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Il Consiglio Comunale ha approvato ieri una mozione proposta da Pd, Idv e Lista Doria che chiede di effettuare ulteriori accertamenti sul progetto di realizzazione della Gronda di ponente
Alla fine è giunto il tanto atteso confronto al Consiglio Comunale di Genova sul tema della Gronda di Ponente. Sembra essere stata disinnescata – per adesso – la bomba politica che avrebbe potuto esplodere all’interno della maggioranza, apparsa spesso divisa su questo tema.
La discussione avvenuta ieri (19 settembre, ndr) è durata più di cinque ore e ha visto i vari schieramenti politici confrontarsi in un dibattito molto articolato, da cui è emersa tutta la complessità e le problematiche legate alla realizzazione d i questa grande opera.
Da un punto di vista politico il contrasto tra centro-destra e centro-sinistra si è giocato tutto sulla contrapposizione tra sviluppo e salvaguardia dell’ambiente e della salute. Il proponente della mozione, Matteo Campora (Pdl) ha voluto sottolineare che non il suo partito non ha intenzione di «lavorare per gestire il declino», ma per creare nuovo sviluppo. E proprio a questo servirebbero le nuove infrastrutture, non solo come elemento di potenziamento dei traffici di merci, ma anche come fonte di lavoro diretta per tutti coloro che verranno chiamati a realizzare l’opera.
Dal canto opposto l’ordine del giorno presentato da Pd, Lista Doria e Idv, riprendendo pedissequamente la parte del programma del Sindaco sull’argomento, propone di procedere ad ulteriori verifiche legate in particolare all’impatto ambientale e all’effettiva riduzione o snellimento del traffico su gomma nelle aree urbane e autostradali intorno a Genova.
Il centro-destra al completo ha poi evidenziato quelle che definisce «ambiguità del Sindaco e della Giunta» che sul tema della Gronda starebbero volontariamente cercando di evitare una presa di posizione univoca. Ciò proprio per evitare di generare un conflitto tra i vari componenti della maggioranza di centro-sinistra che governa la città. Inoltre, ha sottolineato Enrico Musso, per l’occasione in aula nonostante i suoi impegni in Senato, «Non c’è certezza sulla continuità amministrativa e sull’orientamento della Giunta». L’ex sfidante di Marco Doria per la poltrona di sindaco ha stigmatizzato il fatto che un procedimento già approvato in buona parte dalla precedente amministrazione sia stato rimesso in discussione.
Il Pd, attraverso il suo capogruppo Farello, ha replicato alle critiche di ambiguità sostenendo che dal 2009, anno di approvazione della delibera riproposta dal Pdl, sono state molte le variazioni e gli sviluppi da tenere in considerazione per valutare in modo adeguato il progetto della Gronda. Per esempio è stato approvato un nuovo PUC e il PUM (Piano Urbano Mobilità), è stato approvato un piano regolatore portuale e, recentemente, è stato recuperato lo studio per la creazione di un tunnel sotto la zona del porto. La presenza di questi cambiamenti giustificherebbe la decisione di una maggioranza, pur sempre di centro-sinistra, di riprendere in esame il progetto e di rimetterlo in discussione.
Al di là della questione politica si sono affrontati nel dettaglio alcuni aspetti di grande interesse che riguardano la realizzazione dell’opera. Il tema principale è stato quello legato alla salute pubblica, con riferimento alla presenza di amianto nelle rocce da scavare e il livello di inquinamento atmosferico che si avrà nelle zone limitrofe all’opera. In particolare gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno evidenziato che la quantità di residui degli scavi (smarino) potenzialmente cancerogeni, perché ricchi di amianto, sono circa 5 milioni di metri cubi e che questi verranno trasportati con degli autocarri fino all’area di stoccaggio rischiando di inquinare gravemente le aree attraversate. Inoltre i “grillini” hanno evidenziato anche che il modello di dibattito pubblico che si è svolto sulla Gronda non ha avuto nulla a che vedere con il débat public francese, da anni utilizzato per coinvolgere la cittadinanza in decisioni che riguardano la creazione di grandi opere. I cittadini, infatti, sono stati chiamati ad esprimere la propria opinione sul tracciato della nuova tratta autostradale, ma non è stata mai presa in considerazione l’“opzione zero”, ovvero quella che prevede la possibilità di non costruire l’opera.
Ai rilievi di ordine tecnico la Giunta ha risposto sottolineando che su tutti questi aspetti è stato chiesto il parere del Ministero dell’Ambiente, che a breve renderà pubblici i risultati dell’analisi di impatto ambientale effettuata. Ma qualche dubbio sull’opera emerge anche all’interno della Giunta. Lo stesso Sindaco Doria ha sentenziato «Trovo miope da parte di una classe dirigente appendere il destino della città ad un’opera tutt’altro che certa» ed ha aggiunto che «è un argomento importante, ma è solo uno dei tanti». Il sindaco ha sottolineato anche l’esigenza di approfondire le valutazioni sulla realizzazione dell’opera con l’obiettivo di salvaguardare un territorio – quello genovese – già molto fragile.
Le votazioni hanno visto la maggioranza respingere compattamente sia la mozione presentata dal centro-destra, sia le richieste avanzate dal M5S ed approvare invece l’ordine del giorno presentato da Pd, Lista Doria e Idv, con l’appoggio di Sel e Fds.
E tuttavia qualche distinguo all’interno della maggioranza si è potuto notare soprattutto tra alcuni dei consiglieri che erano presenti in Consiglio Comunale già nel precedente ciclo amministrativo e che avevano approvato la delibera sulla Gronda e gli esponenti della Lista Doria. I primi hanno sottolineato l’importanza della Gronda per evitare l’isolamento di Genova, mentre i secondi, che rappresentano il gruppo più vicino alle idee del Sindaco, hanno affermato chiaramente di ritenere questa grande opera inutile per risolvere il problema della mobilità in città e dannosa per l’impatto ambientale.
Superato l’ostacolo politico, la maggioranza dovrà adesso definire, in termini pratici, come muoversi in futuro. Nel caso il parere sull’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente – atteso per gennaio – fosse positivo vedremo realizzarsi l’opera così com’era stata progettata? Verranno effettuate delle modifiche? O non verrà costruita per nulla?
Federico Viotti
Commento su “Gronda di Ponente e impatto ambientale: «servono approfondimenti»”