add_action('wp_head', function(){echo '';}, 1);
Yoge Design è un'azienda genovese specializzata nella biocomunicazione e nel creare abiti e accessori rispettosi dell'ambiente
Quante volte ci ritroviamo a sospirare ricordando la celebre frase (usata per la prima volta in uno spot di Carosello) Fermate il mondo, voglio scendere? Pensiamo per esempio agli ambienti di lavoro, spesso sinonimo di ritmi frenetici, ansia costante, necessità impellente di “stare dietro” ai ritmi di clienti, fornitori, e più di recente anche dei molteplici canali di comunicazione presenti su Internet.
Di fronte a tanta velocità, si sente il bisogno di allentare il tiro, camminare più piano rispetto alla velocità del mondo che ci circonda e ridare lentamente alle cose e alle persone il giusto valore.
Questa, in sintesi, è la filosofia che ha spinto Barbara Pasero e i suoi soci a creare nel 2010 a Genova Yoge Design: «Rientrando da un lungo periodo di viaggi, non riuscivo in nessun modo a rientrare nel tradizionale flusso di lavoro. Lo spirito di innovazione e “ripensamento” che avevo respirato in Nord Europa e in Asia mi ha spinto a provare un nuovo modo di lavorare». Da qui la scoperta della biocomunicazione, un’associazione che raduna tutti i comunicatori e designer che fanno “obiezione di coscienza” rispetto alla velocità di cui sopra.
Yoge Design nasce come agenzia di comunicazione, ma con il tempo si è specializzata nel realizzare moda e design artigianale e sostenibile. A fronte dei tanti Made in China o Made in Taiwan che troviamo sulle etichette dei nostri vestiti, esistono molte realtà che fanno scelte in controtendenza, che vogliono offrire ancora prodotti di qualità e a km zero: la materia prima viene acquistata da produttori di commercio equo, che quasi sempre operano con metodi di coltivazione biologica. La lavorazione è fatta da una cooperativa italiana sul nostro territorio nazionale, creando abiti e accessori realizzati a mano, senza nichel, formaldeide o tinture con metalli pesanti.
Perché si dovrebbe preferire un prodotto artigianale, magari più costoso, a uno acquistato nelle tante catene di negozi presenti in città? Secondo Barbara Pasero «il costo maggiore dei prodotti “fatti bene” è educativo. Usciamo da un periodo in cui ci è stata nascosta la faccia oscura delle produzione, le cose costavano poco e sembrava valessero poco: bisogna fare il processo inverso, ricominciare a dare valore agli oggetti. La storia di un prodotto per noi è parte del prodotto stesso. Inoltre, indirizzare gli acquisti verso piccole realtà, artigianali e locali, devia il flusso di denaro dalle grandi banche ai piccoli conti correnti, rimettendo in moto la circolazione periferica: è questo un modo per uscire dalla crisi».
Per informazioni su Yoge Design e sui suoi prodotti si può contattare Barbara all’indirizzo info@yogedesign.com.
Marta Traverso
[foto di Daniele Orlandi]