Come Era Superba aveva anticipato in estate, Il servizio di Car Sharing genovese diventa privato. Aci Global, attraverso GuidaMi, rileva la società da Genova Parcheggi. A breve arriveranno nuove vetture, nuovi stalli di sosta e tariffe ridotte. Ancora niente free flow: allo studio una modalità intermedia a zone
Aci Global, società del gruppo Aci, attraverso la propria controllata GuidaMi s.r.l ha acquisito le quote di Genova Car Sharing detenute da Genova Parcheggi. L’accordo prevede una transazione di 55 mila euro, più l’ammortamento dell’eventuale, e probabile, perdita dell’esercizio 2016, che secondo le stime dovrebbe arrivare a 50 mila euro. Non sono previsti esuberi: oggi Car Sharing ha tre dipendenti, che rimarranno al lavoro. Dopo una prima fase di transizione, Aci Global metterà mano ad un nuovo piano di investimenti per aggiornare e rilanciare il servizio.
Come Era Superba aveva anticipato, quindi, il servizio di car sharing genovese è diventato privato, pur mantenendo la complementarità con il trasporto pubblico, come da statuto. GuidaMi è la più grande azienda di Car Sharing del paese, attualmente gestisce il servizio a Milano, Bari, Firenze e Verona: con l’acquisizione di Genova, terza città d’Italia per utilizzo del servizio, dopo Milano e Roma, si conferma il vettore più solido del mercato.
«Una città moderna non può fare a meno del car sharing – ha dichiarato Anna Maria Dagnino, assessore alla Mobilità del Comune di Genova – e con questo passaggio ci assicuriamo la sopravvivenza del servizio. Gli investimenti programmati da Aci Global porteranno ad un maggior radicamento di questa tipologia di mobilità per gli spostamenti dei cittadini, migliorando la qualità della vita in tutta la città». Il Comune aveva in precedenza intrapreso un percorso di gara con evidenza pubblica, senza esito: da qui la scelta di rivolgersi con trattativa privata al “colosso” del settore. «Oggi partiamo da 45 veicoli attivi – spiega Marco Silvestri, il responsabile dell’azienda per Genova – ma già nei prossimi mesi riporteremo a 60 unità la flotta, e a 80 entro il prossimo anno».
Car Sharing Genova, oggi, conta 2520 abbonati: l’obiettivo è quello di arrivare nei prossimi anni ad almeno 5000 utenti, per poter innescare un meccanismo virtuoso in grado di alimentare e autosostenere il servizio. Su questo fronte, la strategia di GuidaMi sarà quella di abbassare il costo dell’abbonamento a 50 euro annuali, che saranno in “conto vendita” cioè già spendibili in utilizzo, e non più come semplice iscrizione. «Una delle priorità sarà quella di aumentare capillarmente gli stalli di sosta dedicati – spiega Silvestri – andando a coprire le zone della città ad oggi non toccate dal servizio, come il Ponente e la Val Polcevera». Ma non solo: «Una volta coperti tutti i municipi, lavoreremo sui singoli quartieri». Il Free Flow, però, non partirà, almeno per il momento: il servizio continuerà ad essere a stalli fissi, cioè con il rilascio del vettura nel parcheggio di partenza. «L’idea è quella di studiare una modalità intermedia, per alcune zone della città – conclude Marco Silvestri – ma dobbiamo garantire la sostenibilità economica del servizio come prima cosa, garantendo meccanismi di prenotazione certi e con un buon margine». Il Free Flow, infatti, come sperimentato in altre città, ha soglie di “prenotabilità” molto basse, oltre che costi di gestione più elevati e complessi.
Dalle prossime settimane, quindi, vedremo girare in città le macchine di Car Sharing con un nuovo logo sulla fiancata: il servizio riparte con una base economica senza dubbio più solida, anche se, sulla carta, le criticità di utilizzo, al momento, rimarranno quelle di sempre. La palla passa ai genovesi: solo un vero cambio di abitudini potrà consolidare un servizio potenzialmente capace di contribuire alla svolta del concetto stesso di mobilità urbana. Previo, ovviamente, un rilancio vero del servizio di trasporto pubblico. Palànche permettendo.
Nicola Giordanella