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"Se davvero non vuoi i rimborsi è molto semplice: prendi i soldi e li restituisci, come facciamo noi. I consiglieri regionali e comunali del Movimento 5 Stelle si sono ridotti lo stipendio dell'80%"
Beppe Grillo si fa attendere come una star poi sbuca sul palco di una piazza San Lorenzo gremita di simpatizzanti del Movimento 5 Stelle e comincia la sua invettiva contro il Governo Monti ma soprattutto contro il sistema politico vigente congestionato dai partiti tradizionali.
Inseguito dai giornalisti concede solo poche battute a favore di telecamere e taccuini, incisive come al solito, concetti che ribadirà dal palco a sostegno del candidato sindaco Paolo Putti.
Possono piacere o non piacere le cose che dice il comico genovese, ma un dato di fatto è che con il Movimento 5 Stelle tutti dovranno farci i conti. E sì perché nonostante i media finora non l’abbiano preso in considerazione i sondaggi nazionali indicano un gradimento in crescita che, secondo gli esperti, si attesta da un minimo del 5% alla quota più ottimistica del 7%.
Grillo se la prende con i giornali, sempre schierati contro il Movimento e sottolinea «Io non sono un leader politico ma ci sono folli enormi che ci seguono e adesso iniziano ad accorgersene anche i partiti che hanno paura del Movimento 5 Stelle. Dicono che sono pieno di odio nei loro confronti ma la realtà è che io convergo l’odio in un movimento pacifico e legale. Il nostro candidato Paolo Putti rappresenta un tentativo di cambiare la mentalità dei cittadini non della classe politica, è da voi che vogliamo e dobbiamo ripartire».
Poi continua «Se davvero metteranno uno sbarramento al 10 – 12 % saranno i partiti tradizionali a non entrare al Governo mentre noi ci saremo». Sollecitato sullo scandalo dei rimborsi elettorali, Grillo risponde «È una cosa pazzesca solo adesso i partiti si accorgono che ricevono i rimborsi elettorali, che incassano 10 e spendono 1. Oggi il cassiere del Pd ha detto che non sono in grado di restituire la prima tranche perché se la sono già spesa! Ma se davvero non vuoi i rimborsi è molto semplice: prendi l’assegno e lo restituisci come abbiamo fatto noi. I consiglieri regionali e comunali del Movimento 5 Stelle si sono ridotti lo stipendio dell’80%. Parliamo di persone incensurate che non potranno fare più di 2 mandati, noi siamo la vera novità».
Mentre sulle pressione fiscale è ancora più polemico «I cittadini devono sapere dove vanno a finire i soldi. Ci vuole una destinazione d’uso delle tasse. Io non voglio che il mio denaro serva a finanziare partiti e giornali. E poi siete davvero convinti che se tutti pagassero le tasse la situazione sarebbe diversa? Siamo così sicuri che non ruberebbero il doppio rispetto ad oggi?».
Infine su Genova «Gli altri tre candidati sindaco (si riferisce a Doria, Musso, Vinai) dicono tutti le stesse cose. Uno dice che la gronda la vuole a basso impatto ambientale, l’altro vuole un terzo valico che non si veda … Noi invece siamo per il cemento zero: ristrutturiamo l’esistente, non possiamo continuare a costruire palazzi che rimangono cattedrali nel deserto. Grattacieli vuoti perché le aziende oggi licenziano i dipendenti, non affittano uffici. Genova deve impostare un’idea diversa di Pil: puntiamo sulle energie rinnovabili, la green economy, sulla filiera del recupero/riciclo dei rifiuti, si può fare se deciderete di votare il Movimento 5 Stelle».
«Il voto a noi è un voto utile per togliere potere a chi l’ha avuto finora – aggiunge il candidato sindaco Paolo Putti – è utile per realizzare progetti e dimostrare che si può fare politica senza avere finanziamenti pubblici e consiglieri che guadagnano migliaia di euro. Noi ci impregniamo ad informare i cittadini sull’attività dell’amministrazione con assemblee periodiche e renderemo trasparenti i bilanci».
«Molti ci chiedono delle possibili alleanze – conclude Putti – Non ci sono alleanze, l’unica alleanza possibile è con la comunità dei cittadini genovesi».
Matteo Quadrone