Stakeholder engagement, ovvero: cosa può fare la pubblica amministrazione per i giovani? Il Comune di Genova ha organizzato due incontri a Informagiovani, anche Era Superba tra i partecipanti
Stakeholder engagement. Due parole difficili per chi mastica poco il marketing e la gestione d’impresa, ma che possono rivelarsi importanti anche per il futuro della pubblica amministrazione.
Recarsi in un qualunque sportello pubblico comporta infatti, in molti casi, lunghe code e la difficoltà a ottenere nell’immediato l’informazione che si sta cercando. Come nel famoso video di Asterix, spesso si è dirottati verso altri uffici o si è “sommersi” di informazioni che spetta poi alla persona vagliare.
Tutto questo provoca sfiducia nei confronti della pubblica amministrazione, tanto che quando un passato Ministro definì i suoi dipendenti fannulloni in molti si trovarono d’accordo. Proviamo però a metterci nei panni di chi lavora ogni giorno in questi uffici: è vero che sono persone con un contratto e uno stipendio garantiti, ma il loro lavoro è pesantemente condizionato dalla burocrazia, i finanziamenti per la formazione e l’aggiornamento – fondamentali, soprattutto per chi opera a contatto con il pubblico – sono molto scarsi, e lo sono altrettanto i soldi per finanziare contratti a progetto, tirocini e servizio civile, che porterebbero la presenza (seppur temporanea) di molti giovani per favorire uno scambio di competenze.
Perché parliamo di tutto questo? Il Comune di Genova sta lavorando in questi mesi sullo stakeholder engagement, ossia coinvolgimento delle persone direttamente nei temi di cui un singolo ufficio o sportello si occupa. Il progetto – realizzato in collaborazione con la società di consulenza aziendale Mixura – ha coinvolto alcuni uffici quali Anagrafe e Servizi Elettorali, ed è attualmente in corso presso Informagiovani a Palazzo Ducale.
La scorsa settimana si sono svolti due incontri – mercoledì 26 e giovedì 27 giugno – alla presenza di insegnanti, giornalisti, imprenditori, rappresentanti di associazioni, funzionari di altri enti pubblici e studenti. Tra i temi in oggetto: i servizi offerti da Informagiovani sono conosciuti e “accessibili”? Che cosa potrebbe fare un ufficio di questo tipo per la città? Come si può creare valore nei giovani e nelle attività che li riguardano?
Era Superba ha partecipato all’evento del mercoledì, evidenziando l’importanza di conoscere e mappare tutte le iniziative che i giovani portano avanti sul territorio. Ogni giorno, nel nostro lavoro, cerchiamo di conoscere da vicino e raccontare realtà molto diversificate, ma accomunate da quella che in burocratese si chiama cittadinanza attiva: si può spaziare dal sapone naturale agli scambi internazionali, passando per un quaderno di appunti, un ostello, la mobilità sostenibile e così via.
Un tema che è emerso anche dalle altre persone che hanno partecipato: compito della pubblica amministrazione, compatibilmente con fondi e risorse disponibili, è farsi ambasciatore di quanto avviene sul territorio, monitorare le realtà nascenti e dare loro valore, favorendo il dialogo.
Un servizio che Informagiovani già compie in parte – attraverso il front office, la banca dati, la comunicazione web e la rassegna di eventi Gradinata Informagiovani (che ha ospitato anche Era Superba lo scorso novembre). Obiettivo dei due incontri è stato trovare spunti per migliorare questo lavoro: entro la fine dell’estate il Comune e Mixura valuteranno quali dei suggerimenti emersi sono accoglibili e studieranno le vie per metterli in pratica.
L’augurio in tal senso – sollecitato anche da uno dei presenti – è quindi di replicare tra qualche mese questi due appuntamenti, per illustrare valutazioni e messa in atto di quanto discusso.
Marta Traverso