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Contratto energia Edison, firma falsa: un caso significativo a Genova

Un cittadino genovese si è ritrovato, a sua insaputa, firmatario di un contratto per la fornitura di energia elettrica


16 Marzo 2012Notizie

Un contratto mai firmato, una firma falsa ed un cittadino sbeffeggiato per un pugno di euro da una grande società fornitrice di energia elettrica.
Sono questi gli ingredienti di una piccola ma significativa storia genovese che ha portato alla presentazione di un esposto presso la Procura della Repubblica del capoluogo ligure.
«Di casi simili se ne verificano a migliaia – spiega Alberto Burrometo, dell’associazione Progetto Up che si sta occupando della tutela del protagonista della vicenda – questo esposto ha un valore simbolico, visto il basso valore economico in gioco, ma un segnale bisogna lanciarlo».
Veniamo ai fatti. Nel gennaio 2011 il signor Pietro è stato contattato dal personale di Edison Energia spa, in visita porta a porta, allo scopo di proporgli la stipula di un contratto di somministrazione di energia elettrica.

Un mese dopo, onde evitare contestazioni «il nostro assistito ha inviato una raccomandata per chiarire, senza ombra di dubbio, di non aver firmato nessun contratto – si legge nell’esposto – Nel maggio 2011 Progetto up ha inviato un’ulteriore lettera ad Edison. La società ha risposto che il signor Pietro, come da contratto sottoscritto in data 28 gennaio 2011, a partire dal 1 di aprile era diventato un loro cliente».
Se non fossero in gioco i diritti di un cittadino si potrebbe parlare di un pesce d’aprile perché, spiega Burrometo «si può facilmente rilevare come la firma apposta al contratto risulti, in termini assoluti ed univoci, differente, rispetto a quella propria del nostro assistito».
Nel gennaio di quest’anno Edison spa ha fatto recapitare al signor Pietro una bolletta di chiusura dell’importo di 23,34 euro da pagare entro il 27 gennaio 2012 «in assoluto spregio di tutte le precise contestazioni in precedenza sollevate da questa associazione», continua l’esposto. La società fornitrice, decidendo di cessare il contratto con il suo presunto cliente, sembra ammettere implicitamente l’irregolarità del proprio comportamento. Certo la cifra richiesta è decisamente bassa, poco più di 23 euro, ma se la moltiplichiamo per migliaia di casi simili, le cifre salgono e di molto.

Progetto up ritiene le richieste di Edison, «completamente infondate poiché nascenti da una falsificazione della firma del suo assistito» e chiede alla Procura della repubblica di «perseguire i responsabili dei fatti penalmente rilevanti che dovessero essere ravvisati nell’esposizione dei fatti sopracitati».

 

Matteo Quadrone


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