La chiusura della Centrale del Latte e la dismissione dell'ex ospedale Martinez hanno animato la seduta di ieri a Palazzo Tursi, la nuova amministrazione è in contrasto con la decisione della Regione
Il dibattito in Consiglio Comunale è ripreso esattamente da dove si era interrotto due settimane fa, rimettendo al centro dell’attenzione le emergenze legate al mondo del lavoro. La seduta di ieri (17 luglio 2012) è stata dedicata in larga parte alla vicenda Lactalis e alle prospettive future – piuttosto incerte – per la Centrale del Latte di Fegino.
L’assessore allo Sviluppo Economico Oddone, ha illustrato la situazione rispondendo ad una interrogazione dei consiglieri Bruno, Anzalone e Grillo. La decisione della multinazionale francese di fermare la produzione di latte a Genova sembra essere del tutto irreversibile e inoltre le condizioni in cui questa chiusura avverrebbe sono a totale sfavore dei lavoratori (63 dipendenti diretti) e dell’indotto (circa 150 allevatori). La dirigenza del gruppo avrebbe espresso la propria ferma volontà di non mettere a disposizione il sito produttivo per il suo utilizzo da parte di possibili concorrenti. Questa presa di posizione porterebbe ad escludere l’ipotesi di ripristinare la produzione di latte facendo subentrare una cordata di imprenditori locali e del basso Piemonte alla multinazionale francese. Oltre al danno pare profilarsi anche la beffa. Lactalis starebbe infatti tentando di mantenere sul territorio genovese la distribuzione di latte proveniente da altri fornitori.
Il sospetto nasce dall’affitto di una piattaforma logistica presso il mercato di Bolzaneto da parte di una società, l’AF Logistics, tra i cui clienti principali spicca proprio Lactalis. Quest’ultima, fino a questo momento, non ha dato alcun segnale di apertura nei confronti delle istituzioni liguri e genovesi, nemmeno dopo la richiesta congiunta da parte del Sindaco e Presidente della Regione di avere un incontro con i vertici francesi. Di fronte a questo silenzio preoccupante il Comune ha voluto rispondere con altrettanta durezza, garantendo che si tenterà in ogni modo di impedire a Lactalis di utilizzare proprio un mercato comunale per svolgere la sua distribuzione e soprattutto che non verrà consentita alcuna speculazione edilizia sull’area dove sorge il sito produttivo. «A’ la guerre comme a’ la guerre!» ha sentenziato Oddone.
Ad ascoltare la relazione dell’assessore c’era un folto gruppo di lavoratori della Centrale del Latte, che è stato anche ricevuto dal responsabile dello Sviluppo Economico del Comune. A loro è stato ribadito l’impegno della Giunta a riassorbire la produzione dell’indotto e il maggior numero possibile di lavoratori, ma la situazione sembra quanto mai complessa.
Accanto ai dipendenti della Centrale del latte in Sala Rossa c’erano anche i lavoratori della Piaggio Aero Industries, preoccupati per la posizione assunta dall’azienda in merito al trasferimento da Finale a Villanova d’Albenga. La Piaggio ha sottolineato che in assenza di una decisione chiara del Comune di Finale sulla riconversione delle aree in cui si trova lo stabilimento attuale, potrebbe far saltare l’accordo di programma. Ai capigruppo del Consiglio i lavoratori Piaggio hanno anche espresso una forte preoccupazione per i posti di lavoro, vista la mancanza di commesse fino al 2014.
Queste questioni vanno ad aggiungersi a quelle già emerse in questi mesi: la riduzione del personale di AMIU Bonifiche, la vendita di Ansaldo e l’incertezza sul futuro di Iren Manutenzioni. Il già ridotto vigore industriale di Genova sembra affievolirsi ulteriormente giorno dopo giorno e il 2012 si sta configurando sempre di più come annus horribilis per l’economia di questa città.
Non va molto meglio ai commercianti, anch’essi in difficoltà per il calo dei consumi che incide particolarmente sulla ripresa di quelle attività colpite dall’alluvione del 4 novembre 2011. In particolare in Consiglio si è affrontata la situazione dei negozianti del sottopasso Cadorna, ancora costretti a lavorare in sistemazioni provvisorie in Piazza della Vittoria e nei Giardini Caviglia. L’assessore Oddone ha voluto ribadire l’impegno della Giunta per una soluzione del problema in tempi rapidi, pur evidenziando che i lavori vanno svolti con il massimo rigore per evitare che si possano creare nuove situazioni di pericolo in caso di inondazioni e per la necessità di realizzare anche un accesso per disabili.
L’altro tema caldo della seduta di ieri ha riguardato la dismissione dell’ex Ospedale Martinez di Pegli, sul quale hanno presentato una mozione il consigliere Gozzi del Pd (che è stato anche Consigliere Municipale nel Municipio VII Ponente) e il consigliere Bruno della Fds. Tale struttura, donata alla comunità genovese dell’omonima famiglia per l’assistenza sanitaria dei cittadini meno abbienti, dopo alterne vicende (ristrutturazioni e cambi di destinazione d’uso) verrà definitivamente dismessa e venduta. La Regione aveva promesso di costruire una nuova piastra sanitaria per gli utenti del Ponente genovese in un’area adiacente, ma nel protocollo d’intesa firmato nel febbraio 2012 dall’ex sindaco Vincenzi non ve n’è traccia. L’assessore regionale alla Salute Claudio Montaldo ha ammesso il dirottamento dei fondi per la piastra sanitaria ad altre finalità, suscitando un profondo malcontento tra i cittadini e i rappresentanti eletti del Municipio, che hanno anche emesso una diffida sulla vendita dell’ex ospedale. Nonostante ciò non è stata interrotta la cessione a terzi dell’immobile e dell’area circostante.
La Giunta e l’intera aula consiliare (con voto all’unanimità) si sono espresse a favore della mozione, ponendosi in netta discontinuità con la precedente amministrazione, firmataria del protocollo d’intesa, e in contrasto con la decisione della Regione. Lo stesso Sindaco Doria ha evidenziato la necessità di ripensare la politica sanitaria, rimettendo al centro delle decisioni il cittadino.
Non è passata invece la proposta di emendamento del consigliere Rixi, il quale aveva richiesto di modificare la mozione Gozzi-Bruno ponendo un vincolo sulla destinazione dell’area all’interno del Piano Regolatore Comunale perché restasse adibita al servizio sanitario. «Il Piano Regolatore è l’unico strumento che abbiamo per mantenere la destinazione ad uso sanitario della struttura» ha sostenuto il capogruppo della Lega, ma proprio sul PUC il Sindaco prevede di avviare una profonda riflessione nei prossimi mesi e a quell’occasione sono state rimandate tutte le decisioni in merito.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]