Il sindaco annuncia il congelamento della situazione Amt sino al bando per il nuovo trasporto regionale previsto per la metà del 2014. Ma i sindacati non ci stanno e confermano il terzo giorno di sciopero. In piazza anche Aster. Intanto potrebbe riunirsi il Consiglio e discutere l'ormai famosa delibera sulle partecipate
Amt resterà pubblica fino alla fine del 2014. La notizia che tutta la città aspettava è iniziata a circolare nel pomeriggio ed è stata confermata in serata dallo stesso sindaco di Genova, Marco Doria. L’amministrazione, però, chiede ai lavoratori di rinnovare per tutto il prossimo anno i sacrifici già sottoscritti con l’accordo del 7 maggio scorso. Dopodiché, anzi nel frattempo, la palla passerà al nuovo bando per l’assegnazione del trasporto pubblico regionale, che il presidente Burlando ha confermato verrà lanciato nei tempi opportuni per garantire l’avvio del nuovo servizio a partire dal 1° gennaio 2015. Una questione vitale per Amt, dal momento che il contratto di servizio attualmente in essere scadrà il 31/12/2014 e non potrà più essere rinnovato. Condizione indispensabile, però, è che l’azienda arrivi in salute fino alla fine del prossimo anno. «In questo percorso di 13 mesi – sottolinea Doria – Amt, che è un’azienda del Comune e lo sarà anche per i prossimi 13 mesi, deve restare nelle condizioni di vivere, non fallire e continuare a svolgere il servizio pubblico nel bacino genovese. Per fare ciò è necessario che i conti siano sani». Quella, dunque, che era una delle più grosse incognite della giornata di ieri, sembra essere stata risolta, quantomeno verbalmente, in tempi piuttosto rapidi. Tuttavia, i dipendenti di Amt non sono ancora soddisfatti delle proposte dell’amministrazione e hanno confermato il terzo giorno consecutivo di blocco al servizio. Anche i lavoratori di Aster si uniranno alla protesta astenendosi dal servizio per 4 ore.
Nessuna alienazione di proprietà, dunque. Ma a questo punto diventa fondamentale trovare l’accordo con i sindacati. Secondo la Giunta, infatti, la prosecuzione dei contratti di solidarietà e il rinnovo della riduzione degli stipendi potrebbero consentire ad Amt di arrivare in equilibrio fino alla fine del 2014. Anche perché l’alternativa sarebbe l’intaccamento del capitale sociale, con la conseguente consegna dei libri contabili in Tribunale.
Resterebbe sul tavolo ancora la richiesta di ripatrimonializzazione che i sindacati stanno portando avanti a gran voce. Su questo tema, però, Doria ha confermato la posizione di ieri: «Esiste un problema di conti economici. Non è possibile chiederci di investire risorse immobiliari andando contro le norme vigenti che legano un’eventuale ripatrimonializzazione a un bilancio aziendale in equilibrio. Per raggiungerlo è necessario che tutti facciano la propria parte». A proposito di bilancio. È ben noto che alla voce Amt, per il 2013 il Comune abbia stanziato poco più di 30 milioni, cifra di poco superiore a quanto fatto nel 2012. A queste cifre, però, vanno aggiunti i 36 milioni di interesse che ogni anno Tursi deve pagare ai creditori per i mutui che le Amministrazioni passate hanno contratto proprio per ripianare i conti dell’azienda.
Una volta raggiunto l’accordo tra Comune e lavoratori, la sopravvivenza di Amt si potrebbe aprire a prospettive di più ampio respiro. «Oggi – spiega il sindaco – abbiamo ricevuto una lettera formale in cui la Regione ci chiede di partecipare alla costituzione dell’authority che dovrà studiare il nuovo bando per il trasporto pubblico regionale, nell’ottica di un unico bacino ligure con l’integrazione ferro-gomma». Insomma, l’azienda non deve fallire ma gli equilibri economici sono fragilissimi. È su questo tema che la posizione del sindaco muta rispetto alle dichiarazioni giunte al termine della tesissima giornata di ieri: «Nel 2013 – ha detto oggi Doria – un equilibrio di conti alla fine di novembre possiamo dire che è sostanzialmente raggiunto, anche se non ne abbiamo la certezza piena. Esistono le condizioni – e qui arriva la novità – perché la situazione si verifichi anche nel 2014. Non è una missione impossibile. Ma ci vuole la disponibilità da parte di tutti». Ecco, dunque, chiamare in causa nuovamente i lavoratori.
Ma gli elementi in gioco sono anche altri. Ad esempio, l’accordo tra Amt e Trenitalia per il biglietto integrato, che scade a fine anno e potrà essere ricontrattato sulla base dello studio dei flussi che sta portando a termine l’Università di Genova. Oltre ai risparmi, ci sono poi le entrate previste nel 2014. Se la Regione ha già confermato i 65 milioni elargiti anche nel 2013, più complicata la situazione per quanto riguarda le casse comunali: «Ad ogni modo – assicura il sindaco – non potremo tagliare il contributo in maniera clamorosa rispetto al 2013, quali che siano le entrate previste nel nuovo anno. Il 2014, infatti, sarà cruciale per l’azienda che poi potrà beneficiare dell’inserimento in un contesto diverso».
Intanto, domani mattina la conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale deciderà sulla possibile riapertura dei lavori in Sala Rossa nel pomeriggio. Ma il futuro di Amt, come d’altronde quello di Aster e Amiu, è ormai abbastanza chiaro che corra su binari diversi, quantomeno paralleli, rispetto a quelli della delibera della discordia.
Simone D’Ambrosio