Ancora un rinvio per l'approvazione del Regolamento sui Controlli alle Società Partecipate del Comune di Genova e resta appesa anche la situazione del trasporto pubblico locale. Forse il biglietto integrato treno-bus verrà salvato
Sono sempre due gli argomenti al centro dell’azione del Consiglio Comunale: da un lato l’emergenza AMT che chiama in causa la complessità della situazione di tutto il trasporto pubblico locale e dall’altro la regolamentazione sulle società partecipate.
La scorsa settimana la regolare seduta del Consiglio era stata rinviata per approfondire proprio il tema del Regolamento sui controlli delle società partecipate, viste le notevoli modifiche apportate dalla stessa Giunta al documento elaborato inizialmente. La convocazione, per la terza volta, di una Commissione congiunta Affari Istituzionali e Sviluppo Economico doveva servire per trovare un accordo tra le forze politiche sul testo del regolamento, ma la quantità di emendamenti (52) presentati soprattutto dall’opposizione ieri in Consiglio Comunale sembra evidenziare che tale accordo non era stato raggiunto.
Rinviata ancora al 9 aprile l’approvazione del Regolamento sui Controlli alle Società Partecipate #Consigliocomunale #Genova
— Era Superba (@EraSuperba) 26 marzo 2013
Alla fine l’approvazione definitiva è stata ulteriormente rinviata a martedì 9 aprile. La novità principale dovrebbe riguardare l’obbligo da parte delle società partecipate di presentare un piano aziendale corredato di obiettivi che verrà sottoposto all’approvazione del consiglio contestualmente alla presentazione del bilancio previsionale del Comune. Questi obiettivi saranno poi sottoposti anche a verifica in sede di discussione del rendiconto consuntivo, in modo tale da poter valutare l’operato della dirigenza e l’eventuale distribuzione degli incentivi.
É stata invece ridimensionata l’idea iniziale di introdurre un limite di retribuzione per gli amministratori decidendo di non inserire una norma nel regolamento, ma di rimettersi a ciò che viene previsto dal Testo Unico sugli enti Locali che prevede un tetto massimo pari al 70% della retribuzione del Sindaco. Il Movimento 5 Stelle è intervenuto in aula ribadendo la propria volontà di studiare insieme all’amministrazione un limite inferiore a quello previsto dalla legge, il cui ammontare è pari a circa 300 mila euro.
Con un’informativa dell’assessore Dagnino, si è anche affrontato uno dei problemi che stanno impegnato in modo più intenso l’amministrazione dal suo insediamento, ovvero la crisi dell’AMT e del trasporto pubblico locale nel suo insieme.
La Regione Liguria potrebbe intervenire in aiuto di AMT mettendo a disposizione 1 milione di euro per mantenere il biglietto integrato.
Dopo le voci di queste settimana che parlavano di una probabile abolizione del biglietto integrato bus – treno, è infatti giunta la notizia di una possibile riapertura della trattativa tra AMT e Trenitalia. La Regione sarebbe disposta a ripristinare il finanziamento di 1 milione di euro che negli anni precedenti aveva permesso di raggiungere la cifra di 7 milioni e mezzo di euro richiesti da Trenitalia per aderire al servizio. In questo momento ancora nulla è stato formalizzato, ma la tariffazione integrata sarà ancora mantenuta in proroga per un mese, in attesa che la negoziazione giunga ad un esito positivo.
E intanto la situazione di AMT resta appesa ad un filo, come hanno sottolineato gli stessi consiglieri comunali che hanno anche parlato, nemmeno troppo velatamente, di un fallimento ormai raggiunto ed evitato solo grazie all’iniezione di capitali pubblici nell’azienda. L’impossibilità di effettuare investimenti influisce anche sulla qualità del servizio, infatti, ha affermato il consigliere De Benedictis: «Il parco mezzi è il più vecchio d’Italia». Si tratta di autobus che hanno mediamente 12 anni mentre la media europea è di 7 anni e ciò comporta anche spese di manutenzione sproporzionate. Circa 1800 interventi per guasti ai freni nel 2012 e 300 solo in tre mesi nel 2013, 350 riparazioni di pneumatici e 220 per perdite di olio dal motore. Questi sono i numeri di un servizio pubblico che diventa sempre più incompatibile con l’idea di aumentare il prezzo del biglietto. Pagare di più per che cosa?
«È chiaro che i mezzi escono in regola e in sicurezza» ha voluto precisare l’assessore Dagnino, evidenziando anche che sono stati acquistati 18 nuovi mezzi e che sono previsti investimenti per 30 milioni di euro per manutenzione e rimesse.
Ma la questione, come hanno sottolineato molti consiglieri di maggioranza e opposizione, è molto più ampia e richiede una riflessione generale, che ancora non è stata fatta, sulla possibilità di definire insieme alla Regione un piano del trasporto pubblico locale che permetta una maggiore integrazione tra diversi mezzi di trasporto pubblico e tra trasporto pubblico e privato. Solo in questo modo sarà possibile tentare una razionalizzazione che consenta di contenere i costi. Nei prossimi mesi due saranno i possibili scenari a confronto: un difficile rilancio dell’AMT con capitale pubblico e risparmi sui costi o la privatizzazione dell’azienda; opzione quest’ultima che vede contrapposto il Pd favorevole e Lista Doria contraria.
Buone notizie dal #Consigliocomunale #Genova per il Teatro dell’Ortica. Vicino l’accordo con Provincia per mantenere la sede in via Allende
— Era Superba (@EraSuperba) 26 marzo 2013
Buone notizie dal Consiglio comunale, invece, per quanto riguarda il Teatro dell’Ortica. A margine del consiglio è stata data notizia dell’imminente accordo con la Provincia di Genova per il mantenimento del Teatro dell’Ortica nella sua sede di via Allende. Proprio su questo tema era stata firmata a tutti i consiglieri una dichiarazione con cui veniva chiesto al Sindaco e alla Giunta di impegnarsi per evitare lo spostamento. La formalizzazione dell’accordo dovrebbe giungere a beve. Per ripercorrere la vicenda del Teatro rinviamo agli articoli di Era Superba sull’argomento.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]