Scontro tra maggioranza e opposizione in Aula Rossa: la prima seduta del Consiglio dopo la pausa estiva è stata sciolta per mancanza del numero legale prima di affrontare la mozione sulla Gronda
Aveva scelto un video il Sindaco Marco Doria per negare la necessità di rimpasti all’interno della maggioranza. Il vertice tenutosi venerdì scorso (7 settembre, ndr) a Palazzo Tursi aveva allontanato l’ipotesi di un’estromissione dell’Idv dalla coalizione di governo e stoppato il conseguente ingresso dell’Udc al suo posto. Doria aveva respinto questa possibilità sottolineando la sua contrarietà a certe logiche “da vecchia politica” e chiedendo invece ai partiti di concentrarsi sui problemi da risolvere.
E i problemi di cui si è discusso durante la prima seduta del Consiglio Comunale dopo la pausa estiva sono stati molti: AMT, ex ospedale psichiatrico di Quarto, il crollo del cornicione di Galleria Mazzini e il cedimento del palazzo di via Bocciardo. Ma di uno proprio non si è riuscito a parlare ovvero della “realizzazione del nodo stradale e autostradale di Genova”, parafrasando, la Gronda.
Molti consiglieri del Pd hanno abbandonato l’aula verso le sei del pomeriggio facendo mancare il numero legale e decretando, sulla base di ciò che stabilisce il regolamento del Consiglio, lo scioglimento della seduta proprio quando ci si apprestava ad affrontare l’argomento. La ragione ufficiale di questa uscita anticipata era la programmazione di un dibattito sulla città metropolitana alla Festa Democratica, ma alla minoranza questa giustificazione non è sembrata per nulla sufficiente. Inoltre la mozione, che era stata posta al punto due dell’ordine del giorno, è stata sopravanzata, su richiesta del consigliere Bruno, dalla mozione successiva riguardante la vendita dell’ex manicomio di Quarto. Questa inversione d’ordine, approvata in aula da una maggioranza effettivamente compatta, ha suscitato non poche critiche da parte dell’opposizione, che ha letto in questa scelta una strategia per rimandare la discussione sulla Gronda.
Il primo firmatario della mozione, Matteo Campora del Pdl, ha definito questo episodio un «tentativo goffo di mettere a tacere la minoranza», ritenendo che la vera ragione del rinvio sia stata la volontà della maggioranza e del Sindaco di sfuggire al confronto su un tema che, in effetti, ha creato diverse tensioni tra primo cittadino e Pd in questi mesi. «Oggi questa mozione non fa altro che riprendere una mozione approvata nel 2009 dalla Giunta Vincenzi» spiega l’esponente del centro destra, «Si chiedeva semplicemente a questa maggioranza di rinnovare con decisione l’appoggio a questa delibera che era stata approvata dalle forze politiche del centro sinistra». Anche il leghista Rixi ha espresso la sua contrarietà all’inversione dell’ordine dell’odg ritenendo che, pur condividendo la rilevanza data al tema del manicomio genovese, «tutte le mozioni calendarizzate sono più importanti della Festa del Pd».
Il capogruppo del Pd Farello ha risposto alle critiche, evidenziando che la scelta di anteporre la discussione sull’ex ospedale psichiatrico è dipesa soprattutto dalla priorità di definire la posizione del Comune sull’argomento, anche in seguito agli ultimi sviluppi della questione a livello regionale. Inoltre, secondo l’esponente del Partito Democratico, non esiste alcuna volontà da parte della maggioranza di sottrarsi al dibattito sulla Gronda, anzi, l’imminente presentazione delle linee programmatiche del Sindaco (entro fine settembre), sulle quali il Consiglio dovrà esprimersi con un proprio voto, permetteranno una discussione molto più approfondita sui temi centrali della città. «Tentare di far esplodere qualche bomba politica – prosegue Farello – è compito della minoranza e va assolutamente rispettato, ma visto che ci confronteremo sulle linee di indirizzo di questa amministrazione tra due settimane forse era utile avere un minimo di pazienza».
Il rinvio della discussione sulla Gronda lascia effettivamente sul campo qualche interrogativo sulla capacità della maggioranza di appianare le divergenze sulla realizzazione di grandi opere a Genova. Un’incertezza che non nasce oggi, ma che ha caratterizzato fin dalla campagna elettorale le dinamiche interne alla coalizione di centro sinistra. Qualche indicazione in merito dovrebbe giungere al più tardi martedì prossimo, quando la mozione verrà nuovamente inserita nell’ordine del giorno e imporrà una presa di posizione chiara del Sindaco e della sua maggioranza.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]
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