi sui due o tre euro. Un balzello che già numerose città, fra cui alcune grandi realtà turistiche come Roma e Venezia, hanno introdotto con discreti risultati.
In Italia Roma è stata la prima, ma l´imposta è presente da anni e con diversi nomi nelle principali capitali europee e pure a New York.
“Sicuramente – spiega l’assessore – la scelta di introdurre o meno la tassa sarà presa di comune accordo con gli albergatori, e i soldi saranno utilizzati esclusivamente per investimenti turistici”.
Vassallo spiega infatti che per quanto riguarda le iniziative promozionali, pubblicità turistica e marketing i fondi sono quasi pari a zero. E con la tassa il Comune si augura di recuperare risorse da reinvestire.
Per quanto riguarda i tempi ancora non si hanno certezze. Sicuramente però le critiche sono state immediate: in primis il presidente provinciale della Federalberghi, Carlo Tixe, l’ha definita una pessima idea considerando che Genova non dispone dei flussi turistici di Roma o Venezia.
Ma anche le associazioni dei consumatori esprimono forti perplessità e considerano questi provvedimenti delle scorciatoie per fare cassa.
Il Codacons l’ha definito “un gravissimo colpo per il turismo“. Mentre l’Adoc ha stimato che nel 2011 un fine settimana nella capitale costa in media 34 euro in più a famiglia.
E’ questa la soluzione idonea per incentivare il turismo nella nostra città? E’ una domanda lecita da porsi in un periodo storico segnato da una forte crisi economica. E proprio quando Genova in questi anni sta rilanciando la sua immagine a livello europeo e mondiale si corre il rischio di porre un freno all’arrivo di nuovi potenziali turisti.