Con 20 voti a favore e 12 contrari è stato approvato il bilancio previsionale del Comune di Genova per il 2012. La maggioranza si è divisa per il voto contrario dell'Idv.
Si è conclusa ieri la non-stop di tre giorni per l’approvazione del bilancio e della nuova Imposta Municipale Propria (IMU). Dopo due giorni di presentazione degli ordini del giorno e degli emendamenti, è stata la volta delle dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari e del voto finale.
La mattinata si era aperta con un intervento del sindaco Doria che ha voluto chiarire, ancora una volta, le ragioni che hanno portato all’aumento delle aliquote IMU. Come già aveva affermato in occasione della presentazione del bilancio previsionale 2012, questa decisione si era resa necessaria per ovviare alla riduzione dei trasferimenti statali. In particolare, per effetto delle due manovre correttive messe in atto dal Governo Berlusconi e dal Governo Monti, al Comune di Genova, nel 2012, sono stati destinati 40 milioni di euro in meno. Tuttavia, il sindaco ha ribadito la propria volontà di rimettere mano al bilancio nel tentativo di ridurre la spesa corrente e consentire quindi una diminuzione dell’aliquota IMU nel saldo che i cittadini saranno chiamati a pagare a dicembre. La Giunta ha infatti accolto un emendamento presentato dal Pd (E 8 alla proposta n. 46) in cui si impegna ad effettuare una spending review più approfondita che permetta ulteriori risparmi della macchina comunale.
Al tempo stesso il sindaco ha voluto precisare che, anche in assenza di eventuali ritocchi, il bilancio proposto non avrà effetti recessivi perché le risorse recuperate attraverso un aumento dell’IMU verranno destinate ai servizi pubblici comunali.
Nonostante le parole di apprezzamento per il discorso in aula da parte di tutti i gruppi consiliari, i partiti di opposizione hanno voluto ribadire durante il dibattito le proprie posizioni divergenti rispetto alla Giunta. In particolare i consiglieri del Pdl hanno sottolineato che le attuali difficoltà economiche del Comune dipendono da una cattiva gestione delle precedenti amministrazioni di centro-sinistra che hanno creato un debito di 1,3 miliardi di euro. Trasversale a tutti i gruppi di minoranza è poi l’insoddisfazione per il respingimento della maggior parte degli ordini del giorno e degli emendamenti, da loro presentati. Oggetto di critica è stato soprattutto l’assessore al bilancio Miceli, a cui era spettato martedì l’ingrato compito di spiegare in aula il bilancio e di respingere quasi in blocco tutte le proposte di modifica presentate in maggioranza dai partiti di opposizione. A propria discolpa l’assessore ha sostenuto che la maggior parte delle richieste erano impossibili da accettare, in parte perché presumevano una modifica di leggi statali – su cui il Comune non ha ovviamente alcuna competenza – e in parte perché non inerenti al bilancio.
Ma la requisitoria più dura è giunta proprio da un (ex?) alleato, l’Idv. Il consigliere Anzalone ha ribadito il no del proprio partito all’IMU considerata un’imposta «sbagliata, ingiusta e iniqua», contestando anche che sul programma elettorale del sindaco non si era parlato di un suo aumento. Doria, tuttavia, non ritiene definitiva la rottura ed è convinto che il comportamento dei consiglieri dell’Idv sia dettato soprattutto da logiche nazionali che vedono il partito di Di Pietro all’opposizione in Parlamento e in netto contrasto con l’introduzione della nuova tassa sugli immobili. Il sindaco è convinto che con il dialogo sarà possibile ricucire lo strappo.
Più attendista e cauta la posizione del Movimento 5 Stelle, che, pur avendo espresso la propria contrarietà contro l’IMU, ha anche evidenziato la mancanza di tempo per una lettura approfondita del bilancio. «Avremmo voluto proporre delle alternative, ma non c’è stato il tempo» ha affermato il capogruppo del movimento Paolo Putti. Quest’ultimo ha anche garantito la massima collaborazione con la Giunta e con la maggioranza per cercare di rivedere il bilancio entro l’autunno.
Queste posizioni si sono tradotte in 22 voti a favore e 18 contrari per l’approvazione dell’aumento dell’IMU e in 20 voti a favore e 12 contrari per il bilancio preventivo del 2012. In entrambe le votazioni al centro-sinistra composto da Pd, Sel, Fds e Lista Doria si sono opposti Pdl, Lega, Lista Musso, Ucd e Idv. Il Movimento 5 Stelle ha votato contro l’aumento dell’IMU, mentre è uscito dall’aula in occasione del voto sul bilancio, sul quale aveva già annunciato la propria astensione.
Risicati quindi i numeri a favore della maggioranza che è anche stata battuta in alcune votazioni su ordini del giorno ed emendamenti proposti dai partiti di opposizione. In particolare è stato approvato un emendamento presentato dall’Idv (emendamento 11) che chiede di ridurre il premio di risultato dei dirigenti comunali di 1.800.000 € da destinare al settore sociale. Sul caso è intervenuta anche la segreteria generale del Consiglio Comunale, osservandone l’illegittimità, perché non è consentito indicare con un emendamento la destinazione specifica di risorse del Comune.
Inoltre sono stati approvati contro il parere della Giunta altri due ordini del giorno sempre dell’Italia dei Valori che riguardano il taglio dei dirigenti esterni del Comune.
In parte si può giustificare questa situazione con l’inesperienza di molti consiglieri in Sala Rossa, costretti dopo poche sedute a confrontarsi con l’approvazione di uno dei documenti più complessi che il Consiglio deve approvare nel suo esercizio. Al tempo stesso si è evidenziata in più occasioni una certa debolezza della maggioranza, i cui singoli componenti hanno spesso assunto posizioni divergenti rispetto al proprio partito di riferimento. Proprio nel caso dell’emendamento 11 dell’Idv approvato contro il parere della Giunta sono stati fondamentali per questo risultato il voto a favore di Carattozzolo del Pd e l’astensione di Bruno della Fds.
Si prospetta quindi un lungo lavoro per Doria e i suoi assessori per cercare di ricompattare la maggioranza con un attento riesame estivo del bilancio. Ma non basterà solo questo. Si dovrà cercare di coinvolgere maggiormente quelle forze politiche che, pur professandosi vicine alle posizioni del sindaco (Idv, Udc e M5S), hanno stentato a sentirsi del tutto coinvolte nel suo programma. Come ha detto il capogruppo del Pd Farello, la prima occasione per verificare chi vorrà appoggiare il progetto della nuova Giunta sarà a settembre, quando Marco Doria presenterà il suo Documento Programmatico di Legislatura. Allora si deciderà “chi sta dentro e chi sta fuori”. Insomma per usare ancora le parole di Farello: «Ci rivediamo a settembre».
Federico Viotti
Foto Daniele Orlandi
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