Approvata la delibera della Giunta sull’apertura di nuove cave sul Monte Gazzo per lo smaltimento dello smarino del Terzo Valico. In precedenza Paolo Gozzi (Pd) eletto nuovo rappresentante del Consiglio nell’Osservatorio sulla Gronda
C’è voluta una lunga pausa natalizia per far approvare, non senza difficoltà, alcuni provvedimenti da tempo bloccati in Consiglio Comunale. La ripresa dei lavori avvenuta ieri ha finalmente decretato chi sarà il rappresentante del Consiglio all’interno dell’Osservatorio sulla Gronda di Ponente. Il provvedimento era stato portato in aula una prima volta ad ottobre, quando i dubbi sull’utilità di questo organismo sollevati dal M5S avevano portato ad una spaccatura all’interno della stessa maggioranza. Un secondo tentativo era avvenuto proprio prima della pausa natalizia, ma il M5S era riuscito nuovamente a far rimandare la decisione, richiedendo che la delibera passasse al vaglio della commissione competente per le nomine (Commissione Affari Istituzionali) prima di essere discussa in Consiglio.
Le ragioni dell’opposizione del Movimento 5 Stelle sono risultate chiare anche nella seduta di ieri. «Noi crediamo che l’osservatorio non sia uno strumento di partecipazione o tutela – ha affermato il capogruppo Putti – ma di controllo del consenso». In altre parole questo organismo servirebbe solo ad evitare un reale dibattito con chi è contrario alla realizzazione della Gronda. E questo risulterebbe evidente anche dal fatto che le comunità colpite dai disagi per la costruzione dell’opera abbiano deciso di non parteciparvi.
A queste accuse ha risposto lo stesso Sindaco Doria, il quale ha voluto difendere la correttezza dell’Osservatorio: «Io ho partecipato ad una sua riunione e ho conoscenza diretta di cos’ha fatto – ha detto Doria – ed è stata un’occasione semplice di acquisizione di elementi di conoscenza». «La creazione del consenso o la limitazione del dissenso erano completamente fuori dall’incontro al quale ho partecipato» ha concluso il Sindaco.
Il voto finale sulla delibera ha finalmente visto un ricompattamento maggioranza sul tema della Gronda (con la sola astensione del consigliere Pastorino di Sel)…almeno fino alla prossima votazione. Il Consiglio ha poi eletto Paolo Gozzi (Pd) come proprio rappresentante all’interno dell’Osservatorio.
Il secondo punto all’ordine del giorno riguardava l’altra grande opera di Genova, il Terzo Valico. Proprio su questo punto si era interrotta l’ultima seduta di dicembre per mancanza del numero legale, con un M5S ancora una volta sul piede di guerra. In realtà la delibera della Giunta aveva in oggetto la realizzazione di nuove cave nel Monte Gazzo, dove verranno trasportati i detriti prodotti dai lavori per il Terzo Valico. L’opposizione del Movimento 5 Stelle – lo hanno sottolineato più volte gli stessi consiglieri – non era, in questo specifico caso, relativa alla realizzazione dell’opera, ma alla necessità di verificare con maggiore precisione la natura dello smarino che verrà trasportato nelle cave. Il consigliere Muscarà (M5S) ha sottolineato che le analisi effettuate sui terreni di scavo, che potrebbero contenere amianto, non sono sufficienti a fugare i pericoli per la salute della popolazione. Per questa ragione, in attesa di ulteriori modifiche, è stato chiesto di rimandare l’approvazione della delibera con la presentazione di una mozione sospensiva.
Il M5S si è anche dichiarato contrario a tutte le opere compensative per l’area del Monte Gazzo presentate dalla Lista Doria (un museo di archeologia industriale, sentieri e percorsi verdi, un sito di arrampicata). «Non ci sono compensazioni accolte dalla comunità scientifica – ha affermato Putti – Ci aspettavamo dall’aula un po’ più di forza nel difendere la salute dei cittadini».
Anche per Antonio Bruno (Fds) le opere compensative sono solo tentativi per rendere la delibera sul Terzo Valico più accettabile e, anzi, ha ricordato come nel libro Corruzione ad alta velocità del magistrato Ferdinando Imposimato si presenti quest’opera come frutto di una spartizione di tangenti.
Al termine della seduta anche questa seconda delibera è stata approvata con il solo voto contrario di Bruno e l’astensione del capogruppo della Lista Doria Pignone, mentre il M5S abbandonava l’aula per protesta.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]
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