Invasione dei lavoratori di Amt e delle altre aziende partecipate in Consiglio Comunale, si bloccano i lavori. Riunione in Prefettura, intanto in aula parte la raccolta firme dei consiglieri per la sfiducia nei confronti del sindaco
“Privatizzati ‘sto c….”, “Dimissioni”, “Tutti a casa” sono i cori più gettonati della protesta dei lavoratori di Amt, Amiu e Aster che questo pomeriggio hanno letteralmente invaso i lavori del Consiglio comunale di Genova dove si sarebbe dovuta discutere la delibera che apre all’ingresso di capitali privati nelle società partecipate. Lo sciopero selvaggio del trasporto pubblico deciso nella notte e che rischia di prolungarsi a oltranza, ha consentito a tutti i lavoratori di Amt di scendere in piazza e raggiungere Palazzo Tursi.
Tribune gremite alle 14 quando iniziano i lavori con la presentazione degli articoli 54. Ma la seduta durerà ben poco. Sono da poco scoccate le 14.15 quando la prima irruzione interrompe il consigliere Pastorino che stava per interrogare il vicesindaco Bernini sul futuro della strada a mare a Cornigliano. Doria, Dagnino, Farello (non presente in aula) ma anche Guerello e Malatesta sono i principali destinatari delle urla dei lavoratori che manifestano con tutta la loro forza l’opposizione alla privatizzazione e la preoccupazione per il futuro. Passano 6 minuti e il presidente Guerello è costretto a sospendere la seduta. Nel frattempo la folla ha letteralmente invaso tutte le tribune della Sala Rossa (comprese quelle riservate alla stampa) e alcuni lavoratori di Aster irrompono tra i banchi di consiglieri e assessori.
Sugli spalti è il festival degli slogan e degli striscioni. Ci sono i lavoratori di Amiu (“Amiu non si tocca”) e anche quelli dei Bagni comunali (“Ci siamo anche noi… 36 lavoratori precari da 30 anni”). Chi non si vede, invece, è il sindaco Marco Doria, come ha gioco facile a sottolineare il decano del Consiglio comunale, Guido Grillo (Pdl), pochi minuti dopo le 15: «Invito gli uffici e gli assessori presenti a richiamare il sindaco. Alle ore 15 doveva iniziare il consiglio. Il sindaco deve partecipare». Fanno da eco i cori del pubblico: «Marco Doria, dove sei?». E il primo cittadino arriverà solo alle 15.51.
A quel punto ricomincerà la seduta, trasformata in vera e propria assemblea pubblica, con il sindaco che interrompe più volte il proprio discorso per ribattere alle parole dei manifestanti. Doria prova a ripercorrere le tappe della genesi della delibera e ricorda come nel 2013 siano arrivati ad Amt 65 milioni dalla Regione e 30 dal Comune. «A novembre non abbiamo ancora la sicurezza che tutte le entrate previste nel bilancio approvato a luglio arrivino nelle casse del Comune» ha sottolineato il sindaco. «Il governo deve dirci se rimborserà ai Comuni le quote Imu. Sul bilancio 2014 poi non c’è nessun Comune italiano che può sapere su quali risorse contare nel futuro».
Ma i dipendenti di Amt vanno al sodo: «Vuole privatizzare l’azienda o la vuole tenere pubblica?». «La voglio tenere in piedi» risponde con insolito piglio Marco Doria. Ma la risposta è ancora una volta ambigua e i lavoratori tornano a protestare. Arrivando anche all’esagerazione come quando con spintoni e qualche lancio di oggetti provano a ostacolare l’uscita dalla Sala Rossa del sindaco, protetto dalle forze dell’ordine. Più tardi si saprà che nel corso della breve colluttazione che ne consegue, 5 vigili, compresa una vigilessa, si saranno recati all’ospedale per controlli.
Sul fronte politico, difficile capire come si evolverà la situazione. Molti manifestanti hanno abbandonato l’aula ma i sindacati assicurano che un nucleo resterà a presidiare i lavori del Consiglio. Certo, finché resteranno seduti sugli scranni degli assessori sarà difficile riprendere la seduta (che ufficialmente è stata sospesa, in modo da poter essere ripresa in qualunque momento, ndr). I consiglieri sono divisi sul da farsi. Una parte spera davvero di poter iniziare a discutere la delibera, anche perché gli emendamenti e gli ordini del giorno in calendario sono davvero tantissimi e difficilmente la partita verrà portata a casa nel giro di poche ore. Altri, come Edoardo Rixi (Lega Nord) – che annuncia la raccolta di firme per la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco – si augurano che i lavori vengano sospesi definitivamente. Nel frattempo, alle 18, sindaco, azienda e rappresentanti sindacali sono stati convocati in Prefettura.
Simone D’Ambrosio