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Una riflessione profonda sul mondo che stiamo costruendo partendo da una lucida analisi del presente
Dal 13 al 21 gennaio tutte le sere alle ore 21.00 al Teatro della Tosse ritorna, 2984 lo spettacolo coprodotto dal Teatro della Tosse e dal Festival della Scienza di Genova, che nelle due ultime stagioni ha raccolto un grande successo.
Lo spettacolo di Enrico Remmert e Luca Ragagnin con la regia di Emanuele Conte è tratto da 1984 il capolavoro di George Orwell.
Per questa nuova edizione la Londra orwelliana sarà ricostruita sul palco della sala Trionfo e il pubblico dovrà passare attraverso un tunnel, per entrare in questo mondo dominato dal Grande Fratello. Agli spettatori saranno poi fornite delle tute, indumenti obbligatori e uniformanti per diventare cittadini di questa Londra del futuro e verranno accompagnati sul palco dove non esisterà più una distinzione netta tra attori e pubblico. Qui ad aspettarli ci sarà una città controllata dall’invadenza della tecnologia, che lascia poco spazio alla libertà e ai sentimenti dell’individuo.
Televisioni, monitor e videocamere controllano e rimandano senza soluzione di continuità i cittadini/spettatori, che diventano protagonisti e testimoni della storia sperimentando la sensazione di vivere sotto un regime totalitario votato al controllo assoluto.
Per permettere a tutti la miglior visione possibile, il numero degli spettatori per ogni replica sarà limitato.
Protagonista di questa storia è Winston Smith, interpretato da Aldo Ottobrino, che vive in un mondo dominato dai ministeri dell’Amore, dell’Abbondanza, della Verità e della Pace. Per le strade di questa città da incubo risuonano gli slogan La Guerra è Pace, La libertà è schiavitù, L’ignoranza è forza. In questa messa in scena tutto ricorda sinistramente il nostro tempo e il continuo ricorso alla Paura e alla Propaganda per limitare sempre più la libertà di scelta è estremamente reale e attuale.
Il ruolo di Goldstein, capo del movimento contro il Grande Fratello è affidato a Enrico Ghezzi, che compare negli schermi che affollano la scena. Ghezzi uno dei più famosi critici cinematografici italiani è il padre di Blob, che da anni gioca con il linguaggio televisivo manipolando e trasformando le immagini della quotidianità in materiale originale, ironico e provocatorio. Un Goldstein contemporaneo, che trasforma la verità del tubo catodico in falsità e viceversa utilizzando il linguaggio e la tecnica dello strumento televisivo.
Non mancano i temi cardine di 1984: il totalitarismo, il condizionamento dell’opinione pubblica, la manipolazione del pensiero di massa e il controllo totale sull’individuo.
Il testo di Remmert e Ragagnin è fedele al libro di Orwell e la regia di Emanuele Conte restituisce la stessa coinvolgente potenza delle pagine del libro, mantenendo il clima claustrofobico e di smarrimento provati dai lettori di tutto il mondo.
Biglietto intero 18 euro, ridotto 15.