Il Consiglio Comunale ha discusso dei problemi legati alla manutenzione del verde pubblico e ha approvato la creazione di una “zona franca” in via Buranello in cui le nuove attività avranno esenzioni d’imposta
Due mozioni, una proveniente dall’opposizione e una dalla maggioranza, hanno animato ieri il dibattito in Consiglio Comunale. Il primo punto all’ordine del giorno, presentato dai consiglieri dell’UDC affrontava uno degli eterni problemi di Genova: la cura del verde cittadino. Si tratta di aree rarissime, autentiche “oasi” all’interno di città largamente cementificate come la nostra e spesso abbandonate all’incuria e al degrado.
Il punto centrale della proposta di consiglieri centristi è stata l’istituzione di un “Curatore dei Parchi” che, al pari dei curatori dei musei, si occupasse della gestione e della ricerca di fondi per il mantenimento dei parchi storici, come Villetta di Negro, Villa Duchessa di Galliera, Villa Pallavicini.
Sul punto specifico la Giunta, attraverso l’assessore Garotta, si è pronunciata in modo contrario, sostenendo che il progetto che l’amministrazione sta portando avanti e che era già stato avviato con la Giunta precedente, prevede che sia la Consulta del Verde ad occuparsi di tutti i problemi legati alla cura dei parchi, delle aiuole e degli alberi.
La Consulta del Verde, costituita al termine della Giunta Vincenzi, sembra trovarsi, sulla base delle informazioni divulgate in aula dagli stessi consiglieri, ancora in una fase di “start up”. «Nelle quattro sedute che ha svolto fino ad oggi – ha affermato il capogruppo dell’Udc Alfonso Gioia – non ha deciso nulla». L’Assessore Garotta ha precisato che pur essendo all’inizio della propria attività, la Consulta ha già avviato dei gruppi di lavoro per cercare di capire come affrontare il problema del verde cittadino a fronte di una costante riduzione dei finanziamenti e delle risorse umane a disposizione di questo settore. Un esempio: negli anni ottanta vi erano circa 400 unità che si dedicavano a parchi, giardini e aiuole di Genova, negli anni novanta questo numero si era ridotto a 200 e oggi sono circa 70 gli addetti della linea verde dell’Aster che svolgono questa attività. I gruppi di lavoro hanno quindi avviato una struttura per la formazione dedicata alle associazioni che già da tempo si occupano in modo del tutto volontario al mantenimento del verde cittadino, ipotizzando anche di coinvolgere anche giovani studenti riconoscendo loro crediti formativi.
Tuttavia il Movimento 5 Stelle ha avanzato dei dubbi sugli effettivi poteri di questa Consulta, affermando che in alcune occasioni si sarebbe espressa contro l’abbattimento di alcuni alberi – per esempio in via Spinola ad Oregina -, ma il suo parere sarebbe stato inascoltato. Il problema del taglio di alberi dati per malati, ma che malati non sono, è stato sollevato da molti altri consiglieri (Balleari del Pdl e Villa del Pd) tanto da spingere il capogruppo della Lista Doria, Enrico Pignone ha chiesto alla Giunta che venga bloccato l’abbattimento di tali alberi in attesa di un chiarimento della situazione.
Al di là dell’introduzione di un curatore per i parchi, viene da domandarsi se non valga la pena potenziare i soggetti preposti al mantenimento del verde pubblico e, perché no, controllare meglio il loro operato, visto che lo stesso assessore ammette: «Siamo tutti d’accordo che la situazione del verde nella nostra città non sia soddisfacente». Il Consiglio, infatti, ha respinto col voto contrario del centro sinistra e della Lista Doria la mozione dell’Udc, ma non ha avanzato alcuna proposta alternativa per cercare di risolvere un problema oggettivo.
Fatti, non parole, sono chiesti invece a gran voce dal consigliere del Pd Vassallo, promotore, insieme alla consigliera Russo sempre del Pd, di una proposta per creare nuove attività commerciali in Via Buranello all’interno dei “voltini” della stazione. E lo ha detto chiaramente difendendo la propria mozione: «Questo è un provvedimento per trasformare in atti le tante parole dette in quest’aula». Vassallo ha citato i continui richiami alla crisi economica avvenuti in Consiglio Comunale, le numerose discussioni sulla sicurezza nel quartiere di Sampierdarena e l’approvazione di un piano di riqualificazione urbana che prevede diversi interventi proprio in questo quartiere, come atti preliminari a cui era necessario dare un risvolto pratico.
L’approvazione di questa proposta darà vita ad una “zona franca” in cui verrà garantita: «la concessione alle attività economiche non legate al gioco d’azzardo che ivi si insedieranno ex novo, del massimo livello di facilitazione attivabile su eventuali imposte e/o tariffe e/o canoni di competenza comunale per un periodo di 10 anni». In questo modo si cerca non solo di sostenere l’attività produttiva, ma anche di creare un tessuto commerciale e civile che contribuisca a riqualificare una zona spesso agli onori delle cronache per i problemi di sicurezza e per il crescente disagio sociale.
Concludiamo questo articolo segnalando che ieri è iniziata la sperimentazione della trasmissione del Consiglio Comunale in streaming, per permettere ai cittadini di vedere in diretta le sedute di palazzo Tursi dal proprio PC. Basta accedere alla pagina – http://www.comune.genova.it/pages/il-consiglio-comunale-diretta – e scaricare, per chi già non lo avesse, un programma per la riproduzione dei video. Le registrazioni delle sedute saranno anche archiviate sul sito del Comune e sarà possibile visionarle in qualsiasi momento. Il primo a lanciare l’idea fu il M5S, che all’inizio del nuovo ciclo amministrativo (prima dell’estate) aveva trasmesso online le dirette dei consigli comunali tramite webcam. Tuttavia, la presenza di un concessionario dei diritti per la trasmissione delle dirette – Telenord – aveva impedito al movimento di portare avanti quella iniziativa. Da ieri ciò che accade ogni martedì nell’Aula Rossa di Palazzo Tursi sarà visibile in diretta anche sul sito del Comune di Genova.
Uno strumento che persegue lo stesso scopo di questa rubrica: far avvicinare i cittadini alle istituzioni comunali e renderli più consapevoli dell’operato del Consiglio Comunale di Genova.
Federico Viotti
[foto di Daniele Orlandi]