Questa la linea tracciata in consiglio comunale dall'assessore all'Ambiente, Valeria Garotta; la priorità dell'amministrazione è estendere la raccolta differenziata e realizzare un nuovo impianto di compostaggio
La Giunta Doria conferma di non avere, tra gli obiettivi del suo mandato, quello di realizzare un impianto per il trattamento finale dei rifiuti. Niente “gassificatore“, quindi, lo ha detto ieri in consiglio comunale l’assessore all’ambiente, Valeria Garrotta, rispondendo alla mozione presentata dal centro-destra per chiedere alla Giunta di riferire «Sui tempi tecnici previsti per la realizzazione dell’impianto di smaltimento finale dei rifiuti e sulle sue caratteristiche tecniche».
«La priorità dell’amministrazione comunale è quella di estendere la raccolta differenziata da un volume attuale del 32%, al 50% entro la fine del proprio mandato», ha spiegato Garotta.
«Le affermazioni dell’assessore all’Ambiente sono un passo avanti importante – sottolinea il consigliere della Lista Doria ed esponente dell’associazione “Amici del Chiaravagna”, Enrico Pignone – è questa la direzione da seguire, speriamo che alle parole seguano i fatti».
«L’amministrazione dovrà definire una localizzazione per il nuovo impianto di compostaggio (quello della Val Varenna, infatti, è inutilizzabile ormai da un paio d’anni, ndr) – ha continuato Garotta – abbiamo dato mandato ad Amiu di fare le valutazioni tecniche necessarie per individuare un’area adeguata».
Eppure, appena una quindicina di giorni fa, l’a.d. di Amiu di fronte alla Commissione Sviluppo economico ha affermato che la raccolta della frazione organica dei rifuti sarà l’ultimo aspetto da affrontare. Un’evidente contraddizione rispetto alla volontà espressa ieri dal consiglio comunale.
«Inoltre cercheremo di rendere sempre più efficiente la divisione tra secco e umido», ha aggiunto l’assessore. Attraverso la realizzazione degli impianti di trattamento a freddo (separazione e biodigestione). Dell’eventuale “gassificatore” – scelto dall’ex Giunta Vincenzi quale soluzione per la chiusura del ciclo dei rifiuti – se ne riparlerà, eventualmente, nel prossimo ciclo amministrativo.
La ragione principale dello stop al progetto, comunque, sembra essere l’attuale insufficienza di risorse economiche. «Per salvaguardare l’equilibrio di bilancio di Amiu e coerentemente con le priorità politiche di quest’amministrazione, prevediamo che l’impianto a caldo debba essere realizzato in una fase successiva, avviando un’indagine sulle tecnologie più evolute contro le emissioni, ad esempio la gassificazione al plasma», ha sottolineato Garotta.
L’ordine del giorno della maggioranza di centro-sinistra, approvato dal Consiglio comunale, segue la linea tracciata dall’assessore, tra le priorità da realizzare, infatti, sono menzionati: il nuovo impianto di compostaggio, gli impianti di separazione e biodigestione del polo impiantistico di Scarpino, il completamento della viabilità di accesso allo stesso sito.
Inoltre l’o.d.g impegna Sindaco e Giunta «A sostenere, di concerto con i comuni compresi nell’area metropolitana, l’elaborazione di una nuova normativa regionale di riferimento sulla gestione del ciclo dei rifiuti che preveda: una responsabilizzazione dei cittadini tramite la sperimentazione di tariffazione puntuale sull’effettiva produzione di rifuto non differenziato; l’estensione del sistema delle isole ecologiche anche attraverso un sistema di incentivi e disincentivi.
«Bisogna seguire dei criteri di priorità nella gestione dei rifiuti – ha ricordato il consigliere Pignone – prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo, smaltimento. Così si possono raggiungere gli obiettivi prefissati. Concentriamo l’attenzione a sostenere ed incentivare quell’imprenditoria che potrebbe investire nelle attività di trasformazione dei materiali post consumo provenienti dalla raccolta differenziata finalizzata al riciclo».
Il Consiglio comunale ha approvato anche un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle che individua una sorta di “prontuario” con l’indicazione di una serie di buone pratiche finalizzate a ridurre la quantità di rifiuti prodotti alla fonte, in direzione dell’obiettivo “rifiuti zero”.
Matteo Quadrone
Foto di Daniele Orlandi