Riduzione dei gettoni ai consiglieri, tagli ai premi dei dirigenti e contendibilità delle cariche. Questi sono i principi guida della razionalizzazione dell’amministrazione comunale
Benché in questi mesi il tema dei costi della politica sia passato in secondo piano per far spazio alla campagna elettorale – di fatto non vi sono stati tagli al numero dei parlamentari e lo stesso vale per il numero dei consiglieri di molte regioni -, nelle amministrazioni locali qualcosa si sta già muovendo nella direzione della razionalizzazione.
Il Comune di Genova ha messo in atto una serie di misure che hanno effettivamente contribuito e contribuiranno ad una riduzione delle spese non solo della “politica”, ma della stessa macchina comunale.
Innanzitutto le normative in materia di contenimento della spesa avevano ridotto da 50 a 40 il numero dei consiglieri che con le elezioni comunali del 2012 hanno fatto il loro ingresso nell’Aula Rossa di Palazzo Tursi. A ciò si è aggiunta la decisione del Consiglio di ridurre da 7 a 9 il numero delle commissioni consiliari e di limitare a 6 il numero massimo di commissioni di cui può far parte un consigliere. Questo con l’obiettivo di risparmiare sui gettoni di presenza che i membri delle commissioni ricevono per ogni riunione.
Il Consiglio Comunale, inoltre, è intervenuto per cercare di ridurre i costi dell’amministrazione, che, con i suoi 6500 dipendenti, rappresenta la più grande azienda della Liguria. Tra i primi atti approvati vi era stato un emendamento, presentato dall’IDV, in base al quale si era previsto un taglio di 1,8 milioni di euro per i premi ai dirigenti del Comune
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA
A partire da quell’approvazione l’amministrazione ha avviato una complessa riorganizzazione dell’intera struttura comunale con l’obiettivo di razionalizzare ulteriormente i costi. Il primo passo ha riguardato proprio la ridefinizione degli incarichi dirigenziali, con una riduzione da 93 a 82 dirigenti del Comune. In particolare non sono stati rinnovati i contratti esterni, ad esempio per il Comandante dei Vigili urbani e il direttore del Personale.
Questo processo ha portato con sé non solo una riduzione, ma anche una vera e propria redistribuzione dei più alti responsabili degli uffici comunali. La possibilità di contendere tutte le funzioni dirigenziali ha causato degli avvicendamenti non sempre trascurabili. Ogni direzione, infatti, differisce per fascia di appartenenza, la quale dipende soprattutto dalla complessità della struttura e dal numero di impiegati da gestire. Ciò significa che per alcuni dirigenti si è verificato uno spostamento in posizioni più importanti, mentre per altri in posizioni meno importanti. In passato questo meccanismo aveva anche provocato dei tentativi di “accaparramento” di dipendenti comunali per rafforzare il peso di una specifica direzione.
La fase due di questa riorganizzazione della macchina comunale riguarda anche le posizioni organizzative dei funzionari posti nell’organigramma della struttura ad un livello immediatamente inferiore rispetto ai dirigenti. Si tratta di dipendenti comunali il cui numero è decisamente più elevato rispetto a quello dei dirigenti e ai quali spetta una retribuzione aggiuntiva tra i 6 e 9 mila euro all’anno. In questo caso non vi è un impegno votato da parte del Consiglio Comunale per la riduzione dei costi. Tuttavia lo stesso Sindaco ha richiesto che con questa operazione venisse perseguito l’obiettivo di realizzare un certo risparmio economico.
Già nella scorsa amministrazione vi era stato un taglio tra i 500 e i 1.000 euro per i premi a queste figure ed era stato anche introdotto un meccanismo per rendere contendibili queste posizioni sulla base di un concorso interno al Comune. In linea di principio tutti i dipendenti comunali possono candidarsi per ricoprire questi ruoli.
Il Comune di Genova, come molti altri governi locali, ha aperto la strada ad una profonda revisione della spesa all’insegna di una razionalizzazione intelligente ben diversa da un taglio indiscriminato. Tuttavia, è noto che le spese di Stato e Regione sono esponenzialmente più elevate rispetto a quelle dei comuni, ma, fino ad oggi, ben poco è stato fatto per ridurle. Non deve essere una caccia indiscriminata alle streghe, ma di un giro di vite che possa portare ad una maggiore trasparenza nelle procedure, ad un maggiore grado di competitività negli incarichi (con conseguente miglioramento delle competenze) e una riduzione degli sprechi.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]