Il primo prototipo sarà installato a Torino: servirà ancora per telefonare ma si potrà navigare su internet e ricaricare auto e moto elettriche. Un anno fa un progetto simile venne proposto anche a Genova...
Sono ancora 130 mila in tutta Italia. E stanno per compiere 60 anni. La prima infatti è stata installata il 10 febbraio del 1952 in piazza San Babila a Milano. Date per morte forse troppo in fretta nel prossimo futuro potrebbero risorgere.
Stiamo parlando delle cabine telefoniche che nonostante il boom dei telefoni cellulari sono sopravissute all’estinzione. La scorsa estate l’Authority per le comunicazioni ha autorizzato Telecom ad eliminarle al ritmo di 30 mila all’anno per giungere all’azzeramento totale nel 2016.
Ma così non accadrà, molte rimarranno in funzione perché “Dopo anni di crisi stiamo constatando che la caduta degli introiti si è arrestata – spiega Daniela Conti, responsabile settore telefonia pubblica Telecom – Nel 2011 si è verificata una piccola inversione di tendenza. La gente sta tornando ad usare i telefoni pubblici”.
Non solo, una buona parte di esse verrà riconvertita a nuove funzioni.
Il primo prototipo sarà installato a breve a Torino “Qui verranno sperimentate per un anno – annuncia Daniela Conti – poi avranno un futuro in tutto il Paese”.
La cabina del futuro è progettata dall’azienda torinese Ubi Connected. Funzionerà con monete e servirà ancora per telefonare. Si potrà navigare su internet ed usufruire dei servizi offerti dalla città. Inoltre sarà dotata di telecamere di videosorveglianza in modo tale da contribuire al controllo del territorio. La nuova cabina sarà autosufficiente dal punto di vista energetico grazie alla presenza di un pannello fotovoltaico installato sul tetto.
Infine, ma su questo punto si attendono sviluppi, potrebbe essere dotata di impianti per ricaricare biciclette, scooter e auto elettriche.
Un’idea simile, a dire il vero, era sorta anche a Genova, circa un anno fa. L’iniziativa, intitolata “Adottiamo una cabina telefonica“, prevedeva una riconversione intelligente per adattare il servizio delle vecchie cabine alle attuali esigenze dell’utente. In pratica una trasformazione da telefono pubblico a punto wifi.
Il progetto lanciato dall’Associazione Cittadini Digitali, con il sostegno di Assoutenti, doveva essere discusso con Agcom e Telecom. Ad oggi purtroppo non si hanno notizie circa eventuali sviluppi di questa iniziativa.
Matteo Quadrone