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Teatro Duse, Sogno di una notte di mezza estate

Da martedì 8 a domenica 13 gennaio uno spettacolo a ingresso gratuito che vede sul palco gli allievi della scuola di recitazione del Teatro Stabile


8 Gennaio 2013Notizie

attori teatro stabileDa martedì 8 a domenica 13 gennaio 2013 (ore 20.30) al Teatro Duse va in scena lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate di William Shakerspeare, esercitazione degli allievi dell’ultimo anno della Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova.

L’ingresso è libero.

Regia: Massimo Mesciulam.

Cast: Gennaro Apicella (Bottom), Valentina Badaracco (Elena – Corista), Silvia Biancalana (Ermia – Corista), Daniela Camera (Ippolita – Titania), Andrea Cioffi (Filostrato – Quince – Coro delle Fate), Nicolò Giacalone (Teseo – Oberon), Filippo Giusti (Demetrio – Starveling), Elisabetta Mazzullo (Puck – Corista), Alessio Praticò (Lisandro – Snug) e Valerio Puppo (Egeo – Flute – Fata).

La commedia è contrappuntata da improvvisazioni musicali eseguite al piano da Filippo Giusti, Elisabetta Mazzullo e Alessio Praticò e alle percussioni da Gennaro Apicella e Silvia Biancalana. Luci di Sandro Sussi.

Scritta nell’inverno del 1595-96, Sogno di una notte di mezza estate è una commedia caratterizzata da una forza e un’originalità travolgenti. È anche una delle pochissime opere di William Shakespeare (1564-1616) la cui trama non nasce da una fonte precedente, ma scaturisce direttamente dalla sua fantasia. Teseo e Ippolita, dal cui imminente matrimonio ha origine il racconto, sono personaggi che provengono dalla dimensione dei miti e delle leggende antiche. Gli innamorati, le cui coppie s’intrecciano nel bosco (Ermia, Elena, Lisandro, Demetrio), appartengono a ogni tempo e luogo. Il mondo degli elfi e delle fate (Titania, Oberon e Puck) emerge dal folklore letterario e dalla sua magia. I personaggi del popolo (con il primo piano il sublime Bottom), che mettono in scena la rappresentazione parallela sono artigiani inglesi, che provengono dall’ambiente agreste in cui crebbe Shakespeare. E da una miscela così varia nasce un “sogno” che potrebbe appartenere a chiunque, a qualsiasi tempo e luogo, e svolgersi in una qualsiasi notte di mezza estate.

Dice Massimo Mesciulam: «Sogno di una notte di mezza estate è una commedia da prendere sul serio che, per farla diventare anche nostra, ho cercato di guardare con occhio innocente. Per questo, è stato importante prendere alla lettera i sentimenti dei personaggi, che sono sempre molto densi, profondi. Penso per esempio al masochismo di Elena, alla sua erotizzazione del rifiuto d’amore che subisce, o a quanto la fuga di Ermia e Lisandro da Atene sia un atto rivoluzionario, una grande trasgressione, rispetto a norme rigidissime. Anche per quanto riguarda i comici ci siamo messi sempre dal loro punto di vista e ho chiesto a chi li interpreta di trattarli con verità, sia perché gli attori non devono mai mettere alla berlina il proprio lavoro, sia perché trovo che la goffaggine sincera faccia ridere».


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