Vorreste essere i primi a Genova a tentare un'esperienza di cohousing? È nata un'associazione a cui vi potete rivolgere, ecco tutte le informazioni
Danimarca, 1964: l’architetto Jan Gudmand-Hoyer raduna un gruppo di amici e propone loro di individuare uno spazio in cui andare a vivere tutti insieme, per ricreare “in piccolo” il clima di condivisione che nelle società antiche era tipico dei villaggi. Infatti, un tempo non esistevano né le grandi città di oggi né mezzi di trasporto che permettevano di arrivare rapidamente da un luogo all’altro: per questo, ogni singolo villaggio doveva badare da solo alla propria sussistenza. Inoltre, l’architetto voleva sperimentare un modo (quasi anacronistico, a ripensarci oggi) per contrastare l’assottigliarsi dei legami che la crescente globalizzazione ha portato nel vivere quotidiano delle persone.
Questo è il cohousing: un percorso di vita in comune fra un gruppo di persone che si sono “scelte” e hanno individuato un luogo – per esempio un condominio – dove ognuno ha diritto al proprio spazio privato, ma dove al tempo stesso domina una logica di scambio e condivisione, per esempio con servizi in comune quali aree verdi e orti, biblioteca, area per bambini, pannelli fotovoltaici e così via.
In questi cinquant’anni il modello si è diffuso, e in tutto il mondo – Italia inclusa – esistono ottimi esperimenti di cohousing. Un modello di vita che a Genova ancora manca.
Per questa ragione si è costituita nei mesi scorsi “GE-COH: Associazione per la promozione del Cohousing a Genova“: un’associazione che si pone lo scopo di fornire aiuto e supporto a chiunque voglia tentare questa esperienza nella nostra città.
Questi i vantaggi principali del cohousing, così come illustrato sul manifesto dell’associazione:
– l’aumento delle opportunità di relazione e la riduzione di patologie legate alla vita in solitudine (ad esempio per persone anziane);
– maggiori punti di riferimento nella crescita dei bambini (aiuto nei compiti, assistenza quando i genitori non ci sono, ecc);
– la creazione di rapporti tra gli adulti, che possono trovare occasione di confronto e dialogo con persone diverse dal proprio nucleo familiare;
– la riduzione dell’uso improprio delle strutture, impiego più razionale delle risorse, riduzione dei consumi e dei costi;
– possibilità di sperimentare nuove soluzioni costruttive, per esempio la bio architettura o strumenti di risparmio energetico e di miglioramento dell’impatto ambientale;
– la partecipazione individuale alle attività di progettazione, realizzazione e mantenimento della propria casa.
L’associazione ha sede presso il Circolo Arci Zenzero di via Torti, dove periodicamente terrà riunioni allo scopo di illustrare i principi del cohousing e prendere contatto con chiunque voglia aderire. Per contattarli ci si può recare presso il circolo Arci Zenzero o scrivere presso la pagina Facebook “Cohousing Genova”.
Marta Traverso
[foto di Diego Arbore]
Molto interessante, ed è quello che cerco.
Sono interessata al co-housing a Genova. E possibile sapere se avete ancora posto per me. Sono molto attiva, ho 77 anni , e sono in buona salute.
Spero di avere una risposta. Grazie
Viviana
Gentile Viviana, l’articolo a cui fa riferimento è un po’ datato. Sicuramente il Comune (e non solo) in questi anni qualche progetto di cohousing ha provato a metterlo in piedi. Ma proprio per questo le consigliamo di mettersi in contatto con gli uffici comunali delle Politiche per la casa. Da parte nostra, le promettiamo che torneremo quanto prima ad occuparci dell’argomento.
La Redazione di Era Superba
Gradirei avere contatti con persone interessate al cohousing a genova e provincia.