La seconda seduta della due giorni di Consiglio è stata sospesa per mancanza del numero legale. Sel, M5S, Fds, Pdl, Lista Musso e Udc hanno lasciato l’aula in segno di protesta
Si è conclusa anzitempo la seduta straordinaria di questa mattina per la mancanza del numero legale. Il punto su cui si è arenata la discussione è stato proprio quello relativo al Terzo Valico.
Appena giunti al punto 9 dell’ordine del giorno il Consigliere del M5S Muscarà ha presentato una richiesta di sospensiva, affermando che i dati ricevuti sulle analisi del materiale di risulta degli scavi nelle cave in Val Chiaravagna per la realizzazione della grande opera ferroviaria erano incompleti e per questo non era possibile procedere ad una decisione. In particolare il consigliere ha contestato la mancanza di informazioni precise sul tipo di smarino che verrà depositato nelle cave. Il rischio è che vi sia anche del materiale nocivo e inquinante visto che le rocce della Valpolcevera, dove verranno effettuati gli scavi, sono di natura amiantifera (vedi approfondimento sulla Gronda di Ponente).
Nonostante il tentativo del Vicesindaco Bernini, che detiene la delega alle grandi opere, di tranquillizzare gli animi spiegando nel dettaglio come verranno smaltiti i residui degli scavi, Federazione della Sinistra, Sel e il M5S, hanno deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.
A questi tre gruppi si sono uniti anche il Pdl, la Lista Musso e l’Udc che hanno lasciato i propri seggi per stigmatizzare l’assenteismo degli assessori e l’immobilismo delle Giunta Doria, che, dopo aver centellinato le delibere nei mesi scorsi, ha concentrato tutta la propria attività nell’ultima seduta prima della pausa natalizia.
Con l’assenza del numero legale il Presidente Guerello ha dovuto decretare lo scioglimento anticipato dell’aula e rimandare i lavori, anche sul Terzo Valico, al nuovo anno.
Le reazione del Vicesindaco non si è fatta attendere, accusando i partiti “disertori” di voler rallentare con il loro atteggiamento ostile la realizzazione di «un’opera fondamentale per la città». Inoltre, vista la presenza di forze di maggioranza tra quelle che hanno abbandonato l’aula (Fds e Sel) Bernini ha sottolineato che «la maggioranza deve interrogarsi su quali siano le sue strategie».
L’episodio di oggi è l’esito di una fragilità della maggioranza all’interno del Consiglio Comunale, che in più di un’occasione, su decisioni relative alle grandi opere, ha evidenziato la sua incapacità di esprimere un voto unanime. Non solo Sel e Fds, ma la stessa Lista Doria, hanno più volte evidenziato la loro difficoltà nel sostenere la realizzazione di infrastrutture come la Gronda e il Terzo Valico. Benché non si tratti – per fortuna- degli unici argomenti su cui questa amministrazione deve esprimere delle scelte, il fatto che su questioni strategiche per il futuro di Genova e dell’intera regione la maggioranza sia divisa richiede effettivamente una riflessione e possibilmente un chiarimento definitivo.
Non è passato inosservato il fatto che l’immobilismo e la mancanza di decisioni di questi mesi in Consiglio Comunale sia dovuto in gran parte alla volontà di non alterare degli equilibri precari e di non porre i partiti di maggioranza di fronte alla necessità di un confronto rischioso ma obbligatorio.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]
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