Non tutti sanno che da aprile 2011 è in vigore una norma che tutela i cittadini in questo senso
E’ il secondo caso in Italia dopo il primo, registrato a Roma nel mese di giugno.
A Palermo un inquilino denuncia alla Agenzia delle entrate l’evasione fiscale del proprietario di casa e come risarcimento si trova a pagare un canone di locazione simbolico ricavato dalla rendita catastale.
Pagavo 450 euro al mese – racconta il protagonista, Salvo, a La Repubblica – ed ero convinto di essere in regola. Ho scoperto per caso che la proprietaria aveva registrato un contratto di locazione da 2700 euro, cioè 225 euro al mese, esattamente la metà”.
Oggi Salvo paga 84 euro al mese invece di 450 per un appartamento di tre vani nel centro di Palermo.
Tutto ciò grazie al decreto legge numero 23 del marzo 2011.
Il famoso decreto legislativo sulla “cedolare secca” prevedeva all’articolo 3, comma 8, delle agevolazioni fiscali per i proprietari che fossero “usciti allo scoperto”.
Si ipotizzava che una sostanziosa riduzione dell’Irpef dal 30 al 21% per chi affitta 4 anni più 4 e fino al 19% per chi mette la propria casa in affitto con contratti a canone concordato, avrebbe spinto i proprietari a “autodenunciarsi”.
I proprietari irregolari avevano tempo fino al 6 giugno per sanare la loro posizione.
A partire da quella data l’inquilino può denunciare un contratto non registrato o fittizio.
La legge li tutela e li premia. Infatti immediatamente dopo la denuncia all’inquilino verrà riconosciuto un contratto 4 più 4.
Inoltre a titolo di sanzione nei confronti del proprietario, l’inquilino avrà diritto a pagare per tutta la durata del contratto un affitto pari al triplo della rendita catastale annuale dell’appartamento. Praticamente uno sconto fino all’80% sul canone d’affitto.