Una campagna per dire basta agli investimenti della Banca Unicredit nel settore del carbone
Una raccolta firme per lanciare un messaggio forte e chiaro a Banca Unicredit: Non usate i nostri soldi per distruggere il pianeta.
La campagna “UniCredit fuori dal carbone” nasce per chiedere la revisione immediata del comportamento del Gruppo UniCredit negli investimenti. «L’iniziativa fa parte della “Campagna Europea contro il Carbone”, il nostro sforzo congiunto riunisce la società civile in Europa per promuovere la cessazione immediata delle centrali a carbone e degli investimenti nel settore carbonifero».
Di seguito il testo della petizione, sottoscrivibile online all’indirizzo www.dilloaunicredit.org
Il carbone è la fonte di energia più inquinante. È il principale responsabile dei cambiamenti climatici per l’utilizzo che se ne fa nelle centrali per produrre energia elettrica e provoca danni irreparabili all’ambiente.
Durante tutto il processo, dalla sua estrazione alla combustione nelle centrali elettriche, le comunità locali sono esposte a impatti devastanti causati dall’emissione di gas tossici e dai rifiuti derivati dal carbone, con danni ambientali enormi e gravi rischi per la salute delle persone.
Le centrali a carbone rilasciano CO2 (anidride carbonica) nell’atmosfera. Questa forma di produzione di energia elettrica provoca devastazione ambientale, e infatti la CO2 è la causa principale del cambiamento climatico.
Le banche che finanziano questi progetti disastrosi, come UniCredit, hanno la responsabilità dei danni ambientali e sulla salute causati dal carbone.
La recente crisi economico-finanziaria ha colpito duramente la banca. Ciònonostante UniCredit continua ad investire miliardi di euro dei suoi correntisti in centrali a carbone ed aziende del settore.
Solamente nel 2011, UniCredit ha chiuso 109 sportelli (pari a 1457 posti di lavoro), mentre ha registrato un profitto di 847 milioni di euro.
Negli ultimi cinque anni l’Unicredit ha erogato più di cinque miliardi di euro in finanziamenti destinati al settore del carbone. La Banca sostiene alcuni tra i peggiori progetti esistenti, come la centrale termoelettrica di Šoštanj (TES6) in Slovenia.
Unicredit sta finanziando questi progetti devastanti con le risorse di noi risparmiatori, e le utilizza per alimentare modelli energetici distruttivi. È giunto il momento di interrompere questa gestione irresponsabile dei nostri risparmi. Diciamo basta agli investimenti nel carbone, in favore di maggiori finanziamenti per le fonti rinnovabili e per l’ efficienza energetica.
Unicredit investi nel futuro, non nel carbone! Chiediamo quindi con fermezza ad Unicredit:
-di porre fine ad ogni sostegno a progetti per l’estrazione del carbone e per la costruzione di nuove centrali termoelettriche alimentate a carbone;
-di fissare una volta per tutte limiti sufficientemente ambiziosi di riduzione delle emissioni e di adoperarsi concretamente per rispettarli;
-di aumentare in maniera netta il proprio sostegno alla produzione di energia rinnovabile e a iniziative volte ad ottimizzare l’efficienza energetica.
Unicredit deve intraprendere questo percorso virtuoso da subito! Un primo passo deve essere il ritiro del sostegno finanziario alla costruzione della centrale di Solstanj in Slovenia. Le alternative ci sono. Le conosciamo tutti, anche Unicredit.
Chiediamo ad UniCredit di ascoltare e agire ora!
Firmando la petizione diventi uno dei tanti che chiedono un comportamento migliore, più giusto e più sostenibile ad UniCredit. Inoltre manderai un messaggio forte anche alle altre grandi banche europee.
Firma la petizione online all’indirizzo www. dilloaunicredit.org
Puoi continuare a seguire i lavori della Campagna Europea contro il Carbone e dei suoi partner seguendoci su Twitter, diventando nostro/a amico/a su Facebook e visitando il nostro sito www.stopcoalfinance