L'esempio di Villa Carcina, dove i componenti di una lista civica hanno segnalato con il simbolo della sedia a rotelle accompagnato dal cartello di divieto, gli ostacoli presenti nel centro abitato
Una storia che arriva da un piccolo Comune bresciano, Villa Carcina, suscita un’inevitabile riflessione sul tema delle barriere architettoniche, ancora oggi una presenza costante nell’esperienza quotidiana di migliaia di persone, piccoli e grandi ostacoli che frenano la mobilità di chi si muove in sedia a rotelle, anziani con problemi di deambulazione, madri con passeggini al seguito.
Ma veniamo ai fatti. A Villa Carcina i componenti della lista civica “LiberaMente” decidono di rendere il più possibile visibili i punti critici del centro abitato. 27 barriere architettoniche vengono segnalate con il simbolo internazionale delle persone disabili – la famosa figura della sedia a rotelle – accompagnato dall’altrettanto famoso segnale di divieto, il tutto realizzato con vernice idrosolubile.
Un gesto dal forte valore simbolico ma che non ha riscosso l’apprezzamento dell’amministrazione comunale. I protagonisti dell’azione sono stati multati ed il Comune ha ingiunto l’immediata cancellazione dei simboli.
La lista civica di Villa Carcina ha avuto il merito di portare alla ribalta il problema delle barriere architettoniche, spesso all’ultimo posto fra le priorità di intervento degli enti locali.
Sarebbe bello che questa originale iniziativa contagiasse anche altri Comuni del nostro Paese – scrive Franco Bomprezzi, direttore del sito www.superando.it – la segnalazione degli ostacoli e delle barriere è la premessa indispensabile per il loro superamento. Sono ancora convinto che uno dei fattori che rendono difficile comprendere la dimensione della disabilità in Italia sia proprio la quasi totale invisibilità delle persone disabili che restano chiuse in casa, si muovono quando proprio devono e non liberamente, anche solo per svago.
Matteo Quadrone