Domenica 14 ottobre appuntamento in via Balbi, tutti vestiti di rosso, per aiutare nel trasloco delle opere dell'artista genovese
Una singolare protesta, quella organizzata dagli studenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, che domenica 14 ottobre (ore 10) si vestiranno tutti di rosso per aiutare nel trasferimento dei quadri di Aurelio Caminati da una casa all’altra in via Balbi.
Una vera e propria catena umana, a metà fra un flash mob e un’opera di volontariato, per dare una mano alla figlia ed erede dell’opera di Caminati, Maria Grazia, che ha da poco ricevuto un avviso di sfratto esecutivo (con rischio di sequestro delle opere) che avrà luogo lunedì 15 ottobre. A questo scopo, gli studenti si sono mobilitati per portare in una nuova sede tutti i quadri del pittore genovese.
L’evento si svolgerà in collaborazione con il Comune di Arenzano, che si è impegnato a dedicare a Caminati l’edizione 2014 della mostra di pittura Florarte.
Appuntamento dunque domenica alle 10 al civico 30 di via Balbi: chi vuole contribuire dovrà indossare qualcosa di rosso, in omaggio a Caminati e alla sua attività artistica.
Chi era Aurelio Caminati. Nato a Genova nel 1924, inizia la sua attività artistica nel 1949 e tiene la sua prima mostra personale nel 1950 alla galleria Bergamini di Milano. Nel 1956 partecipa alla Biennale di Venezia e in seguito ad altre importanti esposizioni in Italia e all’estero. Dopo un’iniziale adesione a un realismo sociale i cui soggetti favoriti sono stati i personaggi della vita quotidiana, è passato alla realizzazione dei “falsi ideologici”, composti da citazioni tratte da quadri famosi riprodotti sulla tela e affiancati a una pittura inquietante, con raffigurazioni di larvali e fantasmatiche presenze.
Nel 1963 si avvicina alla Pop Art e inseguito all’Iperrealismo. Nel 1975 fonda con Claudio Costa il Museo di Antropologia attiva di Monteghirfo. Nel 1990 ha realizzato gli affreschi del foyer del teatro Carlo Felice di Genova, per i quali è risultato vincitore del concorso.
Nel luglio 1998 Palazzo Ducale gli dedica una mostra con un centinaio di opere, affiancate da video legati alle realizzazioni di performances degli anni Settanta / Ottanta.
[foto di Daniele Orlandi]