Approvata in Consiglio Comunale una proposta della Giunta che apporta alcune modifiche al Bilancio 2012. Recuperate nuove risorse grazie a riduzioni di spesa e maggiori entrate non previste, ma per il 2013 le prospettive non sono positive
Ieri (27 novembre) doppio appuntamento del Consiglio Comunale: in mattinata la riunione congiunta con il Consiglio Regionale per affrontare la questione della vendita di Ansaldo; nel pomeriggio la seduta per approvare alcune modifiche al bilancio 2012 e per discutere dello scolmatore del Bisagno.
Nella seduta del mattino i consiglieri comunali e regionali, riuniti per l’occasione nel Palazzo della Regione, hanno approvato all’unanimità un documento in cui si esprime «la netta contrarietà alla cessione di Ansaldo STS e Ansaldo Energia» e si invita «il governo ad agire tempestivamente su Finmeccanica affinché sospenda ogni decisione in merito alla vendita». Nonostante Comune e Regione non abbiano competenza diretta in materia, l’approvazione di tale comunicato serve ad esprimere chiaramente anche nei confronti dell’Esecutivo nazionale la volontà di difendere i lavoratori dell’Ansaldo, una delle poche grandi realtà produttive del territorio genovese e ligure.
Durante il pomeriggio, nella consueta sede di Palazzo Tursi, si è invece parlato dei conti del Comune di Genova, in particolare di alcune modifiche apportate al Bliancio 2012 (la proposta si può visionare integralmente sul sito del Movimento 5 Stelle). L’assessore Miceli, ha confermato che si tratterà di un bilancio in pareggio e la notizia non è assolutamente irrilevante se si considerano le minori entrate dovute al mancato pagamento di 2,5 milioni di multe, alla mancata vendita dell’Ex Palazzo Nira – valutato 13 milioni di euro – e soprattutto ai tagli dei trasferimenti statali agli enti locali decisi dal Governo.
In realtà ciò che ha reso possibile mantenere in equilibrio il bilancio è stato proprio un inatteso contributo statale di 12 milioni di euro che il Comune aspettava addirittura dal 2001. Altri 19 milioni aggiuntivi sono derivati dalla quota IMU spettante al Comune di Genova. Il Governo aveva inizialmente sottostimato tale quota prevedendo un trasferimento di soli 102 milioni di euro, mentre gli stessi uffici comunali avevano già previsto una cifra vicina ai 121 milioni effettivamente spettanti.
A tutto ciò si è aggiunta quella che l’assessore Miceli ha definito «la nostra spending review», ovvero una rigorosa attività di mantenimento della spesa che ha permesso all’amministrazione di recuperare ulteriori risorse. Le riduzioni più significative hanno riguardato la spesa per il personale, che ha permesso un risparmio di 1,6 milioni di euro, e la diminuzione dei tassi di interesse sui mutui, che ha consentito di recuperare ulteriori 3,5 milioni di euro.
L’insieme di queste manovre ha messo a disposizione dell’amministrazione comunale le risorse necessarie per rifinanziare con 7 milioni di euro l’azienda dei trasporti pubblici (AMT), sull’orlo del fallimento, e altre aziende partecipate, come l’ASTER. Inoltre, come aveva promesso il Sindaco già in campagna elettorale, è stato possibile aumentare la spesa per i servizi sociali da 35 a 42 milioni di euro.
Si potrebbe parlare di buone notizie, tuttavia già nel mese di ottobre il Sindaco aveva fatto presente che per il 2013 si prevedono tagli per ulteriori 28 milioni di euro nei trasferimenti statali. Un dato che mette già in preallarme l’amministrazione perché renderebbe decisamente più complesso recuperare le risorse necessarie per far funzionare la macchina comunale e garantire i suoi servizi ai cittadini.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]