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Lista Doria, Sel e M5S hanno presentato una mozione che propone un intervallo minimo di 15 giorni dalla consegna dei documenti alla loro discussione. E in Sala Rossa spunta un comunicato dell’Idv sulla possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle
Sono davvero tanti gli argomenti su cui i consiglieri sono chiamati ad esprimere il proprio giudizio, specie in un comune di grandi dimensioni come Genova. Si può spaziare dalle questioni puntuali legate per esempio alla viabilità urbana, fino a temi di ampio respiro come il bilancio comunale o le grandi opere. Va da sé che per poter esprimere un giudizio puntuale i politici devono avere la possibilità di documentarsi e di esaminare nel dettaglio le questioni, anche per non dare il sospetto che certe decisioni vengano imposte dai livelli superiori del proprio partito o adottate con troppa superficialità.
L’argomento è di quelli sentiti e che potrebbero ottenere un appoggio trasversale tra le diverse forze politiche. In molte occasioni, infatti, i consiglieri hanno lamentato il poco tempo a disposizione per analizzare i documenti portati in discussione in Consiglio o nelle commissioni. Spesso ciò è accaduto per criticare quegli stessi documenti e le iniziative dei partiti che li avevano presentati, ma il problema non è solo strumentale o formale.
Sono stati proprio i componenti meno “navigati” del Consiglio Comunale (Lista Doria e M5S) ad evidenziare fin dal loro insediamento alcune difficoltà ad adattarsi ad un modus operandi che lasciava troppo poco spazio ad approfondimento e riflessione. Era accaduto, per esempio, che proprio poche settimane dopo l’insediamento della nuova amministrazione i nuovi inquilini della sala rossa dovessero esprimere il loro parere su un bilancio comunale che conoscevano poco e che non riuscivano a decifrare completamente.
In molte altre occasioni diverse forze politiche, soprattutto di opposizione, hanno sottolineato i ritardi nella consegna dei documenti da parte dell’amministrazione e in altrettanti casi sono stati respinti dalla Segreteria Generale alcuni emendamenti o ordini del giorno presentati oltre il tempo massimo. Insomma, i tempi della discussione fino ad oggi sono stati tutt’altro che ben definiti all’interno del Consiglio, anche perché il regolamento non si esprime in modo preciso sulle tempistiche.
La mozione presentata ieri dalla Lista Doria, Sel e M5S proponeva di introdurre nel regolamento la consegna della documentazione relativa alle pratiche dell’ordine del giorno almeno 15 giorni prima della seduta e un limite massimo di 45 giorni per discutere una mozione.
Nonostante fosse largamente condivisa da tutti i consiglieri e dalla Giunta stessa, questa proposta, per ora, rimarrà tale, visto che la mozione è stata fatta confluire all’interno di un più ampio processo di revisione del regolamento che si sta sviluppando in Commissione Affari Istituzionali, rinviando, di fatto la decisione. L’augurio è che effettivamente questa revisione non si disperda nel mare magnum dei lavori della commissione e soprattutto non perda il suo significato, ovvero garantire a noi cittadini che le decisioni dei nostri rappresentanti siano il più possibile consapevoli e informate.
E mentre in aula proseguiva la discussione veniva distribuito ai giornalisti un interessante comunicato del gruppo comunale dell’Idv in cui si commentavano le ultime affermazioni del leader nazionale del partito, Antonio di Pietro in merito ad un «eventuale apparentamento, in previsione delle prossime elezioni politiche, con il M5S». Nel documento, sottoscritto da tutti i membri del gruppo, si può leggere che «la personale esperienza maturata in questi mesi nel Consiglio Comunale è stata di fattiva collaborazione, in alcuni casi si sono condivise battaglie importanti», una premessa che sembra aprire prospettive favorevoli per una possibile alleanza. Al tempo stesso questa evoluzione negli assetti politici nazionali avrà delle ripercussioni anche a livello locale, in particolare sulla posizione dell’Idv che da un lato è parte della maggioranza di governo e dall’altra potrebbe diventare alleata di una forza di opposizione come il M5S.
In un paese in cui i ribaltoni, i capovolgimenti di fronte e le crisi extraparlamentari sono all’ordine del giorno la Giunta Doria potrebbe essere costretta a non dormire sonni tranquilli.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]